La classificazione dei kata e i Rentan gata

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La classificazione dei kata e i Rentan gata
« on: December 03, 2011, 21:20:02 pm »
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Tokitsu nel suo libro effettua una classificazione dei kata che credo ormai tutti conoscono:
  • Hyoen gata: le forme di esibizione
  • Rinto gata: le forme di combattimento
  • Rentan gata: le forme di respirazione e di rafforzamento

Premetto che questa classificazione secondo me è dubbia, in quanto a parte il suddetto autore, non ho trovato altrove (se non le citazioni dello stesso) una distinzione simile.
Inoltre sarebbe stato un po' meno vago se almeno si fossero collocati i kata, o almeno alcuni di essi nelle varie scuole, dentro queste categorie.

Di sicuro è possibile però distinguere alcuni rentan gata da altri. Gli esempi principali sono Sanchin e Tensho, a cui si potrebbero aggiungere ad esempio Hangetsu / Seishan e magari Tekki / Naihanchi secondo alcune interpretazioni.

Tutti gli altri... mah? :pla:

Ora, se lo scopo è un'esibizione qualunque cosa può andare bene in realtà.
Se lo scopo è il combattimento, beh... ci sono molti elementi che indicano che il kata non abbia una reale utilità in combattimento. Prima che cominciate a scrivere premetto che in questa discussione non mi interessa parlare del rapporto tra kata e combattimento, chi avesse degli elementi a sostegno da aggiungere sull'argomento può scrivere qui o qui.

Mi interessa invece aprofondire i rentan gata in questa sede. Dunque, a livello di rinforzo fisico anche qui l'utilità è dubbia e non entro nuovamente nel merito rimandando ai link di cui sopra.

Però se c'è una qualità che non si può negare ai kata è quella di corroborare lo spirito, di dare un benessere psicofisico difficilmente descrivibile altrimenti. Potremmo usare la definizione di "meditazione in movimento", e secondo me non siamo molto lontani dalla verità.
E' una sensazione che secondo me chiunque abbia praticato kata con piacere e costanza conosce[1].

Tale stato credo possa portare anche a delle degenerazioni, come la masturbazione dell'ego, o la credenza che questo benessere sia indice di essersi allenati in modo completo.
Tuttavia, abusus non tollit usum, non credo che queste degenerazioni siano necessarie ed inevitabili. Facendo kata all'aperto ad esempio, magari in un posto verde e arieggiato, io ho ottenuto delle sensazioni molto positive di comunanza con la natura e di espansione del mio spirito.
Ultimamente essendo state un po' demolite le convinzioni che avevo sui kata, ne ho diminuito molto la pratica da alcuni mesi, e devo dire che il mio corpo in qualche modo mi sta richiedendo di tornare a praticarlo, soprattutto in questo momento di scarsissima energia psicofisica.

Ovviamente questo implica tornare al kata con un approccio ben differente da quello precedente per i motivi che penso siano stati già spiegati a sufficienza.

Nel topic di Kuramoto Takuan riconosce la forma del video
[url]https://www.youtube.com/watch?v=hf-s0cPM3tI#[/url]
come rentan gata.

Ora al riguardo io vorrei che chi conosce questo aspetto dei kata mi spiegasse:
  • Come distinguere un rentan gata, ovvero fornire degli elementi precisi per poter dire "sì questo è un rentan gata", "no, questo non lo è".
  • Caratterizzare il rentan gata, cioè spiegarmi che tipo di movimenti e quali atteggiamenti si devono tenere. Respirazione forzata o naturale? Movimenti naturali o in contrazione? Schiena dritta e naturale o addome contratto come nel video? Oppure ci deve essere alternanza?
Essendo molto diverse le forme di respirazione, energetiche (o almeno presunte tali) nelle varie correnti tra loro e anche rispetto alle forme degli stili interni cinesi, sarebbe interessante se ci si potesse orientare.

O ancora, contrariamente a quanto dice Tokitsu, va bene tutto, ma è importante lo stato mentale?

