Sulla fisiologia del buon karateka

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Joker

Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #15 on: December 05, 2011, 15:46:42 pm »
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E dalli ancora   >:(
Vedi che sei tu a scaldarti? :P Scherzo ovviamente.
Quote
Ho detto che si può essere ottimi combattenti senza essere definiti, non che essere definiti impedisce di essere ottimi combattenti. Fedor non ha un fisico appariscente, però mena (anche di pugni; lo dico per prevenire obiezioni tipo "eh ma per i grappler è diverso"). Quelli che posti tu menano e hanno un fisico definito. Ne concludo che il fisico come l'allievo di Kuramoto non è indispensabile per menare.
Peraltro, un buon metodo per valutare la stazza del combattente è vedere i fianchi. Se ha la circonferenza vita troppo sottile spesso è un tipetto fragile...

Vedo che siamo passati da "Quei muscoli non servono" a "Quei muscoli non sono necessari", che è già un passo avanti :whistle:
Spero che adesso mi spiegherai la differenza tra muscoli e muscoli, ovviamente con dati scientifici a supporto, stessa cosa per il rapporto capacità di combattere e girovita.

Guarda, mi avevi pure fatto venire il dubbio: sono andato a rileggere quello che avevo scritto negli ultimi 3-4 post, ma non ho mai detto "Quei muscoli non servono". Peccato per l'incomprensione, spero che ora sia un po' più chiaro quel che penso.[1]

Per il rapporto girovita-capacità di combattere:
  • ho parlato di metodo per valutare la stazza e la robustezza, che è ben diverso dalla capacità di combattere
  • Avendo detto "in genere" e senza pretese scientifiche, mi permetto di saltare divagazioni scientifiche. Per amore della semplicità e della scienza stessa
  • ovviamente non parlo di grasso sul girovita, ma di muscoli e soprattutto di ossa. Magari sbaglio, ma facci caso: le foto dei fighter da te postati mostrano un girovita poco più piccolo del torace; se prendi Karelin addirittura va giù quasi dritto. Io mi sono accorto di questo particolare facendo i confronti tra karateka che non fanno contatto e karateka tipo kyokushin[2]: la obi nei primi evidenzia una vita piccola e snella, negli altri un po' meno. E' una mia considerazione "a spanne" e non scientifica, non è legge!


Sul discorso muscoli e muscoli pure si può aprire un topic...anzi, pure un forum!  :o

Se non ti è piaciuto l'esempio di Fedor, te ne faccio uno più nostrano. Conosci Davide Morini? Il MMA-fighter italiano che viene dallo YB? Ecco, se non è cambiato negli ultimi mesi, ricordo che non ha affatto una muscolatura definita, si allena con metodi tradizionali e pochi pesi moderni; eppure ha ottenuto dei buoni risultati e la forza non gli manca!

Ah, quoto l'osservazione sui calci alti!
 :)
 1. A essere sincero, non mi sono scaldato; ma quasi ci sono rimasto male che tua abbia pensato che per me i muscoli legano. Perché ogni settimana devo discutere con chi queste cose le ppensa veramente  :nono: ;)
 2. non mi piace dire Jissen, perché sul tubo sotto la parola "jissen" ho visto pure brutte cose

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Joker

Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #16 on: December 05, 2011, 15:48:47 pm »
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Per quel che riguarda il mio entusiasmo, invece:
-Ero contento di aver trovato un lungo video suo, visto che si sosteneva che non si conosceva nulla di lui e stavamo elaborando molte ipotesi. Sono sempre felice di recepire nuove informazioni;
-Si sosteneva che Kuramoto non praticasse Kata. Al contrario qui si vede che ne pratica, ma di un particolare tipo, che riflette un certo modo di intendere i kata, in sintonia con la mia visione. Alcune di quelle forme mi ricordavano i gesti di alcuni esercizi di Qigong, anche se con una differente contrazione e respirazione... Ma di questo ne parlerò in maniera più approfondita nel topic aperto da Ryujin;
- A me  Kuramoto piace perchè mi sembra rivelare un approccio non convenzionale al Karate, un percorso di ricerca personale, che tenta di recuperare dei contenuti essenziali al di  là delle scuole e degli stili. Insomma, forse possono esistere altre strade alternative, moderne e tradizionali al tempo stesso - senza sterili contrapposizioni-, alle 3 K.
Magari nulla di nuovo, ma le qualità del suo allenamento si vedono: grande fluidità di esecuzione nelle applicazioni, unita a delle mani molto forti e condizionate. Non è da tutti tenere insieme questi due aspetti. Come hanno detto gli altri, le rotture o l'affermazione di chi è il più forte Karateka, sono gli aspetti meno interessanti della questione. :thsit:

 :sur:

Ahhh se è così quoto e appoggio!  ;)

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Offline Dipper

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #17 on: December 05, 2011, 18:25:18 pm »
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Guarda, mi avevi pure fatto venire il dubbio: sono andato a rileggere quello che avevo scritto negli ultimi 3-4 post, ma non ho mai detto "Quei muscoli non servono". Peccato per l'incomprensione, spero che ora sia un po' più chiaro quel che penso.[1]

Per il rapporto girovita-capacità di combattere:
  • ho parlato di metodo per valutare la stazza e la robustezza, che è ben diverso dalla capacità di combattere
  • Avendo detto "in genere" e senza pretese scientifiche, mi permetto di saltare divagazioni scientifiche. Per amore della semplicità e della scienza stessa
  • ovviamente non parlo di grasso sul girovita, ma di muscoli e soprattutto di ossa. Magari sbaglio, ma facci caso: le foto dei fighter da te postati mostrano un girovita poco più piccolo del torace; se prendi Karelin addirittura va giù quasi dritto. Io mi sono accorto di questo particolare facendo i confronti tra karateka che non fanno contatto e karateka tipo kyokushin[2]: la obi nei primi evidenzia una vita piccola e snella, negli altri un po' meno. E' una mia considerazione "a spanne" e non scientifica, non è legge!


Sul discorso muscoli e muscoli pure si può aprire un topic...anzi, pure un forum!  :o

Se non ti è piaciuto l'esempio di Fedor, te ne faccio uno più nostrano. Conosci Davide Morini? Il MMA-fighter italiano che viene dallo YB? Ecco, se non è cambiato negli ultimi mesi, ricordo che non ha affatto una muscolatura definita, si allena con metodi tradizionali e pochi pesi moderni; eppure ha ottenuto dei buoni risultati e la forza non gli manca!

Ah, quoto l'osservazione sui calci alti!
 :)
 1. A essere sincero, non mi sono scaldato; ma quasi ci sono rimasto male che tua abbia pensato che per me i muscoli legano. Perché ogni settimana devo discutere con chi queste cose le ppensa veramente  :nono: ;)
 2. non mi piace dire Jissen, perché sul tubo sotto la parola "jissen" ho visto pure brutte cose
Non è che non mi è piaciuto il discorso di Fedor, è che hai criticato a mio avviso ingiustamente il ragazzo lasciando intendere che fosse esibizionismo (ballerino con velleità da BB) mentre invece ha un fisico della madonna. Ti ho portato degli esempi di fighter celebri per mostrarti che non necessariamente l'addome squartato è un accessorio, ed è anzi indice di un'ottima percentuale di massa grassa. Riguardo alla definizione, naturalmente ci sono atleti buoni nonostante la panzetta (il che contribuisce a sentirmi meno schifido tra l'altro) ma è piuttosto evidente che a parità di altri fattori l'addome di Kurt Angle è meglio di quello di Emilianenko e non ha senso colpevolizzare chi si fa il mazzo per ottenerlo, soprattutto se non ci sono argomenti oggettivi da portare a sostegno.

