L'illusione della velocità.

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Offline Rev. Madhatter

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #15 on: July 03, 2014, 12:08:39 pm »
+5
Secondo me il fondamento di queste abilita' e di anticipi e incontri e' la capacità di leggere l'avversario, per cui e' sicuramente necessaria la corretta distanza per poter agire in quella finestra di tempo che e' necessaria all'avversario per coprire la distanza grigia e portarsi a tiro.

Se nella lotta credo,per la mia scarsa esperienza, sia una questione prevalentemente di sensibilità tattile, penso che nelle discipline di striking sia essenzialmente visiva; nello specifico credo derivi dalla capacita' di intuire il movimento avversario a partire dagli squilibri della linea delle spalle che precedono e in qualche modo predicono il movimento degli arti periferici.
 Grossolanamente ad esempio spalla sx scende ---> calcio dx in arrivo, spalla sx arretra ---> pugno dx; entrambe scendono ---> attacco linea bassa, etc..
« Last Edit: July 03, 2014, 12:10:24 pm by Rev. Madhatter »
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Offline Fabio Spencer

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #16 on: July 03, 2014, 12:18:41 pm »
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Proprio sabato scorso a Kudo si è parlato di come la velocità dell'azione sia molto legata alla corretta postura (in specifico si parlava del peso sull'avampiede).
Questo perchè permette di "essere pronti" a reagire (che sia rimessa o che sia reazione al vedere il "buco") col minor dispendio possibile di tempo[1].
In questo caso minimizzare il tempo necessario ad "assestarsi" per colpire.
Credo che questo si possa legare al precedente post di Riujin.
 1. e mi viene da fare il paragone invece con gli stili cinesi che ho visto in cui il peso era tutto sui talloni, bacino retroverso e ne conseguisse sicuramente maggior stabilità ma assolutamente pochissima mobilità e velocità di reazione alla facciazza del cercare di essere "fermi come una montagna e mobili come un farfalla"
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Offline Dipper

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #17 on: July 03, 2014, 13:05:09 pm »
0
Lasciando alle ortiche gli orrori come la retroversione, dipende molto anche dal bagaglio tecnico.
Per quel poco che ho potuto vedere di impostazione kudoisticasecondo me ha senso assestare l'avampiede, mentre ad esempio nell'impostazione pugilistica che utilizza Sands in MBC gioca un ruolo fondamentale l'azione del piede arretrato.
A me personalmente piace l'impostazione a tenere un po' più carico il piede dietro e più leggero quello davanti (sull'ordine del 40 - 60%) che si vede appunto bene in MBC anche se la posizione di guardia è meno defilata per ovvii motivi.
Anche Machida tendenzialmente mi pare ben carico sul piede arretrato (diversamente la strategia di cui sopra non sarebbe attuabile).

Secondo me il fondamento di queste abilita' e di anticipi e incontri e' la capacità di leggere l'avversario, per cui e' sicuramente necessaria la corretta distanza per poter agire in quella finestra di tempo che e' necessaria all'avversario per coprire la distanza grigia e portarsi a tiro.

Se nella lotta credo,per la mia scarsa esperienza, sia una questione prevalentemente di sensibilità tattile, penso che nelle discipline di striking sia essenzialmente visiva; nello specifico credo derivi dalla capacita' di intuire il movimento avversario a partire dagli squilibri della linea delle spalle che precedono e in qualche modo predicono il movimento degli arti periferici.
 Grossolanamente ad esempio spalla sx scende ---> calcio dx in arrivo, spalla sx arretra ---> pugno dx; entrambe scendono ---> attacco linea bassa, etc..
Verissimo e intervento molto acuto.
Specifico solo che, se le distanze da lunghe diventano molto lunghe, in effetti diventa molto più semplice anticipare perchè le azioni che può fare l'avversario per avvicinarsi ed eventualmente poi fare qualcos'altro, in realtà sono pochissime (anche i calci circolari non possono arrivare senza prima un accorciamento della distanza) e bene o male da "quel" punto lì devono passare. Tutto questo purchè si abbia a disposizione il bagaglio adatto a mantenere questa strategia ed evitare di farsi mangiare lo spazio.
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Offline Menosse

