in maniera condensata ci sono tutti i termini e le azioni comunemente usate, piuttosto che spiegare ogni volta per filo e per segno tutto e' molto piu' comodo imparare due o tre definizioni riassuntive, ho messo anche i vetusti ed incompleti trattati FIS nell'apposito post ma nessuno se li va' a leggere..
ho preso gli appunti di fioretto in quanto arma propedeutica sia per la spada che la sciabola, per chi interessa farsi un minimo di cultura in merito.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
APPUNTI E INDICAZIONI PER STUDIARE MEGLIO
IL LIBRO DELLA FIS SUL FIORETTO.
A cura del Maestro Giancarlo Toran
Sono qui indicati o raggruppati i principali argomenti trattati nei vari capitoli del
libro, evidenziando i punti più importanti, e quelli cui corrispondono le domande più
frequenti, durante gli esami.
CAP. I - ELEMENTI ESSENZIALI
Il fioretto italiano, le parti che lo compongono, e come si impugna.
Le posizioni di pugno, riferite al fioretto italiano (non corrispondono più alle attuali,
con impugnatura anatomica o liscia): il riferimento è la posizione del gavigliano.
Prima posizione, arma in linea, linea direttrice, saluto.
I movimenti delle gambe: la guardia, l'affondo e il ritorno in guardia, passo avanti e
indietro, passo avanti affondo (patinato e di balestra), il salto indietro (è un passo o
salto incrociato), il raddoppio, la frecciata (descritta nel cap. VII).
· La misura (tre misure didattiche: stretta; giusta o d'allungo o d'affondo;
camminando).
· Gli atteggiamenti con l'arma: invito, linea e legamento. Anche le linee,
come gli inviti e i legamenti, sono quattro: interna, esterna, alta e
bassa.
· Relazione tra bersagli, inviti e legamenti.
Le posizioni di pugno negli inviti e legamenti.
Cambiamenti di legamento, trasporti e riporti.
II - DELL'OFFESA
Definizione delle azioni semplici (= non eludono parate).
Azioni semplici (= non eludono parate) fondamentali (raggiungono il
bersaglio per la via più breve: vedi, poi, azioni ausiliarie) in contrapposizione
agli atteggiamenti dell'avversario:
atteggiamento dell'avversario azione semplice
corrispondente
invito botta dritta
legamento cavazione
linea legamento e filo
linea battuta e botta dritta
linea legamento e botta dritta
descrizione della botta dritta, della cavazione (è un colpo, che parte da un legamento,
ed è un'azione semplice: distinguere dalla finta e cavazione), dei quattro fili principali
(come si eseguono, su quale bersaglio terminano: ricordare che il filo di prima finisce
sopra al petto, e non al fianco, dove invece finisce il cosiddetto filo di quarta falso, o
fianconata interna; che il filo di quarta, detto anche fianconata esterna, finisce al
fianco e non al petto).
I fili preceduti da trasporto (= fianconate): interna (legamento di terza, trasporto in
prima e filo di quarta falso), di seconda (quarta, seconda e filo), ed esterna (filo di
quarta, definito in precedenza).
Battute semplici (quelle di contro saranno descritte poi), a misura di allungo e
camminando. La battuta di potenza.
Ricordare che la battuta e botta è un'azione semplice, anche se in due tempi!
La nota di pag. 29 descrive l'opposizione, concetto da tener presente anche per la
spada.
CAP. III - LA DIFESA
Distinzione tra la difesa di misura (che non dà diritto all'offesa) e la difesa col ferro (=
parate, che possono essere: semplici, di contro, di mezza contro e di ceduta, per il
percorso della lama di chi le effettua; di tasto o di picco, per il tipo di contatto tra le
lame).
