In attesa di Ookamiyama, ho trovato questo:
Storia del Kaze no Ryu
Lunedì 11 Gennaio 2010 15:30 rebeca
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Kaze no Ryu Bugei, o meglio l’”Arte militare dello stile del vento” fu sviluppata dal popolo Shizen che visse nelle foreste di Hokkaido, a nord del Giappone, nell’era Kamakura tra il 1192 d.C. e il 1333 d.C..
In quel periodo l'arte fu denominata "Uchiu Shizen" che significa "dominio della natura e dello spazio".
L'origine del termine "Shizen" è strettamente collegato alla etnia Ainu, i veri nativi del Giappone, (più simili come razza ai caucasici che non ai giapponesi) che nei secoli vennero repressi fin nel nord del Giappone. Registrazioni dell’801 d.C. indicano che alcune tribù Ainu furono sconfitte nel nord del Giappone da Tamuramaro Sakanoue (cit. Oscar Ratti).
Gli Ainu repressi si associarono ad altre popolazioni del sistema feudale come molti Ronin, guaritori e contadini e presero rifugio in villaggi nascosti nel profondo delle foreste.
Fu proprio grazie al contatto profondo e diretto con la natura, che queste genti chiamate Shizen svilupparono una propria cultura e una propria tradizione; divisi in quattro villaggi che presero il nome di: Kawa, Yabu, Tayo e Yama.
Svilupparono una propria lingua, lo "Shizen-Go", ed anche una religione - il "O-Chikara" – basata sul culto delle energie della natura, denominato Tengu.
Il “Bugei” (ovvero l’arte di guerra) insegnato dalla “SBB Sociedad Brasileira de Bugei” discende dalla linea diretta del villaggio Kawa.
La storia afferma che la scuola “Kaze no Ryu” fu così battezzata da Yorike Mizuguchi che, fortemente influenzato da Choisai Iizasa, ne riscrisse i canoni nelle forme e nelle manovre di guerra con l’aiuto dei Kami (Dei giapponesi).
La scuola Kaze no Ryu crebbe, così come fecero molti altri stili, dal perfezionamento tecnico operato giorno dopo giorno sui campi di battaglia concretizzando e integrando pensieri e strategie che determinarono la propria linea direttrice di sviluppo.
Le fonti del “lignaggio” storico, che descrivono la scuola Kaze no Ryu molto differente dalle altre per le sue peculiarità basate sulla capacità strategica, sono molto contraddittorie in quanto affermano che lo stile del vento era insegnato solamente da Dei e divinità.
In realtà i “Bushi”, i cavalieri guerrieri giapponesi, terminarono la loro esistenza portando con sé le loro idee di semplice eccellenza traducendole in lealtà concreta al proprio diretto superiore.
Quelle stesse idee, in accordo con i registri storici, contrastavano con l’alta sofisticazione e l’introspezione dei registri della cultura di Nara.
Il contrasto fu risolto con la deposizione delle armi, molti Clan aristocratici furono distrutti e i pochi nobili sopravvissuti erano sprovvisti di sufficiente influenza effettiva per rappresentare la corte imperiale. Furono distrutti anche i monasteri e ogni altro luogo che poteva contenere l’essenza della cultura Heian, scritture, registri e opere d’arte.
Durante il periodo Tokugawa, le storiche tradizioni militari condizionarono a tal punto il carattere nazionale che i giapponesi stessi erano descritti come un popolo abituato alla guerra.
L’intensità di lotte e conflitti civili impressionava a tal punto, da essere da chiunque paragonato alle guerre medievali europee. Intanto, in quel periodo sembrava tutto normale per gli abitanti giapponesi, tanto che l’intera nazione fu chiamata “Terra della Grande Pace” nonostante le vie di Edo prendessero nome di: armatura, spada, elmo, arco e freccia.
La classe Samurai deve il successo della propria immagine, cresciuta nell’immaginario collettivo come identificazione del valore dello spirito nazionale (Yamato Damashi), alla conservazione dei suoi valori e al “congelamento” storico dello stato di apprendistato caratterizzato durante il feudalesimo. Stato che perdurò fino all’inizio del periodo Meiji, a metà del 1868.
Yorike Mizuguchi, che più tardi cambiò nome in Manabo Ogawa fu il progenitore dell’intera famiglia Ogawa; era un monaco ed era fermamente convinto della comunicazione da parte degli Dei della sua forma iniziale di elevazione spirituale.
Proprio per questo fatto fu riconosciuto e proclamato successore (Kokeisha) del lignaggio tradizionale dai monaci del villaggio Kawa.
Si crede che il nome adottato in seguito (Ogawa), voglia proprio essere un omaggio al piccolo fiume che bagnava il villaggio quando avvenne la sua “rinascita” spirituale.
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Per saperne di più rimandiamo al sito ufficiale brasiliano all'url:
www.bugei.com.br