No no no , tu hai detto che noi abbiamo avversione per tutto ciò che è organizzazione e io ti dico che più che altro abbiamo astio per le dittature e per le sette segrete ed esclusive. Se volevo diventare un custode degli oscuri segreti affiliato fino alla morte , entravo nella massoneria
Chiedo scusa per aver letto solo alcuni dei precedenti interventi. Quanto basta per farmi venire in mente una riflessione che si compone di due domande. 1) quando molti praticanti di diversi stili si incontrano ed eseguono un allenamento che non ha precedenti (perchè unico nel suo genere) cosa ne esce?2) Quando un marzialista (dopo aver sperimentato ed imparato più di uno stile) si rende conto che quello che pratica non è più riconducibile ad uno degli stili che ha imparato ma (a ragione o torto) pratica un qualcosa di nuovo come dovrebbe chiamarlo?La mia considerazione è la seguente: Non sarebbe giusto (nell'eventualità si senta l'esigenza di aprire un proprio Dojo/Scuola) chiamare quello che si insegna col nome di una delle arti con la quale si è cominciato. Non è corretto verso chi l'ha fondata, verso chi la pratica in maniera originale e chi si rivolge a te per imparare quella che crede essere una cosa che poi non è. a questo punto è più onesto chiamarla il 360°Kung Fu, Kombat karate o Panda Kenpo. Insomma! Purchè lo si dica apertamente e non si abbia la presunzione di spacciarlo per lo stile supremo (denigrando gli stili esistenti evidenziandone le mancanze). Non so se questa volta il mio TTTTALLIANO è stato più comprensibile.