E' richiesto l'intervento di chiunque, karateka e non, purchè costruttivo :=) sono graditi esempi, spiegazioni, confronti.
Astenersi dall'intervenire i detentori della verità assoluta e coloro che hanno capito tutto mentre gli altri non sanno niente. Grazie.
 1. L'utente Manlio Sorba nel FAM, tra l'altro, una volta ha parlato di una sua ricerca in cui si evidenziava che la pratica di Yoga, training autogeno, meditazione o forme di stili interni portasse benefici psicologici notevoli.
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Offline Manlio Sorba

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #1 on: December 04, 2011, 12:24:17 pm »
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Personalmente credo che la pratica che qui viene definita "rentan"(ignoro il significato della parola),debba essere estesa non solo ai Kata,ma a tutti i "momenti" della pratica(Kihon,Ido,Kumite),cioè sia la base fisiologica e psicologica per rendere "piena",anzichè "vuota" , la pratica di qualsiasi A.M. ....ecco perchè oggigiorno una pratica come l'I-Ken o Yi quan,viene proposta sia come metodo a sè,sia come integrazione per qualsiasi Scuola di A.M. :) :) :)
Proprio a questo si riferiva la ricerca scientifica,da me condotta in sede di laurea, e citata da Ryujin  ;) ;) ;)

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Offline Dipper

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #2 on: December 04, 2011, 13:45:32 pm »
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Grazie per l'intervento :)

La presenza in tute le tecniche è un concetto su cui si insisteva molto quando ero a Shotokan, anche per questo come preferenza personale io sono orientato a cercare tale presenza nelle tecniche senza dover ricorrere ad altre discipline (cosa che faccio invece per ampliare il bagaglio tecnico).

Proprio per questo la classificazione di Tokitsu mi lascia dei dubbi che vorrei risolvere.
Ma se tutto è "rentan", verrebbe da chiedersi allora che valore aggiunto possono dare kata come Sanchin e Tensho, che dichiaratamente non sono kata di combattimento.
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Offline Manlio Sorba

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #3 on: December 04, 2011, 16:34:17 pm »
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Prego  :) :) :)...ma poi chi è che ha dichiarato che Sanchin e Tensho non sono kata di combattimento  ??? ??? ???
Comunque credo che i due valori aggiunti siano la maggior attenzione alla corretta respirazione,con conseguente uso appropriato della contrazione-decontrazione muscolare...e l'esecuzione lenta per creare una maggior coscienza corporea del movimento  :) :) :)
Cosa che peraltro si può riproporre anche nell'esecuzione di tutti gli altri Kata,nonche dell'Ido geiko e del Kihon geiko...cioè sempre  ;) ;) ;)
Dopo queste dichiarazioni,credo che dovrò cambiare il nome del mio Dojo in "Rentankan" o "Rentankai",anche se non ancora capito che caspita vuol dire Rentan  ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #4 on: December 04, 2011, 18:19:39 pm »
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Seguo con interesse.
Ryujin di quale libro parli?
Cosi magari lo compro.
Grazie.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre


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Offline Takuanzen

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #5 on: December 05, 2011, 09:48:13 am »
+1
Il libro è "Storia del Karate" di Kenji Tokitsu, Edizioni Luni.
Sinceramente ammetto di aver scritto quella definizione perché me la ricordavo da quel libro, ma non l'ho trovata da nessun altra parte...E' anche probabile che Tokitsu quella classificazione se la sia inventata, non lo escludo,  perché bisogna pensare che quel libro era funzionale al metodo che in quegli anni (anni'80), lui stesso stava personalmente elaborando (ai tempi, Shaolin Mon Karate Do).


Nel topic di Kuramoto Takuan riconosce la forma del video
[url]https://www.youtube.com/watch?v=hf-s0cPM3tI#[/url]
come rentan gata.

Ora al riguardo io vorrei che chi conosce questo aspetto dei kata mi spiegasse:
  • Come distinguere un rentan gata, ovvero fornire degli elementi precisi per poter dire "sì questo è un rentan gata", "no, questo non lo è".
  • Caratterizzare il rentan gata, cioè spiegarmi che tipo di movimenti e quali atteggiamenti si devono tenere. Respirazione forzata o naturale? Movimenti naturali o in contrazione? Schiena dritta e naturale o addome contratto come nel video? Oppure ci deve essere alternanza?
Essendo molto diverse le forme di respirazione, energetiche (o almeno presunte tali) nelle varie correnti tra loro e anche rispetto alle forme degli stili interni cinesi, sarebbe interessante se ci si potesse orientare.

O ancora, contrariamente a quanto dice Tokitsu, va bene tutto, ma è importante lo stato mentale?


