IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA

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Offline Rangio

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #60 on: December 12, 2011, 00:41:27 am »
0
Io credo che le persone attribuiscano e trasferiscano i propri valori nelle arti marziali che praticano (come anche nel lavoro che fanno, nelle cose che mangiano o non mangiano, etc.), non credo che si possa veramente parlare di valori spirituali in una a.m. piuttosto che in un'altra.

Comunque seguo con interesse le vostre seghe mentali  ;)

Certo che dipende, come sempre, tantissimo dal maestro e dalla sua visione di ciò che insegna ;)

Sì ma io e il mio Maestro/Istruttore/Sifu/Guro/Sensei/etc. abbiamo visioni diverse, valori diversi, perchè siamo diversi.
Io ho altri amici, passioni, lavoro, ideali, problemi diversi dai suoi. Pratichiamo la stessa arte marziale esteriormente. Calci, pugni, proiezioni sono uguali, quello che mi spinge a combattere quando sono da solo con il mio avversario è un altro paio di maniche.
Non c'è la figura di B.Lee o LaCoste alle mie spalle come Obi One Kenobi a seguirmi per indficarmi la Via... ci sono rabbia, calma, passione, odio e amore, rispetto e voglia di sottomettere, un mix di emozioni e cose per cui combatto che nemmeno chiamo valori, ma semplicemente....boh?
Sullo specchio della federazione di cui faccio (facevo...boh?) parte c'era scritto JKD. Specchiandoti capisci che il jkd eri tu, ero io, era quello appena arrivato come il Maestro Supersayan che insegnava. Ognuno con valori e un sentire differente, modellato sulle nostre pulsioni e attitudini.

Ma forse non ho capito una ceppa del Thread...  :-X
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Offline Dipper

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #61 on: December 12, 2011, 01:01:32 am »
0
Scusate l'OT ma ho appena letto i commenti al post di partenza sul blog
http://www.blogger.com/comment.g?blogID=24068748&postID=5179250446117395372
e sono davvero deliranti  ;D
Francamente la parte più interessante del blog XD
Quote
Comunque seguo e aspetto che i Bingo Bongo e happo finiscano il loro marziale confronto per commentare l'articolo (penso di essere d'accordo per un 20% di quello che scrive)
Pure io.
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Offline Aliena

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #62 on: December 12, 2011, 01:23:57 am »
0

Sempre in giappone e' via di crescita spirituale anche la calligrafia.

Ma a parte ww, dimmi pure secondo te quali sono,come li intendi,e perche' dovrebbero essere propri delle arti marziali  :)

Dal mio punto di vista rientrano nella parte "artistica" delle AM, ma sfruttano cmq anche la parte marziale :)
Un'arte marziale forgia un essere umano in tutto e per tutto, dal corpo allo spirito, passando per la psichè. Non a caso molte scuola di AM (classicamente alcune cinesi molto famose) si basano anche sulle tradizioni spirituali delle zone dove sono nate. Vedi il taiji col taosimo per es.
tutt'ora in tailandia i praticanti di muay vanno nei templi buddhisti per periodi variabili (penso dipenda molto dal campo frequentato e/o anche dal singolo praticante)
per ciò che riguarda i thai ormai credo sia solo un "ricordo" dell'unione che c'era tra tradizione buddhista e arte marziali.
Quindi per finire sto sproloquio, non mi riferisco a valori specifici, ma alla crescita personale in tutto e per tutto, comprese le parti spirituali che, in occidente, venivano e/o vengono "trattate" da religione ed esoterismo (vedi frammassoneria e compa).
In realtà però non è prerogativa dei praticanti di MT passare un periodo al tempio: in Thailandia mi spiegarono che praticamente tutti passano un periodo "da monaco" come esperienza di vita e di formazione (o situazione di gravi problemi economici per cui alcune famiglie ci mandano i figli per garantire loro cibo e studi).
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Offline Ragnaz

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #63 on: December 12, 2011, 02:07:30 am »
0

In realtà però non è prerogativa dei praticanti di MT passare un periodo al tempio: in Thailandia mi spiegarono che praticamente tutti passano un periodo "da monaco" come esperienza di vita e di formazione (o situazione di gravi problemi economici per cui alcune famiglie ci mandano i figli per garantire loro cibo e studi).
[/quote]

Beh mi pare anche giusto, al tempio chiaro che ci possono andare tutti :)
Ragnaz - alias Luca


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #64 on: December 12, 2011, 09:12:52 am »
+1


Dal mio punto di vista rientrano nella parte "artistica" delle AM, ma sfruttano cmq anche la parte marziale :)
Un'arte marziale forgia un essere umano in tutto e per tutto, dal corpo allo spirito, passando per la psichè.
[..]

