Penso che l'allenamento con le armi sia esplicativo di molti aspetti e in molti casi del "senso" delle AMT.
Il csc non fa eccezione e la biomeccanica del movimento ben si adatta alla gestione di clave o di pesi e anzi l'uso di pesi, adeguatemente selezionati, costringe il movimento alla corretta traiettoria.
Si capisce, per esempio, perché la mano, nel disegnare il tao, non deve superare mai la parte mediana del corpo (cioè l'asse longitudinale, cioé quella che taglia il corpo dalla testa in giù). Questa è una regola del csc.
Questa regola si chiarisce con l'uso dei pesi perché coi pesi ci si rende subito conto che se si supera tale confine con la mano il braccio perde la continuità nella spinta inerziale che il corpo, attraverso il core, da al braccio durante la risalita.
Il csc deve comunque essere sopratutto praticato a corpo libero perché in questo modo possiamo fare esperienza di una qualità fondamentale del csc. La leggerezza totale del corpo. L'esperienza di muovere il corpo per 20 minuti di fila e sentirlo sempre meno, sentire sempre meno la massa, sentire sempre meno il peso, sentire le contrazioni muscolari "ridotte all'osso" (e in questo caso non è solo un modo di dire) è qualcosa che davvero non ha prezzo.
Fare il csc per 20 minuti è come passeggiare per 20 min facendo contemporaneamente stretching, ma con la differenza che dopo 20 minuti si è più carichi di prima.
Per questo quando sono stanco mi alzo dal divano e faccio il bozzolo.