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #18 on: July 03, 2014, 13:16:11 pm »
+1
Verissimo e intervento molto acuto.
Specifico solo che, se le distanze da lunghe diventano molto lunghe, in effetti diventa molto più semplice anticipare perchè le azioni che può fare l'avversario per avvicinarsi ed eventualmente poi fare qualcos'altro, in realtà sono pochissime (anche i calci circolari non possono arrivare senza prima un accorciamento della distanza) e bene o male da "quel" punto lì devono passare. Tutto questo purchè si abbia a disposizione il bagaglio adatto a mantenere questa strategia ed evitare di farsi mangiare lo spazio.
Il classico Check che si fa con il jab nella thai a questa distanza "molto lunga" mi pare non si riesca più a fare.
O meglio, quando io provo il check nel momento in cui sento la guardia avversaria so che posso partire con i colpi più lunghi: cross, calci circolari. Ma appunto contro uno che combatte con "lo stile alla machida" devo aver accorciato la distanza prima e quindi rischio di cadere nel suo gioco.

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Offline nicola

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #19 on: July 03, 2014, 15:13:28 pm »
0
Verissimo e intervento molto acuto.
Specifico solo che, se le distanze da lunghe diventano molto lunghe, in effetti diventa molto più semplice anticipare perchè le azioni che può fare l'avversario per avvicinarsi ed eventualmente poi fare qualcos'altro, in realtà sono pochissime (anche i calci circolari non possono arrivare senza prima un accorciamento della distanza) e bene o male da "quel" punto lì devono passare. Tutto questo purchè si abbia a disposizione il bagaglio adatto a mantenere questa strategia ed evitare di farsi mangiare lo spazio.
Il classico Check che si fa con il jab nella thai a questa distanza "molto lunga" mi pare non si riesca più a fare.
O meglio, quando io provo il check nel momento in cui sento la guardia avversaria so che posso partire con i colpi più lunghi: cross, calci circolari. Ma appunto contro uno che combatte con "lo stile alla machida" devo aver accorciato la distanza prima e quindi rischio di cadere nel suo gioco.

il check ad esempio nel jkd non esiste. O meglio, il check colpirebbe l'aria.  XD
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Offline Raven81

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #20 on: July 03, 2014, 15:32:56 pm »
0
il check sarebbe saggiare la distanza con il jab e aggiustarsi di conseguenza per scaricare calci o altro? Ma è un vero e proprio jab o un "jab lento"?


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Offline Menosse

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #21 on: July 03, 2014, 15:53:50 pm »
+2
il check sarebbe saggiare la distanza con il jab e aggiustarsi di conseguenza per scaricare calci o altro? Ma è un vero e proprio jab o un "jab lento"?
da quello che ho visto io, non è proprio un jab, tocca il guantone con la parte sotto,non delle nocche. Cioè braccio steso, più per bloccare eventuali avanzamenti che per colpire. Per esempio io faccio il check, l'altro va per tirarmi un diretto io con il braccio devio il diretto e contemporaneamente tiro il calcio sx middle.
Però anche il vero e proprio jab è utilizzabile come check.

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Offline GiBi

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #22 on: July 03, 2014, 16:09:20 pm »
+4
interessante il commento sul timing nella lotta me lo spiegheresti più approfonditamente?

Hai già risposto Andy, io allungo giusto un pò la cosa perchè trovo interessante discuterne:

- esempio: devi uscire da un triangolo con una determiata manovra,: se lo fai troppo tardi ovvi che poi sei costetto a battere perchè ormai è stretto (oppure diventa una "mera" questione di forza e capacità di resistere) ma se anticipi troppo il movimento ci sono un tot di altre teniche/finalizzazioni in cui rischi di cadere.

