Io ho praticato scherma (Spada) nella stessa palestra di Montano (sciabola) e compagnia bella per 2 anni, poi ho mollato perche' ho cambiato vita.
Devo dire che mi ha sorpreso la somiglianca fra l'approccio al combattimento del YiQuan (stile che pratico) rispetto a quello ceh facevo nellas cherma. Spiego brevemente:
Siamo uno di fronte all'altro.
1) avanziamo o ci muoviamo, controllo della distanza.
2) se sono a tiro e lui abocca ad una finta o un accenno, entro e faccio punto.
3) se ha una buona guardia e faccio un finto attacco, un accenno, se mi risponde entriamo in contatto
con le spade e lo controllo li dove lui non mette forza (sensibilita') per poi entrare.
In teoria si dovrebbe fare come l'ultimo punto, e' il metodo piu' sicuro per non essere colpiti e poi colpire. Maestri di scherma di uan certa esperienza hanno un polso d'acciaio, una volta che entri in contatto con la loro spada non te ne liberi piu' rimani incollato (tueishou), per poi essere colpito li dove sei stato scoperto.
Quindi direi che i metodi sono sempre gli stessi, peccato che la scherma ora sia piu' sportiva che altro tutto qua.
M.
Ciao Mattia, benvenuto ad un altro schermidore!
Allora per tradurre i tuoi punti in liguaggio schermistico:
1) azione fuori lama, prima intenzione giocando sul tempo (anticipo) e la misura.
2) azione fuori lama di seconda intenzione. (nel caso che fai una finta prima di tirare)
3) presa di ferro e leva guadagnando i gradi, ossia esercitare pressione con la parte forte della nostra lama sul debole di quella avversaria.
I punti 1&2 sono i piu' frequenti nella scherma sportiva (e francese XIX e XX sec), mentre il punto 3 e' tipico della scuola italiana, dove l'azione si sviluppa previo controllo del ferro avversario.
Nella scherma c'e' un po' di tutto, poi e' pvvio che se vai in una sala sportiva l'ambiente sara' quello, pero' ci sono anche scuole di scherma piu' marziali, si puo' scegliere quel che si vuole od entrambe se interessa.
Personalmente non disdegno l'approccio sportivo perche' pur nei suoi limiti e' una pratica viva e nel suo contesto "reale".