Su muscoli e muscoli per me la differenza sta prima di tutto tra muscoli che ci sono e quelli che non ci sono :gh:

Il discorso sul girovita secondo me è semplice: i praticanti di Jissen (sì quella roba che hai visto è brutta ma c'entra poco e nulla) si sbattono di più sulla preparazione e quindi sono generalmente più in forma.
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Joker

Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #18 on: December 05, 2011, 22:04:31 pm »
+1
Mah, secondo me il discorso girovita non è solo legato alla preparazione fisica. O meglio, è indice di un diverso tipo di preparazione fisica...ma essendo un mio metodo grossolano per avere un'idea a prima vista[1], sorvoliamo pure  :)

Sui muscoli del ragazzo. Non era mia intenzione denigrarlo, però mi sembra che non abbia il fisico tipico di un combattente full contact. Definito o no, non ho mai visto un famoso combattente con un tale aspetto; al contrario lo vedo spesso nella danza e negli artisti marziali che fanno prevalentemente "a vuoto" (forme, esibizioni,...). Quali sono queste differenze? Faccio fatica a dirlo a parole, si tratta più di una visione d'insieme e di proporzioni. Tu non noti questa differenza?

PS: un pochino di ciccia può tornare utile di tanto in tanto, oltreché mi fa sentire più umano  :)
 1. e finora mi è stato utile perché ci azzecco

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #19 on: December 05, 2011, 22:59:12 pm »
0
Mah, secondo me il discorso girovita non è solo legato alla preparazione fisica. O meglio, è indice di un diverso tipo di preparazione fisica...ma essendo un mio metodo grossolano per avere un'idea a prima vista[1], sorvoliamo pure  :)

Sui muscoli del ragazzo. Non era mia intenzione denigrarlo, però mi sembra che non abbia il fisico tipico di un combattente full contact. Definito o no, non ho mai visto un famoso combattente con un tale aspetto; al contrario lo vedo spesso nella danza e negli artisti marziali che fanno prevalentemente "a vuoto" (forme, esibizioni,...). Quali sono queste differenze? Faccio fatica a dirlo a parole, si tratta più di una visione d'insieme e di proporzioni. Tu non noti questa differenza?

PS: un pochino di ciccia può tornare utile di tanto in tanto, oltreché mi fa sentire più umano  :)
 1. e finora mi è stato utile perché ci azzecco

si si immagino il tipo diverso di preparazione 





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Offline Dipper

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #20 on: December 06, 2011, 09:13:35 am »
0
Mah, secondo me il discorso girovita non è solo legato alla preparazione fisica. O meglio, è indice di un diverso tipo di preparazione fisica...ma essendo un mio metodo grossolano per avere un'idea a prima vista[1], sorvoliamo pure  :)

Sui muscoli del ragazzo. Non era mia intenzione denigrarlo, però mi sembra che non abbia il fisico tipico di un combattente full contact. Definito o no, non ho mai visto un famoso combattente con un tale aspetto; al contrario lo vedo spesso nella danza e negli artisti marziali che fanno prevalentemente "a vuoto" (forme, esibizioni,...). Quali sono queste differenze? Faccio fatica a dirlo a parole, si tratta più di una visione d'insieme e di proporzioni. Tu non noti questa differenza?

PS: un pochino di ciccia può tornare utile di tanto in tanto, oltreché mi fa sentire più umano  :)
 1. e finora mi è stato utile perché ci azzecco
Perchè, un atleta cazzuto e in forma non è un essere umano? Mi ricordi un altro utente in una famosa discussione di qualche mese addietro...

Sinceramente non so cosa risponderti.
Io essendo una persona con una formazione marziale votata alla pratica, sono abituato a circostanziare le critiche, individuare le aree di miglioramento portando a supporto fatti (non sono uno scienziato ma posso portare ricerche scientifiche a sostegno), confronti empirici, filmati, argomentazioni verificabili ed eventualmente confutabili (infatti a volte sono stato confutato e l'ho ammesso tranquillamente).