Quindi per finire sto sproloquio, non mi riferisco a valori specifici, ma alla crescita personale in tutto e per tutto, comprese le parti spirituali che, in occidente, venivano e/o vengono "trattate" da religione ed esoterismo (vedi frammassoneria e compa).
Io penso che qualsiasi attività fatta con passione possa forgiare una persona e davvero non capisco perchè si appiccica all'AM questa etichetta in maniera così tenace. In un altro 3d facevo l'esempio con l'equitazione, ma penso che volendo si possa trovare una profondità e una crescita interiore in tutte le attività.
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile


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Offline Paguro49

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #65 on: December 12, 2011, 09:40:48 am »
+5
Non capisco bene come mai, ma in questo 3D si è finito per parlare parecchio di Aikido, cosa che non mi lascia indifferente.
Io pratico anche Aikido, non una disciplina dei "bacini" ma una Arte Marziale, una pratica che mi soddisfa.
Sicuramente il mio scopo è non violento, ma lo è in generale la mia vita, anche perchè passata per la violenza, cosa che non gradisco riaccada.
Io ritengo sia un enorme errore quello di provare a partire dal'arrivo, ossia da dove è giunto Ueshiba, non tanto per quanto riguarda l'Aikido, quanto per quel che riguarda qualsiasi attività umana.
Se voglio dipingere la Sistina Bis, sarà il caso che impari a tenere in mano una matita prima, poi un pennello, che mi eserciti tantissimo, che scopra di avere quel talento eccetera eccetera.
Se invece parto direttamente dall'affresco.....beh la cazzata sarà pressocchè inevitabile.
Qualsiasi cosa io voglia poter "non fare" sarà necessario che prima impari a farla e a conoscerla, oppure la mia non sarà una scelta ma una condizione.
Non posso praticare una disciplina per "non rompere le braccia" o il collo o quello che è, senza imparare a farlo, perchè se non imparo a rompere un braccio, semplicemente non saprò come si rompe un braccio, non lo romperò perchè non sò come si fa, non perchè scelgo una via di pace.
Il guaio è che le braccia, come ogni osso e articolazione, si possono rompere, anche per sbaglio, anche involontariamente.
Così succede che, l'Aikidoka che non impara fino in fondo le ragioni e le potenzialità di ciò che fa, si ritroverà a fare gesti che hanno in sè quelle potenzialità, ma senza averne piena coscienza.
In questo modo succede che, inavvertitamente, in certi Dojo, parta una spalla, un gomito, con tutti i "non volevo", "non sapevo", "non credevo" del cazzo al seguito.
Ogni Arte Marziale porta in sè la possibilità di una scelta "non violenta" e "di pace", solo a condizione di fornire gli strumenti per la violenza in ogni sua forma, perchè la si conosca bene, più a fondo possibile, in modo da poterla riconoscere, gestire, dominare o anche evitare.
Diversamente da così c'è solo l'ignoranza e la negazione, che creano le fatidiche "false certezze" che ci lasciano in balia di noi stessi quando i nostri istinti più primordiali, presto o tardi, vengono a galla, cogliendoci di sorpresa, del tutto impreparati e incapaci di riconoscerli e dominarli.
L'Aikido è certamente via di pace, ma passando abbondantemente per la guerra, o è solo sciocca illusione.
Ovviamente tutto rigorosamente IMHO ;)
« Last Edit: December 12, 2011, 09:49:39 am by PaguRonin »
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline happosai lucifero

