Leva in piedi

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sotutsu

Re: Leva in piedi
« Reply #30 on: August 01, 2010, 18:53:55 pm »
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Non metto in dubbio che un waki gatame possa servire per controllare.
Poniamo però di essere in un contesto reale (come cerca di crare il kime no kata per esmpio) quando l'attaccante prova ad uccidermi con il coltello, l'azione di waki gatame è diretta a causare il massimo danno a chi mi vuole uccidere, perché non posso permettermi di avere qualche attenzione che in diverse cirostanze potrei o dovrei avere.
Nel kime no kata si realizza atemi e hara gatame (che non è hara gatame di randori) quasi contemporaneamente, poi si enfatizza il controllo, ma l'idea è quella di un atemi, realizzato "dividendo" avambraccio da braccio per rompere l'energia che passa nel braccio ed agire sul gomito per "aprire" il gomito, come per avvicinare gli estremi dell'intero braccio.
Nel randori l'idea dovrebbe essere quella di un atemi, ma per l'incolumità di uke non è possibile realizzarlo e allora si controlla.
In altre parole il controllo si esercita per non causare danno ad uke e non perché la tecnica preveda il controllo.
Dopodichè, sono d'accordo sul fatto che si possa controllare la leva con l'intenzione di immobilizzare portare alla resa od altro, ma le leve non sono nate per questo scopo.

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Offline muk

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Re: Leva in piedi
« Reply #31 on: August 01, 2010, 19:30:51 pm »
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Partiamo da una premessa, ovvero che il termine "leva" è utilizzato in maniera impropria e fin troppo generica, si parla di kanzetsu (lussazione), katame (controllo)o osae (immobilizzazione).
Cambiando il tipo di leva cambiano anche le dinamiche tecniche.
Ippon dori del daito ryu è una leva che usa il braccio attaccante di aite per portarlo a terra, senza eseguire una controarticolazione nella fase iniziale della tecnica, alla fine dell'azione eseguiamo invece un osae, nel caso in cui il "nemico" non stia fermo passiamo ad una lussazione, poco importa che sia a danno della spalla o del gomito.
ALtre tecniche, fra cui il waki gatame del filmato consentono di rompere o lussare immediatamente un braccio, cosa non accaduta nella tecnica del video iniziale solo perchè l'esecutore voleva fare un'azione alla gamba di uke, e la controarticolazione è stato un incidente, che probabilemnte gli è costato una squalifica se l'arbitro ha applicato il regolamento del judo.
Altre tecniche tipo il nikkyo/kote mawashi fatto in maniera approssimativa portano l'avversario a terra a causa del dolore, ma non so fino a che punto siano realmente in grado di lussare un polso, mentre se l'azione è fatta controllando tutto il braccio (non focalizzando l'attenzione sulla sola articolazione del polso) il controllo che si percepisce è molto differente, ed in quel caso si è veramente in balia di un avversario, anche se controllare il mio dolce braccino non è semplicissimo.
Inoltre, come diceva The kid molte leve ci servono per posizionare un avversario per poi eseguire una proiezione, come fossero un atemi, o un punto di passaggio.

Comunque alla domanda le leve sono fatte per rompere io mi sento di rispondere: volendo si, all'inizio della pratica l'obbiettivo "ideale" è quello, più avanti l'obbiettivo è il controllo, fino al concetto di controllare l'avversario attraverso la conoscenza della sua anatomia........come diceva Kano.

ciao a tutti
conosci te stesso

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Offline Joseph

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Re: Leva in piedi
« Reply #32 on: August 02, 2010, 01:11:09 am »
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Secondo me bisogna riflettere su tre fattori, alcuni dei quali ben individuati da Beno.

1) In una situazione di scontro tra più persone la torsione e la leva possono servire anche a mettere l'avversario alla mercè dei nostri alleati, e questo anche se egli resiste senza che lo si proietti e lo si danneggi permanentemente.
La sola attività di resistere alla leva necessita vicinanza del proprio baricentro (ki) al fulcro e quindi distrazione da altre eventuali attività.

2) Se riesco ad afferrare un polso che impugna un arma in kote gaeshi o ryote dori, forse non romperò o proietterò, ma nonostante questo il coltello o la spada non saranno più rivolti verso di me ed io potrò intraprendere altre azioni.
L'utilità, ancora una volta, c'è, a prescindere dalla rottura.

3) Ma siamo proprio così sicuri che in epoche andate non fosse importante controllare e catturare l'avversario?
Guardate che le funzioni di polizia non le abbiamo inventate mica noi, e nemmeno il calibrare la forza per evitare rappresaglie o per chiedere riscatti....
« Last Edit: August 03, 2010, 11:54:05 am by Joseph »

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rockyjoe

Re: Leva in piedi
« Reply #33 on: August 03, 2010, 10:31:25 am »
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tutto quanto funziona grazie al principio delle leve,e le leve non devono essere per forza articolari.anche quando tiro un braccio e spingo l altro sto usando il principio della leva.lo uso anche se non voglio.e al piu posso usarlo malamente.nel caso delle leve articolari,prendendo l esempio,anche se secondo me non corrispondente alla realta,di beno,vediamo che una leva al gomito non vuol dire applicare una pressione al centro della linea retta che congiunge il polso con la spalla,ma vuol dire che idealmente cerco di spostare la spalla del compagno usando ě forze contrapposte,e dato che il corpo del compagno é fermo o relativamente tale,tutto si scarica sul gomito.

in realta questa é una semplificazione,non é esattamente cosí,perché il polso del compagno lo si sta muovendo,lungo l orizzonte,quindi quella linea retta si sta muovendo nello spazio,e la contrapposizione di forze delle nostre braccia é indiretta,non diretta..

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beno

Re: Leva in piedi
« Reply #34 on: August 03, 2010, 11:52:36 am »
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chiaro che fosse una semplificazione. difatti la tua precisazione sulla linea che si muove nello spazio mi trova concorde.