Mike Faraone

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Offline Diego

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Re:Mike Faraone
« Reply #60 on: January 04, 2014, 20:02:30 pm »
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Di come gestisce oggi la didattica francamente non lo so perchè io Faraone non l'ho mai conosciuto di persona e quelli che conosco od ho conosciuto legati alla sua associazione lo seguivano ai tempi del Seal Program (o al massimo fino al primo periodo di transizione tra un sistema e l'altro, pressapoco fino a una decina d'anni fa), quindi non ho feedbacks seppur indiretti riguardo il suo percorso successivo.

Sulla relazione tra quanto insegnava prima e ora, questo è quello che dichiara sul suo sito
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Fu così che all’inizio del 2000, nonostante avessi una Scuola ormai potente e radicata in tutta Europa, celebrai il mio distacco dal mondo del JKD.

Ricominciai a cercare, volgendo lo sguardo verso l’origine di quello che avevo praticato sino a quel momento (il JKD derivato dalla Scuola Inosantiana, da cui Vunak proveniva, mostrava profonde “contaminazioni” – nel senso positivo del termine – dalle Arti del Combattimento del sud-est asiatico).

La direzione non fu però quella del Kali, come facilmente si potrebbe pensare, bensì del Silat (che molti famosissimi Maestri nelle filippine e negli USA consideravano l’Arte Madre), che anni addietro avevo avuto modo di praticare, ma che, complice la mia giovine età (tecnica e soprattutto anagrafica) forse non avevo saputo capire. Ma, questa volta, accadde qualcosa che oserei dire magico.

Ogni tecnica che avevo studiato in precedenza ritrovava una dimensione ancora più potente, nuova e familiare al tempo stesso, rispondendo in un attimo a tutte le domande che anni di JKD avevano lasciato tanto da farmi provare la sensazione di praticare da sempre Silat.
fonte: http://www.mikefaraone.com/#!dal-jkd-al-silat/cp2r

Per quanto il testo sopra ricopiato possa far storcere il naso a qualcuno  e possa sembrare messo lì solo per motivi propagandistici e per giustificare un cambiamento, che può sembrare “drastico”  a molti, per me quello che descrive è un percorso molto realistico e una scelta molto logica e ben ponderata.
Sono lo stesso ragionamento, le stesse impressioni avute e la medesima scelta che nel mio piccolo ho vissuto e fatto anch'io, dopo aver visto qualcosina di am del sud-est asiatico e provato tecnicamente a paragonare con alcuni sistemi moderni.
Per esempio ho sempre avuto, e ancora ho, simpatia per Vunak e il suo approccio/interpretazione marziale ma non seguirei e/o prenderei lui come riferimento tecnico del suo repertorio, preferendogli le sue fonti di apprendimento e "ispirazione"(se dovessi abbozzare un numero, direi all'80/90% provenienti da discipline del sud-est asiatico).