Non è un caso isolato.
I matrimoni finto cristiani (con veri preti cristiani che si fanno pagare per celebrare il rito) sono di moda.
Purtroppo l'estrema apertura culturale del Giappone in un momento difficile come quello attuale ha come riflesso una deriva in cui paradossalmente sono stati assorbiti i lati peggiori della cultura occidentale (consumismo, valorizzazione dell'apparenza, ingordigia) e ingigantiti quelli invece già presenti nella loro, complice soprattutto lo stile di vita assurdo tutto improntato sull'estrema fedeltà al posto di lavoro (ed è per questo che molti manga sono ambientati ai tempi della scuola, proprio perchè è un momento felice in cui ancora c'è libertà) e al ruolo sociale.
Di riflesso c'è adesso un momento di rigetto, soprattutto tra i più giovani, che balza all'occhio già facendo un giro per Shinjuku. C'è in linea generale un forte senso di ribellione e un rifiuto verso tutto ciò che è tradizione, ma penso che sia un momento di transizione (non so quanto lungo).
Tutto questo, riassunto in due parole ma che meriterebbe un trattato, porta a certe scelte bizzarre come il matrimonio finto cristiano.
Ma non per questo la cultura e lo spirito giapponese sono morti... entrando nelle case, parlando con la gente che vive lontano dai grandi centri urbani, visitando i templi, si può constatare come una certa forma mentis fortunatamente stia ancora ardendo da sotto la cenere.
Certamente per vedere questo bisogna relazionarsi con spirito aperto nei confronti dei giapponesi.
C'è qualcuno
[1]li ritiene freddi o aridi, ma in realtà questa è una reazione ad un pregiudizio e un'ostilità nei loro confronti (tanto di moda soprattutto in certe nicchie del mondo pdeudoculturale delle AM) che loro percepiscono molto bene, e si regolano di conseguenza.
Per contro io durante una delle innumeremoli visite che ho fatto ai templi, ho assisitito ad un matrimonio celebrato con rito buddista, così essenziale, sobrio e silenzioso che mi ha lasciato senza fiato. Potrei parlarti anche dei concerti di Wadaiko in riva al mare o della cerimonia del tè a cui ho assistito ad Happoen in Tokyo... ma basta anche guardare all'incredibile dignità con cui adesso il paese sta cercando di rialzarsi dopo la tragedia nucleare.