Ho definito quel kata in quel modo sia perché presentava caratteristiche come la lentezza, l'alternarsi di contrazione e rilassamento o la respirazione ibuki, che mi sembravano caratteristiche di Kata come Sanchin e Tensho e quindi rappresentative di una certa categoria di kata, che ho denominato "rentan", sulla scorta di Tokitsu.
Io quei kata, pur affascinandomi sempre molto non li ho mai praticati, tuttavia, quando praticavo Shotokan, il mio Kata preferito, che praticavo tutte le mattine, era proprio Hangetsu (che non ha al suo interno la respirazione ibuki, però...) l'equivalente in quello stile di quei kata (anche se il Seisan dello Shorin da cui è tratto, non presenta quelle caratteristiche, probabilmente aggiunte in seguito su imitazione dei kata Goju...).
Nel kata di Kuramoto del video (che non ho mai visto, mi sembra una sua creazione e su cui chiedo, magari di lì, delucidazioni...) vi erano inoltre dei movimenti e delle posizioni delle mani che mi ricordavano alcuni esercizi di Qigong cinese, come a 9:08 in cui sembra "dividere la sfera di energia" nelle direzioni di forza contrapposte alto/basso, con l'altra mano dal gomito aperto, con le dita che puntano al Dantien (Tanden), tipica di alcuni stili interni come il Baguazhang e di alcune forme di Zhang Zhuan (posture). Quella posizione delle mani e delle braccia serve a svuotare petto e addome e a riempire, allargandola, la schiena e non l'avevo mai vista in una forma di karate. Da questo fatto, penso che Kuramoto perlomeno conosca queste pratiche ed esercizi, se ne ha inserite tracce nel suo kata. Naturalmente la mia è solo un'ipotesi... ;)
« Last Edit: December 05, 2011, 09:58:12 am by TakuanZen, Maestro di Giustizia »

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muteki

Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #6 on: December 05, 2011, 10:23:26 am »
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prsonalmente preferisco la visione di miyagi con kaishu ed heishu. quella di tokitsu è condivisibile tuttavia se consideriamo sanchin e tensho... benché quest'ultimo appaia applicabile come kata con tecniche di combattimento morbide

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #7 on: December 05, 2011, 10:40:59 am »
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Intanto devo ringraziare molto Takuan per le indicazioni. Mi piacerebbe approfondire l'argomento... quando potrò rivedere il video ci torno.

prsonalmente preferisco la visione di miyagi con kaishu ed heishu. quella di tokitsu è condivisibile tuttavia se consideriamo sanchin e tensho... benché quest'ultimo appaia applicabile come kata con tecniche di combattimento morbide
Avevo letto qualcosa su questa caratterizzazione che effettivamente rispetto a quella di Tokitsu mi pare un po' più radicata nella tradizione. Potresti spiegare un po' di più secondo la tua visione questa classificazione e posizionarvi degli esempi di kata che conosci?
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muteki

Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #8 on: December 05, 2011, 10:58:38 am »
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semplice

kaishu gata = kata in apertura di tecnica (e non a mano aperta come si potrebbe pensare), ossia kata preparatori al resto del lavoro (leggi sanchin e tensho)

heishu gata = kata in chiusura di tecnica, ossia kata che offrono uno studio completo d tecniche (in linea di massima tutti gli altri)

sono definizioni semplificate naturalmente, ma che in un certo senso danno una spiegazione ai kata almeno del goju ;)

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Offline Paguro49

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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #9 on: December 05, 2011, 11:07:58 am »
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A mio avviso, nello Shotokan, Kata come Angetsu o Tekki Shodan, in modi differenti, sono da far rientrare in ottica "Rentan", ne ho presi due ma solo perchè non voglio elencare nulla.
Quello che mi piace, è il passaggio di Ryujin, che parla di un certo tipo di sensazione, una forma di meditazione in movimento.
Condivido in pieno l'idea, al punto da ritenere che, alla fine dei conti (forse sposando anche la tesi per cui la classificazione è un pochino aleatoria) proprio i Rentan Kata, siano in qualche misura i più affini al combattimento.
Il perseguimento di un certo stato psicofisico, lo trovo perfettamente attinente con la preparazione prima della battaglia, del duello, dello scontro.
In quel senso, usando il Kata come un "caricatore", penso che appunto i Rentan siano i più efficaci.
Accumulare una certa dose di spirito combattivo, caricare il proprio corpo attraverso il movimento del Kata, per me può essere una ottima cosa, vista considerando il luogo e il periodo di riferimento.
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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #10 on: December 05, 2011, 11:29:40 am »
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semplice

kaishu gata = kata in apertura di tecnica (e non a mano aperta come si potrebbe pensare), ossia kata preparatori al resto del lavoro (leggi sanchin e tensho)

heishu gata = kata in chiusura di tecnica, ossia kata che offrono uno studio completo d tecniche (in linea di massima tutti gli altri)

sono definizioni semplificate naturalmente, ma che in un certo senso danno una spiegazione ai kata almeno del goju ;)
... che poi è quella che intuitivamente si intende guardando i kata.
Grazie.

