Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"

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Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #60 on: October 24, 2010, 13:59:05 pm »
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Ma il mio reply era sui praticanti e non sul insegnante. Ripeto...anche se uno fa il possibile per spiegare il testosterone latente emerge nei test. Esperienza personale.

Ora se ti confronti con uno ben venga dare il massimo ma nei test devi essere onesto al 200% sia chi lo subisce che chi lo fa.

e su questo siamo perfettamente d'accordo....anzi direi che l'onestà prima di ogni altra cosa debba essere rivolta sopratutto a se stessi

alla fine siamo sempre li...capire e accettare i propri limiti per poterli superare

lo stesso Xu più volte ha detto che nella sua vita ha avuto anche cattivi maestri, che non l'hanno corretto quando stava sbagliando o che magari non sono stati onesti al 200%


ma qui si va a sfociare nel limite della razza umana....e nella sua inadeguatezza ad affrontare la vita su questo pianeta...
 :)
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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Offline Semplicemente Usquetandem

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Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #61 on: October 24, 2010, 19:47:49 pm »
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Ma il mio reply era sui praticanti e non sul insegnante. Ripeto...anche se uno fa il possibile per spiegare il testosterone latente emerge nei test. Esperienza personale.

Ora se ti confronti con uno ben venga dare il massimo ma nei test devi essere onesto al 200% sia chi lo subisce che chi lo fa.
Non capisco che cosa si intende per test,dal mio punto di vista un confronto è un test...il resto sono solo esercizi,almeno questo è quello che succede da noi.
Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.



http://speziatjq.blogspot.com

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insetto

Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #62 on: October 24, 2010, 20:41:01 pm »
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Ma il mio reply era sui praticanti e non sul insegnante. Ripeto...anche se uno fa il possibile per spiegare il testosterone latente emerge nei test. Esperienza personale.

Ora se ti confronti con uno ben venga dare il massimo ma nei test devi essere onesto al 200% sia chi lo subisce che chi lo fa.
Non capisco che cosa si intende per test,dal mio punto di vista un confronto è un test...il resto sono solo esercizi,almeno questo è quello che succede da noi.

Come valuti se fai bene un esercizio?

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Offline Semplicemente Usquetandem

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Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #63 on: October 24, 2010, 20:44:04 pm »
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Ma il mio reply era sui praticanti e non sul insegnante. Ripeto...anche se uno fa il possibile per spiegare il testosterone latente emerge nei test. Esperienza personale.

Ora se ti confronti con uno ben venga dare il massimo ma nei test devi essere onesto al 200% sia chi lo subisce che chi lo fa.
Non capisco che cosa si intende per test,dal mio punto di vista un confronto è un test...il resto sono solo esercizi,almeno questo è quello che succede da noi.

Come valuti se fai bene un esercizio?
nella lotta se metto a terra o butto fuori dal cerchio il mio avversario,nei pugni se lo metto al tappeto
se riesco a far questo vuol dire che ho fatto bene l'esercizio,se non riesco vuol dire che l'ho fatto male
Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.



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insetto

Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #64 on: October 25, 2010, 02:05:17 am »
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Ma il mio reply era sui praticanti e non sul insegnante. Ripeto...anche se uno fa il possibile per spiegare il testosterone latente emerge nei test. Esperienza personale.

Ora se ti confronti con uno ben venga dare il massimo ma nei test devi essere onesto al 200% sia chi lo subisce che chi lo fa.
Non capisco che cosa si intende per test,dal mio punto di vista un confronto è un test...il resto sono solo esercizi,almeno questo è quello che succede da noi.

Come valuti se fai bene un esercizio?
nella lotta se metto a terra o butto fuori dal cerchio il mio avversario,nei pugni se lo metto al tappeto
se riesco a far questo vuol dire che ho fatto bene l'esercizio,se non riesco vuol dire che l'ho fatto male

Quindi valuti il tuo far bene in base a quello che hai di fronte. Se e' una schiappa lavori bene, se e' piu' bravo di te lavori male....hmmm


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Gates

Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #65 on: October 25, 2010, 05:40:58 am »
0


Mi annoiavo in uff.



La differenza sostanziale fra scuola interna e scuola esterna e’nel come si innescano I principi di allenamento nel praticante. Tale differenza si rispecchiera’ poi anche nel fisico che nel tempo sara’diverso.
Gli effetti che porta la scuola interna, raggruppando gli stili interni come a fare una enorme categoria generale, sono diversi da quella esterna e forse, per chi non ha avuto modo di toccare con mano il quale ha la differenza ben chiara nella sensazione, un modo per cominciare a scriverne e’proprio la differenza fra visibile e invisibile.
Non tutto in natura e’ visibile, e’ visibile la neve, e’ visibile un onda del mare e I suoi flutti ma non e’ visibile la fotosintesi di una pianta o la gravita’ della terra. Il punto di incontro sono solo gli effetti che questi fenomeni visibili o invisibili producono, fenomeni che operano nella stessa dimensione, alterando la stessa materia che vive sullo stesso pianeta.
L’approccio esterno e’ quello di porre l’attenzione nell’esterno, la superficie, del corpo da allenare. I movimenti sono sviluppati per accellerare questo procedimento cercando di massimizzare al meglio il concetto di base. Avendo un approccio visibile e’ piu’ facile capire e iniziare questo tipo di allenamento rispetto ad altri che richiedono un tipo di astrazione nei primi anni che non e’ comune in tutti gli individui.
Poniamo il caso di due praticanti che vogliono diventare robusti, in salute e sapersi difendere.