Le parate semplici sono:
dalla prima alla seconda, e viceversa
dalla terza alla quarta, e viceversa
dalla seconda alla terza, e viceversa
Le parate di ceduta sono:
di terza (contro la fianconata interna)
di quarta (contro il filo di seconda e le altre due fianconate)
Per comprendere queste ed altre limitazioni bisogna tener presente che la scherma di
un tempo (il riferimento è al trattato del Masaniello Parise) non contemplava colpi
angolati. Tutti i colpi dovevano essere tirati con l'opposizione, per evitare di restare
scoperti. E' questo il motivo per cui, ad esempio, non si contempla il bersaglio del
fianco dall'invito o legamento di quarta (ma, poi, si concede l'aggiunta della parata
semplice dalla terza alla seconda), o il bersaglio della spalla dall'invito di
mezzocerchio. Di conseguenza, non esistono le parate di mezzacontro dalla quarta in
seconda, e dalla mezzocerchio in terza. E' anche per questo motivo che si riesce a
concepire la parata di ceduta di quarta contro il filo di quarta (detto anche fianconata
esterna), ceduta impossibile se il filo viene effettuato, come oggi si usa, con
accentuata angolazione. Si comprende, perciò, l'assenza della ceduta di seconda;
meno, però, l'assenza di quella di prima, o mezzocerchio, contro il filo di terza.
Definizione della risposta, che può essere semplice (= non elude parate) o composta
(= elude una o più parate). Le risposte semplici (imparare i bersagli dove finiscono)
possono essere al distacco o di filo per le parate di tasto; solo al distacco, per quelle
di picco. Attenzione a non definire come risposte di cavazione (ad esempio, terza e
risposta al fianco) le risposte al distacco!
CAP. IV - AZIONI COMPOSTE
Le azioni composte sono quelle che eludono una o più parate.
La finta è la simulazione di un colpo, per indurre alla parata. Prende il nome dal colpo
simulato. Perciò, per le finte che derivano dalle azioni fondamentali, abbiamo la finta
di botta dritta (= finta dritta), la finta di cavazione (che parte da un legamento, se è la
prima finta), la finta di filo.
Questo capitolo tratta solo le finte seguite da cavazione (in questo caso la cavazione,
preceduta da finta, non parte dal legamento).
Seguono le finte precedute dalle battute: con la precisazione che, talvolta, data la
velocità della reazione dell'avversario, è opportuno far seguire direttamente la
cavazione alla battuta, eliminando la finta dritta.
Le battute di passaggio (solo quelle di terza, con colpo al petto interno, e di quarta,
con colpo al fianco), con passaggio della lama davanti alla punta dell'avversario,
consentono il guadagno di un tempo.
Si descrivono, poi, le risposte precedute da finta.
Le azioni di doppia finta prendono il nome dalla prima finta: ad esempio doppia finta
di filo, che vuol dire finta di filo (prima finta), finta di cavazione (seconda finta),
cavazione (il colpo finale). Si intende, sin qui, che la seconda seconda finta e il colpo
siano entrambi di cavazione, avendo trattato solo le parate semplici, che si eludono,
appunto, con la cavazione.
Seguono, poi, alcuni esempi di esercizi convenzionali, a misura di allungo e a misura
camminando, per le azioni sin qui trattate.
CAP. V - AZIONI AUSILIARIE
Definizione: azioni non fondamentali (non raggiungono il bersaglio per la via
più breve); alcune rappresentano varianti delle azioni fondamentali; altre si
basano sull'imperfezione dell'atteggiamento dell'avversario.
In questo capitolo, poco felicemente, si trovano azioni che è giusto definire ausiliarie,
e semplici, insieme con le azioni di finta e doppia finta del filo sottomesso, che sono
composte. Inoltre, alla fine del capitolo, si aggiunge una intera famiglia di azioni (la
ripigliata, o ripresa di attacco), che possono essere semplici o composte,
fondamentali o ausiliarie. Vanno comunque imparate tutte.