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #66 on: December 12, 2011, 09:44:14 am »
0
ragazzi, io mi sono ritirato dalla discussione.. non  so se posterò altri interventi in questo thread. scusate se sono andato un po' fuori tema e se insieme a bingo bongo ho un po' monopolizzato la scena
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #67 on: December 12, 2011, 09:48:02 am »
0
Si aspetta lo split così potete continuare in sezione apposita   :thsit:
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline The Spartan

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #68 on: December 12, 2011, 11:01:41 am »
0
Non capisco bene come mai, ma in questo 3D si è finito per parlare parecchio di Aikido, cosa che non mi lascia indifferente.
CUT
Ogni Arte Marziale porta in sè la possibilità di una scelta "non violenta" e "di pace", solo a condizione di fornire gli strumenti per la violenza in ogni sua forma, perchè la si conosca bene, più a fondo possibile, in modo da poterla riconoscere, gestire, dominare o anche evitare.
Diversamente da così c'è solo l'ignoranza e la negazione, che creano le fatidiche "false certezze" che ci lasciano in balia di noi stessi quando i nostri istinti più primordiali, presto o tardi, vengono a galla, cogliendoci di sorpresa, del tutto impreparati e incapaci di riconoscerli e dominarli.
L'Aikido è certamente via di pace, ma passando abbondantemente per la guerra, o è solo sciocca illusione.
Ovviamente tutto rigorosamente IMHO ;)

Nn so se fraintendo io ma a me lascia sempre un pò perplesso questa cosa della nn violenza associata alle arti marziali...mi sa tanto del già sentito combattere senza combattere...
Perchè, con le dovute e note specifiche del caso, uno scontro è per sua natura ed essenza violenza allo stato puro...se lo scontro nn c'è, indipendentemente dalle valutazioni a monte, nn ha senso parlare di combattimento o, peggio, di aspetto o scelta nn violenta delle arti marziali...
Le arti marziali teoricamente la scelta nn te la dovrebbero dare...la scelta è dell'uomo...combattere o non combattere e nel 2011 il combattere senza violenza nun se pò più sentì.
Al solito poi va da sè che certe argomentazioni relative a Marte le senti solo in certi ambienti...nn so se qualcuno ha mai parlato dell'uso pacifico del fucile o della pistola...
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Offline Syntrip

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #69 on: December 12, 2011, 11:05:46 am »
0


Dal mio punto di vista rientrano nella parte "artistica" delle AM, ma sfruttano cmq anche la parte marziale :)
Un'arte marziale forgia un essere umano in tutto e per tutto, dal corpo allo spirito, passando per la psichè.
[..]

Quindi per finire sto sproloquio, non mi riferisco a valori specifici, ma alla crescita personale in tutto e per tutto, comprese le parti spirituali che, in occidente, venivano e/o vengono "trattate" da religione ed esoterismo (vedi frammassoneria e compa).
Io penso che qualsiasi attività fatta con passione possa forgiare una persona e davvero non capisco perchè si appiccica all'AM questa etichetta in maniera così tenace. In un altro 3d facevo l'esempio con l'equitazione, ma penso che volendo si possa trovare una profondità e una crescita interiore in tutte le attività.


no, l'equitazione no,  perchè i cavalli sono persone orribili...
Spoiler: show
 ;)


cmq concordo con ronin sul discorso della cappella sistina, si parte dal basso!

pretendere di partire là dove è arrivato qualcuno non è fattibile, sarebbe come a dire che io comincio a imparare a cucinare partendo dalle preparazioni più complesse...

non ne viene niente di buono
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Offline happosai lucifero

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #70 on: December 12, 2011, 11:09:32 am »
0
nn so se qualcuno ha mai parlato dell'uso pacifico del fucile o della pistola...