Se l'argomentazione è basata su impressioni, su generalizzazioni non meglio precisate, su giudizi a priori che per tua stessa ammissione non poggiano su valutazioni oggettive quanto piuttosto su prese di posizione (di fatto pre-giudizi), su rassicurazioni tipo "fidati che non mi sbaglio", mi spiace ma non so cosa risponderti.

"Le arti marziali sono per me una scienza" (cit.) e come tali le tratto.
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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #21 on: December 06, 2011, 11:10:01 am »
0
Bel video certo che il tipo é molto bravo.
Sinceramente non ci vedo poi tutto sto aiki,dato che nelle applicazioni dei kata leve,controleve o proiezioni abbondano.
Ho trovato molto interessante l'utizzo delle digitopressioni che mi fanno molto di ti okinawese.
Sto discorso del girovita proprio non lo capisco.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Joker

Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #22 on: December 06, 2011, 18:31:26 pm »
0
mi spiace ma non so cosa risponderti.

Ma non devi dispiacerti! Vedi, il mio era un discorso "alla buona", oltre che un po' OT, un po' da pub....Sì insomma io noto questa caratteristica ricorrente, nel modo e perché te l'ho già scritto; che scientificità pretendi? Io ti ho portato qualche esempio (i ballerini muscolosi, ma diversi dai muscoli di un fighter); ora, se ti va, quando vedi un po' di combattenti puoi soffermarti a guardare questo particolare; fai lo stesso con quelli che fanno a vuoto e poi puoi rispondermi "in effetti mediamente noto differenze" oppure "no, gli effetti dei pesi sono mediamente uguali su tutti". Questo era lo spirito con cui ho fatto l'osservazione[1]. Hai presente i detti popolari? Del tipo "rosso di sera bel tempo si spera"? In parte erano sbagliati; in parte sono stati confermati dalla scienza, in parte non si sa nulla ma  volte funzionano...ecco, il mio intervento era di questo tipo.

Naturalmente questo mi serve di lezione, a quanto pare qui c'è spazio solo per la scienza e io, come ripeto sempre, preferisco applicare la scienza in altri ambiti. Per riprendere la tua citazione, io aggiungo: "Le arti marziali sono per me una scienza non esatta[2]"
Come puoi ben capire le arti marziali, se sono scienze, non sono scienze che danno certezze sull'esito di un combattimento[3], sulla fantomatica "efficacia"; in breve non sono scienze esatte. E' già arduo determinare con certezza il comportamento fisico di una persona sola (è il compito della medicina, disciplina tutt'altro che semplice); figuriamoci uno scontro tra due (o più!) persone.
Perdersi nell'analisi minuziosa dei vari aspetti delle arti marziali si è sempre rivelato poco produttivo; molti topic ci sono da esempio come sia un macello provare a descrivere una tecnica già esistente con la fisica; al momento mi sembra impossibile usare le scienze esatte per cercare una soluzione nuova partendo da zero.

Ma allora come possono progredire le (inesatte) scienze marziali? Semplicissimo, nello stesso modo con cui si sono sviluppate nella storia: esperienze e dati statistici. Ryujin, sono questi gli strumenti per avere un buon metodo di allenamento e per migliorarlo; per sapere cosa fare e cosa non fare. E son questi gli strumenti che molti utenti svegli del forum hanno usato e continuano ad usare per liberarsi dai cattivi preconcetti che permeano alcuni vecchi sistemi. Le "prove scientifiche" e le ricerche che si adducono per sostenere che i kata sono strumenti d'allenamento poco utili[4]; che il pugno del pugile è meglio degli altri; che contro il coltello è arduo difendersi, eccetera; sono tutte informazioni statistiche o esperienze che abbiamo vissuto. Ma queste, non sono scienze esatte: la statistica è quella scienza per cui "se una persona mangia un pollo e un'altra digiuna, entrambi hanno mangiato mezzo pollo a testa"[5]. I risultati che possediamo nelle arti marziali infatti non sono verità assolute! Mai dico "contro il coltello sei spacciato", piuttosto so che statisticamente si prende spesso almeno una coltellata. E su questa informazione baso la mia strategia, sapendo però che potrebbero farmi a fette una volta, 2, 3,...o anche nessuna.


