Sono abbastanza dell'idea che specie su certi giochi, sia giusto imporre un divieto ai minori.
Vedo l'effetto di Battlefield 3 e Modern Warfare su mio cuginetto di 9 anni: è totalmente rincoglionito e ormai è convinto che ammazzare al gente in certi casi sia una cosa abbastanza normale. Per non dire che approccio disinvolto vorrebbe avere alle armi da fuoco. Il problema è nei genitori, ovvio, che noncuranti della questione, hanno regalato a natale PS3 e la lista dei giochi che lui chiedeva, senza manco sapere di cosa si trattasse. E non lo sorvegliano quando gioca.
Questa che descrivi è purtroppo una situazione assai diffusa oggigiorno.
Il Col. Grossman* sostiene che è un dovere per i genitori di un bambino impedire che venga a contatto troppo precocemente con rappresentazioni troppo verosimili di atti di violenza (o di sesso) attraverso la TV, il cinema o i videogiochi.
Questo perché non solo un bambino di 9 anni, come tuo cugino, non è in grado di contestualizzare ed elaborare razionalmente quello che sta vedendo (e quindi si fa idee erronee su tutta una serie di cose); ci sono studi medici che indicano che esposizioni prolungate e troppo precoci a immagini di violenza verosimile
possono indurre veri e propri danni e disturbi cognitivi nei bambini.
Disturbi come una diminuita capacità di pensiero logico, di concentrazione, ecc.
Compensata però (si fa per dire) da un incremento dell'aggressività e dalla propensione ad atti violenti.
Un intero capitolo del celebre libro "On Combat" è dedicato SOLO a questo importante problema, divenuto ancora più insidioso in quanto alla TV ed al cinematografo, su cui è relativamente facile per gli adulti
non rincoglioniti esercitare forme di controllo, si è aggiunto il medium dei videogames.
E di videogames, troppi "adulti" con figli non sanno e non capiscono un ca##o, per farla breve.
Quindi lasciano la cosa completamente nelle mani dei figli, i quali ovviamente, più sono giovani, e più si fanno influenzare da quello che "altri" (amici, compagni di scuola, negozianti, pubblicità) gli dicono di comprare.
E non stiamo più parlando dei VG di venti anni fa, tipo il primo DOOM, dove i personaggi erano poco più che ammassi di pixel colorati, ma di roba tipo Battlefield 3, Modern Fuffaware ed altri, dove esseri umani sono ormai rappresentati in maniera graficamente verosimile (che poi si muovano come zombie deficenti per colpa di cattive AI, è un altro discorso).
PS: certo che vedendo e sentendoo praticamente tutti i giorni di codeste cose, penso dovrei seriamente cercare di propormi come consulente (15 anni di esperienza nel settore!) per genitori
gnurant in materia di VG, così invece di fare il laureato disoccupato morto di fame...
* Che per chi non lo conoscesse è anche un laureato in psicologia.