Al primo lo impostiamo bene, spalle e testa, colonna ben dritta e allenamento con pesi, corsa, movimenti marziali veloci e allenamento ad I colpitori. Allenamento con I compagni in velocita’, il corpo si muove veloce e deve essere migliorato in ogni sua parte, deve essere anche utilizzato in maniera composta e uniforme. Nel progredire della difficolta’ degli esx imparera’ da solo come controbilanciarsi, come mantenere il centro e utilizzare le sue qualita’ al meglio. La mente imparera’ ad essere vigile e non scordare mai nessun principio di moviemnto, poi col tempo lavorera’ piu’ di esperienza e sara’ piu’ sciolto e utilizzera’ meno la forza muscolare poiche’ la tecnica sara’ molto raffinata nei confronti di chi e’ di livello inferiore.
In questo tipo di allenamento I frutti saranno un irrobustimento totale e una forza del corpo molto sviluppata, esattamente come un boxer o un lottatore di greco romana. Ci possono essere anche sistemi di sviluppo dell’attenzione al di fuori del corpo per irrobbustire la superficie della pelle e I muscoli. Le caratteristiche come coraggio o attenzione devono essere allenate in maniera diretta e continua poiche’ non sono una coseguenza dell’allenamento e non vengono da sole.

Al secondo Gli diciamo di mantenere le braccia in alto come se dovesse sorreggere un pallone davanti al corpo, niente altro.  Nel tempo se sara’ il tipo di persona che puo’ fare questo tipo di percorso imparera’ a visualizzare il pallone e renderlo sempre piu’ pesante, sudera’ per sorregegrlo per poi raddrizzare tutta la schiena, imparera’ ad utilizzare le gambe invece delle braccia. Imparera’ cosa e’ la struttura ossea del corpo e manterra’ tutta la sua attenzione per tutto il tempo su di essa. Pensando alle ossa rilassera’ I muscoli che saranno allora solo di limite per far passare la forza dalle gambe alle braccia, allora si dovra’ rilassare. Quando il maestro lo riterra’ opportuno si introdurranno dei movimenti lenti, il praticante dovra’ entrare con la mente nei movimenti, internamente. La mente dovra’ essere rilassata e senza pensieri, dovra’ solo seguire il movimento ma sopratutto la forza che si fara’ strada all’interno del corpo. Per forza di cose il movimento dovra’essere lento.
Dovra’ utilizzare questa nuova forza che all’inizio e’ molto debole e piano piano diventera’ forte, quindi per I primi tempi non potra’ praticare con il compagno. Quando la forza sara’ di una certa entita’ e fluira’ comandata dalla mente che guida internamente allora potra’ cominciare a praticare le applicazioni marziali con I principi di movimento che saranno ormai diventati naturali. Tutti I moviemtni che eseguira’ avuoto saranno marziali e non ci saranno regole fisse e schemi prefissi. Le qualita’ come coraggio o attenzione saranno una conseguenza naturale dello sviluppo della forza interna, alla mente arrivera’ l’imput che il corpo e’ forte e si tranquillizzera’. Poi ci sara’ la scoperta del DT e di some va impegato portando tutto il concettoa dei punti superiori. E via dicendo…


Questo e’ solo un discorso generale che non tocca nessun punto specifico reale, vuole essere solo una pallida spiegazione delle differenze fra pratica interna ed esterna a chi non ha avuto ancora modo di conoscere o rendersi conto della differenza nella realta’.
Conoscendo I maestri giusti e avendo la giusta percezione delle cose , cioe' non alterata da fattori emotivi o problemi personali,  la differenza dei due tipi di forza e’ evidentissima da subito.



马丁
« Last Edit: October 25, 2010, 05:45:33 am by Gates »

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Raven81

Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #66 on: October 25, 2010, 09:37:07 am »
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Benvenuto nel forum Gates e grazie per il tuo elaborato intervento!  ;)

Sorry, ma ti svergino il karma!  :pun:



[KARMA SVERGINATO]

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Offline Lihly

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Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #67 on: October 25, 2010, 10:06:04 am »
0
io la vedo così:
-esercizi base (singoli) = inizio a sviluppare la qualsivoglia qualità
-test con compagni e maestro..i suddetti non implicano il lato marziale ma sono qualitativi rispetto l'argomento trattato

si va avanti così sviscerando tutte le qualità corporee.

tutto ciò contornato da un pò di TS che è uno strumento comunque utile sin dall'inizio della pratica.

 :=)
   
   
<Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto.> H.P. Lovecraft

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Offline sayan

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Re: Esercizi a coppie nella pratica marziale "interna"
« Reply #68 on: October 25, 2010, 11:41:11 am »
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Mi annoiavo in uff.