Le azioni descritte sono:
tirare di quarta bassa: contro invito o legamento o parata di quarta piuttosto alti,
un colpo tirato nel bersaglio basso;
fili sottomessi: sottoposti ad un legamento debole, si riconquista in un sol tempo la
linea e si colpisce, con opposizione dal lato del ferro avversario. Da notare che i fili
sottomessi di prima e quarta non finiscono sullo stesso bersaglio dei corrispondenti
fili normali. Si trattano, poi, le azioni composte semplici e doppie che iniziano con la
finta di filo sottomesso;
battute false, che si eseguono quando si è soggetti al legamento avversario,
battendo dallo stesso lato;
sforzo e colpo dritto: la battuta "di potenza" eseguita dal proprio legamento, senza
staccare il ferro;
copertino: assomiglia ad un legamento di quarta col braccio quasi in linea, ed il
pugno in seconda posizione, seguito dal colpo dritto, col pugno di quarta;
intrecciata (si contemplano qui solo quelle di terza e di quarta): dal proprio o
dall'altrui legamento, battuta di contro e colpo;
battuta di quarta falsa: battuta di prima bassa, in senso orizzontale, di cui è
considerata anche la versione intrecciata, che parte dal legamento di seconda;
disarmo: verticale (battuta atterrando), spirale (guadagno) a destra e spirale a
sinistra;
ripigliata, o ripresa di attacco: seconda azione di offesa che parte
dall'affondo, quando l'avversario para solo di misura, o col ferro, ma senza
rispondere. In funzione della misura esistente, si può avere un secondo colpo
(dal lato opposto del ferro) o una rimessa (dallo stesso lato), restando in
affondo; se necessario un nuovo affondo, o passo avanti e affondo, dopo il
ritorno in guardia col piede sinistro, la ripresa di attacco si chiamerà
rispettivamente di allungo o camminando (anche coordinate con finta o
doppia finta, o azioni sul ferro); è possibile anche eseguirla con il raddoppio o
la frecciata.
CAP. VI - PARATE DI CONTRO E CONSEGUENTI AZIONI DI OFFESA
CIRCOLATE
Definizioni delle parate di contro (quattro).
Definizione delle parate di mezza contro: metà del giro di una parata di contro. Si
considerano solo quelle dalla terza alla prima (e non viceversa, perchè l'invito di
prima scopre solo il fianco, almeno nella scherma tradizionale); dalla seconda alla
quarta e viceversa. Non vengono considerate parate di mezza contro (ma si ricorda il
nome di "parate doppie") quelle dalla quarta alla prima e viceversa.
La parata di mezzacontro, come la parata di contro, si elude con la circolata
(ovviamente, preceduta dalla finta).
Giova ricordare che, nella spada, parate di mezza contro sono considerate tutte
quelle non semplici, nè di ceduta: prima quarta, terza seconda, prima terza, seconda
quarta, e viceversa, per tutte.
Le battute di contro seguono la stessa denominazione delle parate.
Le azioni con finta semplice, comprendenti ora anche le circolate, si
chiameranno:
finta (dritta, di cavazione, di filo, dal nome della prima finta) e
cavazione.
(elude una parata semplice)
finta (dritta, di cavazione, di filo, dal nome della prima finta) e
circolata
(elude una parata di contro o mezza contro).
Le azioni con doppia finta, comprendenti ora anche le circolate, si
chiameranno:
doppia finta (dritta, di cavazione, di filo), che elude due parate
semplici;
doppia finta (dritta, di cavazione, di filo) circolata, che elude una
semplice e una contro;
finta (dritta, di cavazione, di filo) circolata e cavazione, che elude
una contro
e una semplice;
finta (dritta, di cavazione, di filo) e doppia circolata, che elude due
contro.
Tutte le azioni che iniziano con una finta di un colpo semplice fondamentale, possono
anche iniziare dalla finta di un'azione semplice ausiliaria.
In generale (è una domanda frequente), la finta dritta e cavazione finisce al bersaglio
opposto; la finta dritta e circolata allo stesso bersaglio su cui si effettua la finta. Due
cavazioni riportano sullo stesso bersaglio, una cavazione e una circolata sul bersaglio
opposto. Ma non è sempre vero! Questa semplificazione non funziona se si
considerano le parate semplici dalla terza in seconda, e viceversa, e le parate di
mezzacontro, che si eludono con la circolata.
CAP. VII - GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA SCHERMA
Sono tre: tempo, misura e velocità. Impararne le definizioni.
Il tempo schermistico. Didattica e regolamento.
Le uscite in tempo (= contrattacchi): definizione come offesa in contrapposizione
all'offesa avversaria (si usa, altrove nel libro, con lo stesso significato, anche il
termine di controffesa, che però ha un altro significato nel libro di spada). Sono sette,
e vanno imparate a memoria.