Allora permettimi di parlare così, da ignorante, e dire che vedo spesso una relazione tra dimensioni della vita[6] e modalità di partica. Prendi il mio commento alla leggera e dagli il giusto peso (cioè poco); se ti va in futuro guarda se ritrovi questa analogia...

Luigi

Spoiler: show
PS: sono andato clamorosamente OT, ma penso di aver detto forse qualcosa di vagamente interessante. Forse. Quindi se proprio vuoi togliere il post dalla discussione, almeno crea uno spin-off...grazie


 :)


 1. e non era una critica!
 2. si usa indicare con scienze esatte quelle discipline che sono in grado di enunciare a priori un risultato certo associato ad un evento particolare, sulla base di modelli astratti. Sebbene a volte la distinzione sia labile I problemi non ci sono solo in am/sdc...) in genere si riconoscono come tali matematica, fisica, chimica, informatica (quindi anche molte scienze ingegnieristiche). Scienze non esatte sono ad esempio medicina, scienze politiche,.... C'è pure su wikipedia, sebbene sia una pagina molto risicata: http://it.wikipedia.org/wiki/Scienza_esatta
 3. pensiero che ho già espresso poco fa nel topic sui punti vitali
 4. se non controproducenti per alcuni
 5. che è la statistica dei cretini, perché in verità entrambi mangiano 0.5±0.5 polli a testa
 6. e ripeto, si parte dal presupposto che non sia ciccia

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Offline Dipper

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #23 on: December 06, 2011, 19:54:30 pm »
+3
Non hai bisogno del mio permesso per parlare / scrivere :)

Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Dici di non voler applicare la scienza, poi mi inviti ad applicare la statistica. Questa è una contraddizione. La sperimentazione e i dati statistici che esorti a usare sono da sempre uno strumento imprescindibile della scienza. Solo che portano a conclusioni molto diverse dalle tue, e come tu sei libero di scrivere le tue impressioni, io mi sento libero di sottolinearne l'infondatezza.

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #24 on: December 06, 2011, 21:07:15 pm »
0
Un fisico definito ma "" esile"" ce l' hanno anche powerlifters e pesisti olimpionici.
Purchè si resti su categorie di peso per lo più medie.

Tutto Torna


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Joker

Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #25 on: December 06, 2011, 23:50:28 pm »
-1
Non hai bisogno del mio permesso per parlare / scrivere :)

grazie  :)

Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Parlavo di statistica ed esperienze, non leggende e tradizioni...rileggi il mo post  ;)

Dici di non voler applicare la scienza, poi mi inviti ad applicare la statistica. Questa è una contraddizione. La sperimentazione e i dati statistici che esorti a usare sono da sempre uno strumento imprescindibile della scienza. Solo che portano a conclusioni molto diverse dalle tue, e come tu sei libero di scrivere le tue impressioni, io mi sento libero di sottolinearne l'infondatezza.

E dopo 15 righe, ancora non sono riuscito a farti, anzi, farVI, apprezzare la differenza tra scienze esatte e non.  :dis:

Ok, allora prova a pensare alla differenza (abissale) tra un metodo analitico ed uno statistico; nel frattempo che io per qualche giorno sono lontano dal pc ...

Buone vacanze e buon allenamento  :)


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Offline Dipper

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #26 on: December 07, 2011, 09:25:49 am »
+1
Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Parlavo di statistica ed esperienze, non leggende e tradizioni...rileggi il mo post  ;)
Ho letto il tuo post, e il fatto che non sia d'accordo non significa che non gli abbia dedicato attenzione.

O parli di statistica ed esperienza verificabile (di fatto scienza) O è leggenda, tradizione, fantasticheria, congettura, chiamala come vuoi.
Dunque se vuoi convincermi che il girovita allargato dia un qualche vantaggio non meglio precisato (ma non è importante) e vuoi convincere l'interlocutore devi portare un dato verificabile, cosa che non hai fatto.
Allo stesso modo devi poter fornire qualche parametro per confrontarsi sul fisico da ballerino, perchè "a me sembra" non è sufficiente, tanto è vero che Mement0 ti ha portato altri esempi di fisici prestanti, potenti ed asciutti.