A mio avviso, nello Shotokan, Kata come Angetsu o Tekki Shodan, in modi differenti, sono da far rientrare in ottica "Rentan", ne ho presi due ma solo perchè non voglio elencare nulla.
Quello che mi piace, è il passaggio di Ryujin, che parla di un certo tipo di sensazione, una forma di meditazione in movimento.
Condivido in pieno l'idea, al punto da ritenere che, alla fine dei conti (forse sposando anche la tesi per cui la classificazione è un pochino aleatoria) proprio i Rentan Kata, siano in qualche misura i più affini al combattimento.
Il perseguimento di un certo stato psicofisico, lo trovo perfettamente attinente con la preparazione prima della battaglia, del duello, dello scontro.
In quel senso, usando il Kata come un "caricatore", penso che appunto i Rentan siano i più efficaci.
Accumulare una certa dose di spirito combattivo, caricare il proprio corpo attraverso il movimento del Kata, per me può essere una ottima cosa, vista considerando il luogo e il periodo di riferimento.
Esatto. Lo scopo della discussione è proprio esaminare questo aspetto caratteristico del kata e capire quali elementi forniscono la qualità di rentan (usiamo questo termine per comodità a prescindere da Tokitsu).
Secondo Manlio ad esempio qualunque kata (ma pure kihon) può essere eseguito in maniera rentan, sebbene Muteki e tu stesso identificate in alcuni kata una caratteristica peculiare (cosa poi in fin dei conti segnalata anche da Manlio stesso).
Personalmente io trovo molta risonanza oltre che in Sanchin e Tensho, in certi passaggi del Sochin che non a caso è uno dei kata che salverei. Pure il kata di Kuramoto, che per certi versi ha delle similitudini e che ha generato questi pensieri, mi è di grande ispirazione, lo trovo molto bello.
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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #11 on: December 05, 2011, 11:35:06 am »
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NOn mi sento in disaccordo con Manilo, nel senso che anche io penso che tutto possa essere fatto in forma Rentan, ma penso anche, che Kata come Sanchin o Angetsu, non abbiano altre forme per essere eseguiti, a patto di non volerli rendere ridicoli.
In qualche misura, è un limite di quei Kata, perchè puoi fare Bassai Dai lentamente, focalizzandoti sulla respirazione, ma fare Sanchin tutto di corsa, esplosivo eccetera, beh a me farebbe ridere. ;)
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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #12 on: December 05, 2011, 11:44:48 am »
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Per me nei kata dello Shotokan vedo solo l'Hangetsu rentan.
Anche se in altri kata in cui ci sono movimenti lenti magari ci può essere una certa ricerca di accumulo di energia ecc...come ad esempio il primi due vomimenti dell'Heian Yondan che deve essere eseguito lentamente.
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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #13 on: December 05, 2011, 11:49:28 am »
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Si ma, se vuoi puoi eseguire in respirazione e lentamente qualsiasi altro Kata, è solo una scelta tua, mentre Angetsu, fatto veloce e dirompente, diciamo che non è proprio il massimo della vita, viene fuori allora che, i cosidetti Rentan, sono solo Rentan, mentre gli altri sono altro potendo essere anche Rentan.
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Re:La classificazione dei kata e i Rentan gata
« Reply #14 on: December 05, 2011, 12:31:46 pm »
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Però se prendiamo ad esempio il Sanchin dello Uechi, i movimenti non hanno quella caratteristica lentezza e profonda respirazione, e anche Tekki / Naihanchi che da molti è indicato come un rentan gata, è eseguito in maniera naturale.
Personalmente io percepisco la risonanza in respirazione profonda e con movimenti in tensione (magari alternati a quelli più rilassati) tipica di Sanchin (Goju), Tensho e Hangetsu ad esempio.

In effetti come fa notare Lucal (diobo' tutti Luca vi chiamate ???)  ci sono in altri kata movimenti simili.

Mi piace la distinzione di Ronin secondo cui tutti i kata possono essere rentan ma quelli nati per essere rentan sono particolari. Ma allora mi chiedo a cosa è dovuta questa particolarità.
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