M'hai ricordato 'sta cosa....
C'è Machine che va a trovare su una montagna del Buthan un famosissimo yogi in ritiro quinquennale in una grotta immersa nelle nebbie....
Machine arriva dopo un lungo cammino, lo yogi lo guarda compiaciuto e fa "siediti"; Machine si siede accanto a lui e comincia a meditare....e meditano.
Passano due anni, in silenzio...e un bel giorno Machine si gira e fa "Maestro..." e lo yogi sdegnato risponde "oh, se sei venuto qui per fare casino potevi pure restare a Londra"....
Ora ti racconto una cosa, ma non so se la capirai realmente.
Frequentavo un centro dove si faceva psicoterapia di gruppo, basata su bioenergetica (di Alexander Lowen) e yoga.
NB
Questo posto, i compagni e soprattutto la maestra (li porteró per sempre nel cuore) mi hanno letteralmente cambiato la vita. Ancora oggi mi sembra impossibile quello che é successo in quel periodo!
Comunque
Si trattava di fare un ritiro 1 volta al mese dove lavorare su un particolare chakra. Il ritiro durava un we dove si restava chiusi in questo ashram dalle 9 del mattino fino alle 9 di sera del giorno dopo (il lavoro spesso e volentieri era straziante, cose molto dolorose che emergono come bolle d'aria). Quello che si faceva é inspiegabile a parole ma un giorno é successa una cosa particolare.
Premetto che durante i ritiri non si parlava, se non in casi specifici dove era richiesto parlare o brevi pause, ma anche li il minimo idispensabile.
Le persone che frequentavano i seminari erano tutti allievi di yoga, alcuni da decenni. Io ne conoscevo alcuni da 2, 3 anni perché frequentavo la scuola di da qualche annetto in modo molto saltuario.
C'era un ragazzo sui 35 anni che vedevo sempre alla pratica ma non ci avevo mai parlato per ben 3 anni. Non so perché, non avevo nessun pregiudizio nei suoi confronti, ne antipatie o altro.
Un bel giorno ad un seminario, dopo aver lavorato sodo, ci guardiamo per qualche minuto senza parlare e asll'improvviso scoppiamo a ridere. Ci guardiamo e ridiamo. E poi ancora. Sará durato 20 minuti o forse piu. Non riuscivamo a fermarci.
Non so come spiegarlo ma successe qualcosa quel giorno. Il piacere di condividere la sua compagnia in silenzio era indescrivibile a tal punto che quando ce ne siamo accorti (entrambi allo stesso istante) siamo scoppiati a ridere come matti.
Tutt'ora é rimasto un mio grandissimo amico, e quando ci vediamo mi sento a "casa", qualunque sia il posto e qualunque cosa succeda.
Benedetto sia il silenzio!
Potrei citare un altro episodio molto simile che mi successe con dorje, in garage da me durante un combattimento (to death), ma questo é meglio che te lo racconti lui se ne ha voglia, mi viene ancora difficile credere quello che successe!