Quote
Dici di non voler applicare la scienza, poi mi inviti ad applicare la statistica. Questa è una contraddizione. La sperimentazione e i dati statistici che esorti a usare sono da sempre uno strumento imprescindibile della scienza. Solo che portano a conclusioni molto diverse dalle tue, e come tu sei libero di scrivere le tue impressioni, io mi sento libero di sottolinearne l'infondatezza.
E dopo 15 righe, ancora non sono riuscito a farti, anzi, farVI, apprezzare la differenza tra scienze esatte e non.  :dis:
Non ho (/abbiamo) bisogno che ce lo faccia capire, ho una formazione scientifica e una laurea con all'attivo esami di matematica, statistica, psicologia ed economia. Quindi credo di essermene per lo meno fatto un'idea :=) Stessa cosa per gli altri.
Infatti:
Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Quote
Ok, allora prova a pensare alla differenza (abissale) tra un metodo analitico ed uno statistico; nel frattempo che io per qualche giorno sono lontano dal pc ...
Tu di fatto squalifichi le scienze che si basano sulla statistica (comprese le Scienze Motorie e le discipline di combattimento che adottano un allenamento razionale e scientifico), quindi in realtà forse sei tu che dovresti comprenderle meglio. La differenza c'è, come ti ho scritto io stesso, ma i risultati ci sono comunque, e sono documentati e verificabili.
In sostanza il tuo discorso è che siccome il meteo può sbagliare, allora per prevedere il tempo è equivalente lanciare la moneta, che comunque a volte ci azzecca.
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Joker

Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #27 on: December 07, 2011, 10:58:04 am »
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Lasciando un momento da parte la questione sul girovita; perché continui a parlare di leggende, tradizioni, fantasticherie,....? Perché pensi che io ritengo alcune scienze meglio di altre?

Ho detto che da una parte le scienze esatte partono a studiare un evento analizzandolo con gli strumenti che dà un modello matematico e forniscono un risultato univoco. Chiaro; si va dalla teoria al fatto.

D'altra parte si può partire dai numeri e da fatti concreti; si fa sopra uno studio statistico e otteniamo dei risultati che ci permettono di dire come probabilmente andrà. Io però cercato di sottolineare l'importanza dell'errore. Se già mastichi di queste cose[1] sai bene che portare come risultato una media non dice nulla se non aggiungi anche l'errore. E' l'esempio banale che ho già fatto sul pollo; una persona ne mangia uno e l'altro digiuna. Ma la statistica non dice che mangiano mezzo pollo (media); dice che mangiano 0.5±0.5 polli a testa. Se tieni conto dell'errore, o meglio dell'incertezza sul risultato, non corri il rischio di fraintendimenti: può essere che uno mangi un pollo (0.5+0.5) oppure nulla (0.5-0.5). E da questo fatto sono partito per dire: va bene apportare prove scientifiche per le discussioni di arti marziali; ma ricordiamoci che il risultato medio non ha valore senza considerare l'incertezza su di esso.

E poiché sei colto, sai bene che un risultato, seppure con incertezza, non è una grandezza completamente aleatoria. Riprendo l'esempio della meteorologia che tu citi. Le previsioni non sono random come un lancio di moneta, ma non sono neppure certe. I metodi standard usati per fare previsioni meteo generalmente hanno una percentuale di errore del 25% per previsioni a 24 h; del 50% dopo 3 giorni; del 75% dopo 4; eccetera...[2] E difatti le previsioni spesso ci azzeccano ma qualche volta no; spesso quelle a lungo tempo vengono riviste man mano che ci si avvicina alla data perché diminuisce la percentuale d'incertezza.