:D :D :D :D :D

io ti insegno a scaricare il caricatore addosso all'aggressore, ma in realtà è un metodo per insegnarti a non sparare.. cioè, tu alla fine del corso hai capito questo... o comunque hai i tricipiti di marmo
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Offline Syntrip

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #71 on: December 12, 2011, 11:10:58 am »
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Non capisco bene come mai, ma in questo 3D si è finito per parlare parecchio di Aikido, cosa che non mi lascia indifferente.
CUT
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Diversamente da così c'è solo l'ignoranza e la negazione, che creano le fatidiche "false certezze" che ci lasciano in balia di noi stessi quando i nostri istinti più primordiali, presto o tardi, vengono a galla, cogliendoci di sorpresa, del tutto impreparati e incapaci di riconoscerli e dominarli.
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Ovviamente tutto rigorosamente IMHO ;)

Nn so se fraintendo io ma a me lascia sempre un pò perplesso questa cosa della nn violenza associata alle arti marziali...mi sa tanto del già sentito combattere senza combattere...
Perchè, con le dovute e note specifiche del caso, uno scontro è per sua natura ed essenza violenza allo stato puro...se lo scontro nn c'è, indipendentemente dalle valutazioni a monte, nn ha senso parlare di combattimento o, peggio, di aspetto o scelta nn violenta delle arti marziali...
Le arti marziali teoricamente la scelta nn te la dovrebbero dare...la scelta è dell'uomo...combattere o non combattere e nel 2011 il combattere senza violenza nun se pò più sentì.
Al solito poi va da sè che certe argomentazioni relative a Marte le senti solo in certi ambienti...nn so se qualcuno ha mai parlato dell'uso pacifico del fucile o della pistola...

a come ho capito io, il succo del discorso è se so come romperti un spalla o meno in una tecnica, posso decidere una delle 2 opzioni (rottura o no) se invece non ho idea di come romperla, ma so solo non-roperla ho una sola opzione , considerando poi che "sapendone di meno" si è più in balia del caso e della fortuna
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Offline Paguro49

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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #72 on: December 12, 2011, 11:11:11 am »
+1
Non capisco bene come mai, ma in questo 3D si è finito per parlare parecchio di Aikido, cosa che non mi lascia indifferente.
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John, è ovvio che la scelta sia dell'uomo, come ogni cosa.
L'uomo combatte oppure no, mai l'arte marziale.
Di sicuro, se conosci qualcosa, puoi decidere cosa farne, mentre se non la conosci, è più facile caderne preda inconsapevole, in ogni caso, non puoi decidere di non fare ciò che non sai fare, quelle cose non le fai perchè non le sai fare e basta, puoi scegliere di non fare solo cose che sai fare.
Conosco i numeri e scelgo di non contare.
Non conosco i numeri e non conto....perchè non lo sò fare.
In sintesi è questo.
La scelta non violenta può essere solo e soltanto dell'uomo, poi è mia convinzione che, l'uomo che ben conosce la violenza, scegliendo una vita non violenta fa una scelta più senziente rispetto a chi non conosce ciò che dice di evitare.
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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #73 on: December 12, 2011, 11:12:54 am »
0
nn so se qualcuno ha mai parlato dell'uso pacifico del fucile o della pistola...

:D :D :D :D :D

io ti insegno a scaricare il caricatore addosso all'aggressore, ma in realtà è un metodo per insegnarti a non sparare.. cioè, tu alla fine del corso hai capito questo... o comunque hai i tricipiti di marmo



 :D :D :D :D :D :D
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Re:IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA
« Reply #74 on: December 12, 2011, 11:16:11 am »
+2
Anche il discorso della pistola o del fucile calza bene.
Fra due persone armate di pistola, io temo quello che non l'ha mai impugnata prima, perchè è quello a cui può partire il colpo accidentale, mentre il tiratore scelto, se decide di sparare non mi lascia scampo (quindi è bell'e finita la ragione per cui preoccuparsi) ma può anche decidere di sparare "vicino" a me per intimidire, in ogni caso, a lui il colpo a cazzo non parte.
Quindi, dei due, il solo che può realmente decidere cosa fare e come, è il tiratore, mentre l'altro, non sapendo ne cosa fare ne come, non è in condizione di scegliere nulla e si affida al culo.

Ma anche questo credo attenga alla vita umana in generale.
La conoscenza è sempre alla base della facoltà di scegliere, mentre l'ignoranza è sempre una condizione che limita le scelte possibili.
« Last Edit: December 12, 2011, 11:20:27 am by PaguRonin »
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