1) Giorgio Petrosyan fa stage gratuiti. Non e' il solo, ed in ogni caso trovo normale che la gente professionista si faccia pagare per uno stage,essendo il suo lavoro. Per la questione beneficenza rimanderei ai diversi match organizzati per il terremoto in giappone,visto che qualcuno ne ricordo.
2) Non si puo' certo giudicare una categoria per un esempio: altrimenti io mi gioco la carta del maestro di kung fu che stuprava gli allievi e da questo deduco che i marzialisti son tutti stupratori di bambini.
3) Sono disposto, purtroppo e' arduo da attuare, a fare in qualsiasi momento un confronto tra praticanti di am e praticanti di sdc: sul piano etico,spirituale e perfino di sacrificio.
Ho conosciuto maestri di am razzisti che insultavano gli allievi di colore,maestri che piu' velatamente li trattavano male, ho visto maestri di am rubare le quote,millantare titoli,truffare allievi, ho conosciuto maestri tradire mogli con allieve, e potrei andare avanti ore...
Permettimi una battuta: adirittura "potrei andare avanti ore"...Che razza di maestri hai conosciuto? Un focolaio di psicopatici praticanti di taiji (azz...non dovevo dirlo altrimenti mi vieve in mente come è morto Carradine...).
A parte gli scherzi la risposta a questi atteggiamenti la copio da te: "peccato che la stupidità non sia dolorosa" e per quanto riguarda Petrosyan sono sicuro che è una brava persona.
Credo che sia davvero inutile se adesso facessi esempi di maestri di Kung Fu irreprensibili e umanamente disposti anche psicologicamente oltre che economicamente a dare conforto a chi, in palestra, ne ha bisogno.
Penso che entrambi abbiamo capito il senso di questo discorso.
Purtroppo si, ho conosciuto un sacco di persone orribili che praticano arti marziali,e senza andare lontano anche su questo forum ho letto gente vantarsi di cose che trovo davvero agghiaccianti.
Sfortunatamente mi prendono poco sul serio quando sostengo che c'e' una correlazione tra la pratica di certe discipline e certe forme di pensiero e certe ""patologie"" comportamentali; che,e lo dico per evitare polemica, non vuol dire fare di tutta l'erba un fascio,ma che sono sicuro riuscirei a trovare rilevanza statistica.
Benintesto, sono altrettanto convinto del fatto che per "vincere sul ring devi perdere nella vita",ma di solito i praticanti di sdc non si offendono.
In una palestra di sdc che ho frequetato ho visto che mai avrei immaginato: ho visto un fascista coperto di croci celtiche dire a un ragazzo di colore, allenati e non preoccuparti dei soldi, quando troverai un lavoro pagherai la quota, ho gestori di palestre di quelli che se li incroci per strada cambi marciapede lamentarsi per l'assenza del caschetto e dire che a chi non poteva permetterselo lo pagava la palestra, un mio compagno d'allenamento aveva smesso di studiare a 16 anni perche' con la morte del padre servivano soldi a casa,questo ragazzo,qui a milano,mica in thailandia, considerava lo sport l'unico modo per sollevare la testa...3 anni dopo ha messo incinta la sua ragazza ed e' venuto a salutarci tutti perche' da quel giorno i soldi della palestra andavano da parte per garantire alla piccola un futuro migliore di quello che era toccato a lui.
E questo non e' mica perche' la gente che fa sdc e' bella e quelli che fanno am sono brutti...ma e' solo una questione di pugni presi.
Molte persone sottovalutano l'immensa dose d'umilta necessaria per prendere colpi da tutti,tutti i giorni, e non solo da quelli piu' bravit, tutti lavorano con tutti,tutti sudano e muoiono assieme; nelle palestre di sdc davvero non conta chi sei fuori
Chi arriva da situazioni difficili (il "ghetto" per dirla all'americana) può trovare negli SdC, ma anche in altri sport (pensiamo al calcio per i brasiliani, anche se ora pure loro giocono meno a piedi nudi in spiaggia), un modo per emergere, per cambiare la loro vita in meglio, se vogliamo anche per sfogare la loro rabbia. Anch'io a full contact ho conosciuto un ragazzotto di quelli che dicono "sono arrivato uno" che picchiava come un dannato, fra l'altro simpaticissimo e ignorantissimo
E anch'io quando sono entrato in palestra la prima volta l'ho fatto che già avevo i coglioni girati perché la vita non mi sorrideva e non vedevo l'ora di spaccare la faccia a qualcuno senza finire al beccaria.
Anche nel fare Kung Fu o Karate è necessaria una grande dose di umiltà e di sacrificio. Sarà una questione personale, ma a Thai quando prendevo e davo cazzotti mi sentivo meno sacrificato e meno umile di quando dovevo fare una forma di Kung Fu.
E riguarda l'umiltà ricordo con piacere un video di Ueshiba già famoso che si fa buttare a terra da una ragazza cintura bianca e questa sorride a favore di camera alzando le braccia al cielo come a dire "ce l'ho fatta". Per me è una cosa bellissima. E lo vedo fare oggi a tanti maestri.
Pardon se tiro fuori per l'ennesima volta Ueshiba, visto che fa parte dell'epoca moderna è più facile trovare riscontri rispetto a "straordinari" maestri di migliaia di anni fa...
