Come detto il vaffa è ampiamente preventivato
A monte di ciò, la mia primissima idea, è quella di un tizio, che scrive un diario o una lettera, ma che potrebbe essere anche un narratore, in cui racconta come è finito in carcere, aiutando lui stesso chi lo ha catturato, perchè bisognoso di un momento di pausa, in quanto killer seriale da numeri indicibili, incapace quindi di riposarsi, a meno di non esservi costretto dalle sbarre.
Racconta di come ha iniziato, poco più che bambino, risultando imprendibile perchè nessuno dei moltissimi crimini, viene commesso con la stessa arma, le stesse modalità, la stessa area geografica, così come nulla lega fra loro le molte vittime.
Ho immaginato un killer sui 35 anni, con più di 20 anni di attività, che viaggia moltissimo per lavoro, quindi uccide ovunque, con una grossa competenza giuridica e sui metodi investigativi, forse per il lavoro che svolge, che gli permette di essere sempre un passo avanti alle forze investigative, una specie di incubo per magistrati e poliziotti.
Anche il movente è un problema, perchè alla mancanza di una zona, di un modus operandi, di una firma o un'arma, di una tipologia di vittima, si aggiunge il movente che lo spinge, ossia l'amore.
La sua psicosi, fa si che lui ritenga di amare la gente oltre misura, ma una scena, un litigio, una qualsiasi cosa, gli fa immaginare , per i protagonisti, un futuro senza speranze, senza scampo, come ad esempio un padre, che sgrida malamente il figlio, così che lui immagina violenze e abusi, decidendo che, per salvarlo, deve uccidere quell'uomo ormai condannato e irrecuperabile, salvo che poi, dovrà uccidere anche il figlio, perchè immagina la vita senza il papà, morto assassinato e scatta di nuovo la sua psicosi.
Quindi ammazza "accazzo", con quel che ha a disposizione, un'auto, una spinta, un mattone, un coltello ecc, chiunque gli generi quel tipo di film mentali, per più di 20 anni, a partire dai genitori di una sua compagna delle medie, di cui era invaghito, morti per i racconti di lei (maltrattamenti o abusi che siano) che lo hanno spinto al primo gesto, seguito ovviamente dalla caritatevole fine data all'amica stessa.
Quindi scrive in modo estremamente romantico e sognante, come appunto uno che scrive d'amore.
L'inizio lo vedo appunto così, con lui che si appresta, non ho idea di come, ad uscire dal carcere e ricominciare l'attività, mentre la giustizia ancora non ha nemmeno capito che tutti quei morti, in tutti quegli anni, vanno messi nella stessa casella.
Dentro qui, credo ci possa stare la o le storie d'amore, l'azione, la psicologia, il thriller, i servizi e quant'altro uno possa volervi infilare.
Ho immaginato 20 e più anni di casi irrisolti o archiviati come incidenti o suicidi, che invece compongono l'opera del più prolifico e terribile serial killer della storia.