No, infatti rimango fermamente convinto che le basi debbano essere più chiare, ortodosse e univoche possibili, proprio per consentire al preticante, una volta esperto, di far da sè su solide basi.
Quello che trovo poco onesto, da parte di molti fondatori, è l'esclusione di pezzi del programma con le più svariate motivazioni.
Io parto dal presupposto che, se anche a uno solo quella tal cosa viene, significa che non è inutile ne stupida, semmai difficile.
Allora, lo stile che elimina l'80% dei calci perchè il suo fondatore era una merda con i calci, non ha una impostazione didattica seria e onesta verso i praticanti.
Sarebbe serio dire "questi calci ci sono e vanno studiati anche se a me proprio non riescono".
Stesso dicasi per tutto il resto.
Se Gigo Funakoshi detestava le fasi di lotta, se era poco incline a leve e proiezioni perchè troppo irruento e portato a colpire, o solo perchè non era capace, togliere quella parte del programma impostando la scuola in una certa direzione, diventa penalizzante per gli allievi.
Questo è il mio pensiero attuale, ossia che gli stili, le scuole, siano più figli dei limiti che delle geniali conclusioni.