Sai,sulla questione delle forme mi trovo a dissentire principalmente per una questione di esperienza personale.
Di nuovo non vorrei si pensi che io escluda le eccezioni, non dubito esistano ed esistano modi di praticare "tradizionale" non solo corretti e dignitosi ma anche meritevoli di piena stima, e come sempre e' solo una questione di onesta' in quello che si fa', ma proprio in virutu' della mi esperienza di marzialisti,che mi permetto di definire "vasta e variegata" dico che la norma e' tutt'altro.
Come la questione filosofia di questo 3D, credo,anzi sono sicuro perche' ne conosco almeno due, che esistono tradizionalisti che STUDIANO filosofia per comprendere la propria pratica, ma questo non e' quanto accade nella quasi totalita' delle palestre di arti marziali
Non e' un caso che mi si dica "no ci sono contenuti filosofici nelle am " e non "no,guarda,da me si studia filosofia, su questo,questo e quest'altro testo e dedichiamo delle giornate a discutere e capire i contenuti della nostra pratica"
4) Il sacrificio: sono abbastanza d'accordo con la tua idea: per questo essenzialmente credo che il sacrificio sia molto piu' raro tra praticanti di am, spesso i corsi di am sono piu' ricchi di persone annoiate e con una certa cultura, gente che ha molte scelte,piuttosto che poveracci e ignoranti.
Io per la cronaca sono esattamente uno di quegli individui "annoiati" che pratica per puro piacere e non per fame o voglia di rivalsa. ed e' uno dei motivi per cui non sono un cazzo di nessuno: non riesco nemmeno a sacrificare la birra del sabato sera alla mia pratica, figurati buona parte della vita sociale come un semi-pro...
Ma e' proprio perche' vedo il confronto con certe persone che trovo offensivo quando un dopolavorista che pratica karate tre volte a settimana viene a parlarmi di sacrificio e alti valori.
Questo è vero: è più facile che la ragazza diciamo di buona famiglia vada a fare capoiera o taiji che pugilato o thai. E' anche vero che il pugilato e la thai danno la possibilità di combattere in circuiti dove si può vivere facendo a pugni. Però di gente annoiata ne ho vista anche a Muay Thai, magari presa dalla moda. Presa così come quelli che fanno Wx dall'illusione di fare l'Arte Marziale Definitiva senza fare fatica...
Di contro quando la palestra di AM è seria e si lavora bene o cambi mentalità o cambi palestra. Io di fighetti a Viet Vo Dao e Kung Fu che hanno mollato dopo 2 lezioni ne ho visti parecchi. Ne ho visti meno ad Aikido è vero, però ci sta (e forse è anche un bene). E anche l'Aikido fatto seriamente richiede sacrifici. Se poi uno lo ama i sacrifici diventano voglia di allenarsi 8 al giorno. Cosa che farei se potessi. Per me il sacrificio e non poterlo fare.
Pensa che quando facevo pugilato ero considerato uno che prometteva. Avevo una combinazione gancio sinistro/diretto destro che non lasciava scampo. Lo sentivo nell'anima. Ero lontano da farmi il culo vero per fare il pro, però se invece di studiare avessi continuato adesso farei sicuramente il pugile e visto come stanno andando le cose in Italia non guadegnerei praticamente un cazzo
Questo per dire che le AM, quando ho iniziato, mi erano state presentate come un modo per calmarmi...Io volevo sfogarmi picchiando le persone altro che calmarmi! Con questo bisogno è chiaro che gli SdC erano per me un buon "ricovero"
Io invece sono andato a fare arti marziali perche' volevo una spada e saper combattere come le tartarughe ninja.
E col mio fisico da bambino lanciatore di coriandoli, figlio di borghesia milanese, sono andato a fare kung fu,a farmi incantare dalle favole di mosse letali,contenuti filosofici,misticismo e stronzate varie. E ho trovato solo forme,forme e gare di stacippa.
Ed ero dannatamente spocchioso con quei
tamarri che dopo un anno o due mollavano per fare altro,non avendo la pazienza di apprendere i segreti per essere divinita' del combattimento
E sai cosa non mi convince dei marzialisti pacifisti (che non hanno voglia di picchiare insomma)?
Che pretendono di fare una arte letale e adatta alla guerra.
Mentre i violenti e ignoranti pugili dicono di fare solo sporte e sono i primi a dirti che fuori dalla palestra mai.
-a questo proposito vorrei citare Tommy, il pugile piu' ignorante,tamarro e aggressivo che io abbia mai avuto la s-fortuna di conoscere; in un momento di calma,parlando di una cosa del genere disse "tiro e prendo pugni tutti i giorni per diverse ore,quando esco di qui sono stanco e appagato,voglio solo farmi i fatti miei"-
E non e' un pensiero raro,tutt'altro!
Quando combatti su un ring,non senti il bisogno di dimostrare niente a nessuno perche' in discoteca un tipo ti ha urtato, un idiota ti ha rubato il parcheggio...
Insomma ci siamo capiti, il fatto che siano "ignoranti" non vuol dire che siano discipline che fomentano la violenza o richiedono voglia di fare a botte