Difficile, se non impossibile, catalogare con certezza le varie (e in realtà poco diffuse e conosciute anche nella terra di origine) arti marziali delle Filippine e dell'Indonesia e forse ancor più difficile generalizzare su di esse
comunque si può stabilire che in entrambi i casi ci siano degli aspetti comuni, ovvero si sono evolute in contesti geografici e sociali simili, hanno subito molto spesso le medesime influenze esterne, hanno predilezione (salvo sporadiche eccezioni) per il combattimento con armi
inoltre popolazioni provenienti dall'arcipelago indonesiano hanno popolato nel corso dei millenni e dei secoli l'altro arcipelago, portando con sé i propri usi e costumi
ecco dunque che mi viene il dubbio circa la possibilità di stabilire una plausibile linea di demarcazione tecnica fra i sistemi filippini e gli stili indonesiani che più si possano comparare ad essi (cioè quelli che nelle strategie e nell'uso delle armi si avvicinano di più ai metodi degli eskrimadores)
Chiedo a voi, se uno tentasse di banalizzare al massimo, si potrebbe fare un ragionamento sul tipo di quello che segue?
footwork indonesiano (o filippino fortemente influenzato da matrice indonesiana)
posizioni basse, passi che spesso si incrociano, spostamenti difensivi su linee prevalentemente circolari
footwork filippino ("moderno...?)
posizioni più alte, piedi che quasi mai si incrociano, spostamenti difensivi prevalenti su linee rette angolate rispetto alla direttrice di attacco
Ora, visto che comunque più di una volta ho sentito asserire da esperti che differenze ce ne sono fra il modo di muoversi delle due "aree", e ammesso che quanto da me scritto sopra si possa (o si voglia) prendere per parametro di riferimento, per quale ragione può esistere questa differenza?
è esistita una linea di confine geografica fra l'espansione delle culture indonesiane (sicuramente il sud delle filippine ne è stato maggiormente coinvolto che non il nord)?
oppure a settentrione di Mindanao c'è stata una cancellazione della "scuola indonesiana" da parte della dominazione spagnola e una parziale sostituzione con metodi derivanti da discipline marziali europee?
o la causa va piuttosto ricercata nella recente intrusione di tecniche derivanti dalle moderne e ormai globalizzate AM giapponesi?
mi pare strano che popoli che in buona parte vantano origini comuni, e che per secoli hanno risolto i loro conflitti interni ed esterni su ponti di navi, spiagge, jungle e impervie montagne possano avere una gestione diversa degli spostamenti quando si tratti di maneggiare un bastone o una lama
ovvero, una delle due ipotetiche linee di pensiero mostra maggior "genuinità" (nel senso di provenire realmente da metodiche "native" testate sul campo per secoli) rispetto all'altra?
oppure si tratta delle due facce, parimenti valide quanto a risultati pratici, della stessa medaglia?
so già che qualche guru delle discipline del Sud-est asiatico mi darà la croce addosso per le cazzate che ho detto, ma questa curiosità ce l'ho e almeno in parte me la vorrei togliere