Il colpo d'arresto: perchè sia possibile, è necessario che l'azione dell'avversario
sia composta, cioè comprenda almeno una finta. L'arresto deve precedere di
almeno un tempo (anche due, nelle azioni in tre tempi) il movimento finale
dell'attacco; e deve chiudere la linea impedendo il passaggio del movimento
successivo dell'attacco. Un arresto può quindi essere tirato solo in primo tempo, nelle
azioni in due tempi (es.: finta e cavazione); in primo o in secondo tempo nelle azioni
in tre tempi. La differenza con la contrazione, trattata dopo, è nel fatto che
quest'ultima si tira proprio nell'ultimo tempo.
Una regola pratica (ma talvolta contraddetta nel secondo quadro sinottico) per
ricordare dove tirare l'arresto è la seguente: se il movimento successivo dell'attacco
termina in alto o in fuori, l'arresto è al petto; se termina al fianco, o in dentro,
l'arresto è al fianco.
La cavazione in tempo: nel farla eseguire, in lezione, ricordarsi che chi la esegue
deve andare in affondo, mentre chi cerca il ferro deve fermarsi, quando non lo trova.
L'appuntata: è, in pratica, un arresto sulla risposta, tirato sollevando un po'
dall'affondo il piede anteriore per dare nuovo slancio alla stoccata.
L'imbroccata: è, in pratica, una contrazione sul filo di quarta o, più difficilmente, sul
filo di seconda.
L'inquartata (contro le azioni terminanti in dentro) e la passata sotto (contro le
azioni terminanti in fuori o in alto): sono, in pratica, due uscite in tempo con schivata,
laterale o sotto.
La contrazione, come già detto, si tira sull'ultimo tempo di tutte le azioni (se
composte, sul primo e secondo tempo si segue in parata), sullo stesso bersaglio dove
terminerebbe l'attacco.
E' utile, nell'imparare le sette uscite in tempo, ricordare che nella sciabola sono sei:
vanno tolte l'imbroccata e la passata sotto, e va aggiunto il tempo al braccio.
Il controtempo è la contraria dell'uscita in tempo: ma non è sempre una
parata e risposta, potendo anche essere un'altra uscita in tempo da
contrapporre alla prima. E' un utile esercizio far eseguire, in lezione, tutte le uscite
in tempo, e tutti i controtempi relativi.
La finta in tempo è una contraria del controtempo.
L'arresto in controtempo è un arresto tirato sulla finta in tempo.
Lo scandaglio (indagine) e il traccheggio (preparazione).
Azioni di attacco eseguite a propria scelta di tempo o eseguite in tempo:
anche in lezione, far eseguire le azioni nei due modi. Ricordare che la caratteristica
delle azioni eseguite in tempo è quella di partire sul cambiamento di atteggiamento
dell'avversario o del Maestro.
Azioni di prima o seconda intenzione. Ricordare che la differenza tra il
controtempo e la seconda intenzione (pur essendo anche il controtempo una seconda
intenzione) è che il controtempo consiste, generalmente, nel parare l'uscita in tempo;
la seconda intenzione è una premeditata controparata e risposta, in opposizione ad
una parata e risposta abituale dell'avversario.
La cavazione angolata (coupè), si può eseguire (per il trattato) solo a partire dal
legamento di terza o di quarta, e può finire anche al fianco.
La frecciata (flèche).
CAP. VIII - APPLICAZIONE
Di questo capitolo, letti gli utili consigli dei primi paragrafi, è bene ricordare le
varianti nei bersagli quando si affrontano avversari di mano diversa.
QUADRI SINOTTICI
E' utile, per gli esercizi e la lezione, il primo, che tratta le azioni semplici: ricordando
la regoletta esposta (trattando gli arresti), non presenta difficoltà particolari. Crea
problemi il secondo, per gli arresti sulle azioni che eludono le parate di contro di
contro, per cui consiglio di tralasciarlo (vedi gli arresti, tra le uscite in tempo, per una
regola mnemonica generale).