Prendo spunto da una discussione recente in tema di ko in sparring.
Sabato scorso in palestra, dopo una serie di esercizi a coppie con i focus in cui si lavorava sull'anticipo, l'intercettazione e il contrattacco, abbiamo fatto una sessioncina di sparring specifico. Uno dei due doveva "provocare" l'avversario (attacco tramite provocazione) in modo tale da indurlo a tirare, e sulla sua tecnica contrattaccare, mentre l'altro poteva anche attaccare liberamente cercadno di mettere pressione per evitare di essere contrattaccato o peggio anticipato.
Avevamo scelto di non tirare a contatto pieno per cercare il più possibile di lavorare sulle tecniche, per cui non abbiamo messo il corpetto, ma solo caschetto, guanti, conchiglia e paratibie.
Tenete conto che combattiamo con le scarpe.
Quando è toccato a me attaccare mettendo pressione, in una combinazione ho fatto partire un calcio girato a spinta, e ho preso il mio allievo all'addome.
Ora, io ho avvertito appena il contatto, e ho pure avuto l'impressone che il piede sia "scivolato" verso l'esterno, per cui sono rimasto parecchio stupito che lui si sia buttato in terra dolorante e senza fiato.
Lui s'è accasciato, è rimasto per qualche attimo senza respiro, si teneva con le mani l'addome. L'abbiamo tirato e tenuto su, chiesto come stava, dove sentiva dolore, tranquillizzato, insomma le solite procedure. Dopo poco s'è ripreso. Mi ha detto (da sua percezione) che l'ho preso in pieno con il tallone nella bocca dello stomaco.
Personalmente, oltre che esserci rimasto male, mi sono spaventato parecchio visto che si toccava nelle vicinanze dello sterno, ma dopo s'è capito che l'avevo colpito appena più sotto, e dopo 10 minuti era di nuovo lì che combatteva.
Morale banale: con le scarpe ai piedi anche un colpetto è da considerare pericoloso.
Altra morale: d'ora in poi, anche per questo tipo di contatto, metteremo sempre il corpetto.