La differenza sostanziale fra scuola interna e scuola esterna e’nel come si innescano I principi di allenamento nel praticante. Tale differenza si rispecchiera’ poi anche nel fisico che nel tempo sara’diverso.
Gli effetti che porta la scuola interna, raggruppando gli stili interni come a fare una enorme categoria generale, sono diversi da quella esterna e forse, per chi non ha avuto modo di toccare con mano il quale ha la differenza ben chiara nella sensazione, un modo per cominciare a scriverne e’proprio la differenza fra visibile e invisibile.
Non tutto in natura e’ visibile, e’ visibile la neve, e’ visibile un onda del mare e I suoi flutti ma non e’ visibile la fotosintesi di una pianta o la gravita’ della terra. Il punto di incontro sono solo gli effetti che questi fenomeni visibili o invisibili producono, fenomeni che operano nella stessa dimensione, alterando la stessa materia che vive sullo stesso pianeta.
L’approccio esterno e’ quello di porre l’attenzione nell’esterno, la superficie, del corpo da allenare. I movimenti sono sviluppati per accellerare questo procedimento cercando di massimizzare al meglio il concetto di base. Avendo un approccio visibile e’ piu’ facile capire e iniziare questo tipo di allenamento rispetto ad altri che richiedono un tipo di astrazione nei primi anni che non e’ comune in tutti gli individui.
Poniamo il caso di due praticanti che vogliono diventare robusti, in salute e sapersi difendere.

Al primo lo impostiamo bene, spalle e testa, colonna ben dritta e allenamento con pesi, corsa, movimenti marziali veloci e allenamento ad I colpitori. Allenamento con I compagni in velocita’, il corpo si muove veloce e deve essere migliorato in ogni sua parte, deve essere anche utilizzato in maniera composta e uniforme. Nel progredire della difficolta’ degli esx imparera’ da solo come controbilanciarsi, come mantenere il centro e utilizzare le sue qualita’ al meglio. La mente imparera’ ad essere vigile e non scordare mai nessun principio di moviemnto, poi col tempo lavorera’ piu’ di esperienza e sara’ piu’ sciolto e utilizzera’ meno la forza muscolare poiche’ la tecnica sara’ molto raffinata nei confronti di chi e’ di livello inferiore.
In questo tipo di allenamento I frutti saranno un irrobustimento totale e una forza del corpo molto sviluppata, esattamente come un boxer o un lottatore di greco romana. Ci possono essere anche sistemi di sviluppo dell’attenzione al di fuori del corpo per irrobbustire la superficie della pelle e I muscoli. Le caratteristiche come coraggio o attenzione devono essere allenate in maniera diretta e continua poiche’ non sono una coseguenza dell’allenamento e non vengono da sole.

Al secondo Gli diciamo di mantenere le braccia in alto come se dovesse sorreggere un pallone davanti al corpo, niente altro.  Nel tempo se sara’ il tipo di persona che puo’ fare questo tipo di percorso imparera’ a visualizzare il pallone e renderlo sempre piu’ pesante, sudera’ per sorregegrlo per poi raddrizzare tutta la schiena, imparera’ ad utilizzare le gambe invece delle braccia. Imparera’ cosa e’ la struttura ossea del corpo e manterra’ tutta la sua attenzione per tutto il tempo su di essa. Pensando alle ossa rilassera’ I muscoli che saranno allora solo di limite per far passare la forza dalle gambe alle braccia, allora si dovra’ rilassare. Quando il maestro lo riterra’ opportuno si introdurranno dei movimenti lenti, il praticante dovra’ entrare con la mente nei movimenti, internamente. La mente dovra’ essere rilassata e senza pensieri, dovra’ solo seguire il movimento ma sopratutto la forza che si fara’ strada all’interno del corpo. Per forza di cose il movimento dovra’essere lento.
Dovra’ utilizzare questa nuova forza che all’inizio e’ molto debole e piano piano diventera’ forte, quindi per I primi tempi non potra’ praticare con il compagno. Quando la forza sara’ di una certa entita’ e fluira’ comandata dalla mente che guida internamente allora potra’ cominciare a praticare le applicazioni marziali con I principi di movimento che saranno ormai diventati naturali. Tutti I moviemtni che eseguira’ avuoto saranno marziali e non ci saranno regole fisse e schemi prefissi. Le qualita’ come coraggio o attenzione saranno una conseguenza naturale dello sviluppo della forza interna, alla mente arrivera’ l’imput che il corpo e’ forte e si tranquillizzera’. Poi ci sara’ la scoperta del DT e di some va impegato portando tutto il concettoa dei punti superiori. E via dicendo…


Questo e’ solo un discorso generale che non tocca nessun punto specifico reale, vuole essere solo una pallida spiegazione delle differenze fra pratica interna ed esterna a chi non ha avuto ancora modo di conoscere o rendersi conto della differenza nella realta’.
Conoscendo I maestri giusti e avendo la giusta percezione delle cose , cioe' non alterata da fattori emotivi o problemi personali,  la differenza dei due tipi di forza e’ evidentissima da subito.



马丁
La si puo spiegare...moooooolto più semplice la cosa... :thsit: