Secondo me, l'espada y daga di tradizione spagnola non è neppure mai arrivata nelle Filippine, o per lo meno in minima parte.
Gli avversari dei filippini erano equipaggi europei di soldati di ventura (soprattutto italici e teutonici?), gentaglia da osteria del porto, gente abituata alla violenza e alle armi, che combatteva nella “corta” distanza con gli spadoni e i coltellacci, daghe a tradimento, con tutto quello che gli capitava, gente di strada più che di corte.
Erano ciurme di analfabeti (altro che letterati in grado di leggere e disquisire di trattati o teorie schermistiche) con una “scherma” tanto semplice e rozza quanto efficace, uomini d'armi come poteva essere il Fiore in gioventù, prima che invecchiando trovasse il tempo e la tranquillità di imparare a leggere e scrivere e vestire i panni del magistro.
Gli avventurieri europei non diventavano maestri d'armi per istruzione ricevuta e non alla corte dei re, ma per esperienza sul campo quando riuscivano a diventare così bravi a sopravvivere e a uccidere da riuscire a diventare vecchi.
Dall'altro lato i filippini hanno progressivamente abbandonato archi, cerbottane, fionde e lance, poco efficaci sulla lunga distanza contro cannoncini e moschetti, in generale contro armi da fuoco a colpo singolo.
Sono rimasti loro i macheti/spade e coltelli per il corpo a corpo e si sono specializzati con quelli. Cercavano di bypassare la gittata delle armi da fuoco nemiche. Gli scudi potevano risultare scomodi in alcune situazioni, quindi prendendo spunto dagli europei, armi bianche doppie, magari di lunghezza diversa, basandosi sulla capacità offensiva , l'impeto aggressivo, cariche per rompere le linee nemiche, il mordi e fuggi.
Quindi si trattava di assalti di guerriglia o di pirateria su quella che era una rotta commerciale.
Il sud-est asiatico costituiva pure un ambiente perfetto per tattiche di guerriglia, niente duelli e niente battaglie tra eserciti schierati. Guerra del Vietnam docet.
L'influenza della scherma europea in quella filippina sta nel fatto di aver combattuto contro uomini d'armi europei.
Come in tutti i conflitti, i due fronti volenti o nolenti si scambiano conoscenze e si evolvono insieme.
Ma ripeto, quella usata nel sud-est asiatico non era la versione moderna nè la scherma che abbiamo nell'immaginario collettivo.
Ovviamente tutto quanto scritto sopra, come sempre, è solo la mia idea personale da ignorante, senza prove e documentazioni storiche, il quadro d'insieme che mi sono fatto e che mi suona un po' più plausibile.
Riguardo le stoccate, nelle amf vengono usate spesso e volentieri e a me piacciono un sacco pure col bastone.
Nello sport non sempre sono regolari sui bersagli più indicati per il tipo di colpo e di arma/oggetto: volto, gola, palle.
Ma il lato sportivo delle amf non nasce per dimostrare niente sull'efficacia in combattimento.
Nasce per pubblicizzare, in modo divertente e sicuro, la faccia più cortese e gentile di tradizioni marziali a rischio di estinzione.
Un esempio di tradizione marziale a rischio di estinzione, diffusa in gran parte del sud-est asiatico, pare fosse appunto la modalità “lezione di prova gratuita”, per farsi un'idea sulla validità dell'insegnante e sull'efficacia dello stile, dove fosse il limite che neanche a parole bisognava superare, l'approccio che si è menzionato nel 3d sul Pukulan.
Tornando in tema con le stoccate, quando col coltello sento ripetere spesso la parola slash, il termine kali lo intendo come diminutivo di Kalifornia e mi si accende il motivetto
california (the o.c) in testa.
Possono capitare anche nelle amf esercizi di coltello quasi solo taglio, per carità, ma è come scambiare il riscaldamento a vuoto col bastone con il maneggio vero e proprio.
Dipende poi dall'arma specifica e dal tipo di lama. E' ovvio che un rasoio da barbiere usato come arma, senza limitarsi a voler lasciare un messaggio, tipo il ricordo di uno sfregio, andrà usato prevalentemente di taglio. La punta non c'è e l'azione non raggiungerebbe lo scopo prefissato.
Coltello poi è un termine usato di solito in modo vago, può rappresentare un cutter tagliacarte, un bella daga, fino ad intendere un machete corto, con lama da 30-40 cm.
Jiivalla, per vedere una scuola filippina che si approccia al duello sportivo a mani nude con regolamenti di striking o MMA basta cercare Yaw Yan su google o youtube.