Spesso ci si affretta ad uscire da un (esempio) arm bar, anticipando i tempi , facendolo inturie la cosa all'avversario,  che così andrà ad applicare un'altra tecnica.

Aggiungo, ancora più importante,  che se esco da (esempio) un triangolo con una manovra che mi permette di andare in 100 kg, e lo faccio al momento giusto in 100 kg ci vado e l'avversario non può farci molto per evitarlo.

Questo fa la dfferenza tra:
1) salvarsi da un triangolo ma cadere in un arm bar;
2) uscire da un triangolo e prendere una posizione dominante.

I più si accontentano della soluzione 1) (ffiiiuu..sono stato bravo e sono uscito da una finalizzazione) ma , a mio parere, la finezza tecnica sta nell'uscire e mettersi in posizione vantaggiose.
Ed è una questione di timing.


Ps: è la differenza tra il "semplicemente" schivare un colpo, oppure uscire per piazzare simultaneamente un colpo. Nello strikng questa cosa è evidente, nella lotta spesso, un pò meno.
« Last Edit: July 03, 2014, 16:11:52 pm by GiBi »

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Offline Raven81

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #23 on: July 03, 2014, 16:09:34 pm »
0
Mi sembra proprio una cosa fattibile solo nella thai. E anche lì in una certa interpretazione della thai in cui ci sia volontà reciproca di scambiare... non vorrete mica permettere all'avversario di appoggiarvi impunemente un palmo addosso?!  >:( XD

(simili cose nella boxe o negli sdc più pugilistici tipo il k-1 sono al limite del regolamento, perché confinano pericolosamente con il tener lontano l'avversario con il braccio steso)

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Offline Rev. Madhatter

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #24 on: July 03, 2014, 16:13:54 pm »
0
Mi sembra proprio una cosa fattibile solo nella thai. E anche lì in una certa interpretazione della thai in cui ci sia volontà reciproca di scambiare... non vorrete mica permettere all'avversario di appoggiarvi impunemente un palmo addosso?!  >:( XD

(simili cose nella boxe o negli sdc più pugilistici tipo il k-1 sono al limite del regolamento, perché confinano pericolosamente con il tener lontano l'avversario con il braccio steso)

Nella thai e' permesso tener l'avversario con il braccio steso, e' anzi considerato grazioso sbilanciare qualcuno,tenerlo e colpirlo  :D
Di contro e' vantaggioso anche "farsi appoggiare il palmo addosso", se si valuta correttamente le distanze si gode del medesimo beneficio tattile (se l'avversario arriva a toccarmi, vuol dire che anche io so di essere a tal distanza da lui) col vantaggio di avere entrambe le mani a dispozione mentre l'altro  ne ha una scoperta. Che poi e' piu' una cosa intuitiva che una riflessione...  :)


Cmq esistono molte varianti,scuole e opinioni oltre che fortissime influenze dei gusti personali al punto che non penso si possa fare una descrizione unanime di quel gesto, o quantomeno io non ne sono capace
« Last Edit: July 03, 2014, 16:21:25 pm by Rev. Madhatter »
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Offline Clode

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Re:L'illusione della velocità.
« Reply #25 on: July 03, 2014, 17:20:58 pm »
+1
il check nelle mie esperienze è un aticipo fatto con la mano aperta per spingere leggermente la gola avversaria. Generalmente si usa la V che si forma fra indice e pollice aperti.
E' utilizzato come stop...potremmo dire uno stop kick fatto con le mani.
E' molto utile per evitare chiusure in clinch ma difficile da applicare.
Se c'è molto differenza di altezza lo si può usare per stoppare attacchi di calcio e pugno.
Diverso invece è l'ultilizzo del jab come controllo della distanza/disturbo/apertura.
Chiaro è che un footwork troppo statico come spesso avviene per molti thai è pessimo per la getione della "lunghissima" distanza. Solitamente compensano con un grande capacità di calciare ad altezza media e la maggior reattività a passare dalla phason al chapko. Certamente questo tipo di muay thai è poco adatta a contesti che non siano appunto la muay thai.