Non c'è un metodo migliore d'un altro, tuttavia non si possono usare a sproposito. Anche le scienze esatte usano il metodo statistico per estrapolare formule e leggi dalla realtà; la teoria così sviluppata viene poi ri-applicata per capire un'altro fenomeno, e via così...
E ripeto, nessuno dei due si basa su leggende o tradizioni. Ora veramente devo andare.; saluti  :)
 1. e lo sapevo e comunque non mi permetterei mai di giudicarti ignorante a priori
 2. negli ultimi anni stanno collaudando tecniche più precise, ma comunque rimane una percentuale d'errore!

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Offline Dipper

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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #28 on: December 07, 2011, 11:21:53 am »
0
Lasciando un momento da parte la questione sul girovita; perché continui a parlare di leggende, tradizioni, fantasticherie,....? Perché pensi che io ritengo alcune scienze meglio di altre?

Ho detto che da una parte le scienze esatte partono a studiare un evento analizzandolo con gli strumenti che dà un modello matematico e forniscono un risultato univoco. Chiaro; si va dalla teoria al fatto.

D'altra parte si può partire dai numeri e da fatti concreti; si fa sopra uno studio statistico e otteniamo dei risultati che ci permettono di dire come probabilmente andrà. Io però cercato di sottolineare l'importanza dell'errore. Se già mastichi di queste cose[1] sai bene che portare come risultato una media non dice nulla se non aggiungi anche l'errore. E' l'esempio banale che ho già fatto sul pollo; una persona ne mangia uno e l'altro digiuna. Ma la statistica non dice che mangiano mezzo pollo (media); dice che mangiano 0.5±0.5 polli a testa. Se tieni conto dell'errore, o meglio dell'incertezza sul risultato, non corri il rischio di fraintendimenti: può essere che uno mangi un pollo (0.5+0.5) oppure nulla (0.5-0.5). E da questo fatto sono partito per dire: va bene apportare prove scientifiche per le discussioni di arti marziali; ma ricordiamoci che il risultato medio non ha valore senza considerare l'incertezza su di esso.
E poiché sei colto, sai bene che un risultato, seppure con incertezza, non è una grandezza completamente aleatoria. Riprendo l'esempio della meteorologia che tu citi. Le previsioni non sono random come un lancio di moneta, ma non sono neppure certe. I metodi standard usati per fare previsioni meteo generalmente hanno una percentuale di errore del 25% per previsioni a 24 h; del 50% dopo 3 giorni; del 75% dopo 4; eccetera...[2] E difatti le previsioni spesso ci azzeccano ma qualche volta no; spesso quelle a lungo tempo vengono riviste man mano che ci si avvicina alla data perché diminuisce la percentuale d'incertezza.
 1. e lo sapevo e comunque non mi permetterei mai di giudicarti ignorante a priori
 2. negli ultimi anni stanno collaudando tecniche più precise, ma comunque rimane una percentuale d'errore!
Tutto giusto. Resta il fatto che il meteo funziona meglio della moneta per predire il tempo, e a differenza della moneta è uno strumento in costante miglioramento.

Quote
Non c'è un metodo migliore d'un altro,
Non sono d'accordo. Il meteo per quanto imperfetto (ma in via di perfezionamento) è migliore della moneta. Così la scienza applicata allo sport, con risultati dimostrati.

Quote
tuttavia non si possono usare a sproposito. Anche le scienze esatte usano il metodo statistico per estrapolare formule e leggi dalla realtà; la teoria così sviluppata viene poi ri-applicata per capire un'altro fenomeno, e via così...
E ripeto, nessuno dei due si basa su leggende o tradizioni. Ora veramente devo andare.; saluti  :)
Non si usano a sproposito, i risultati sono analizzati, formalizzati, verificabili. Infatti laddove ci sia un approccio basato su di uno scontro reale (sportivo o non) la rilevanza statistica di un accadimento e della probabilità di successo della contromisura è un elemento imprescindibile.
Sia nello sport che nella difesa personale.
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Re:Sulla fisiologia del buon karateka
« Reply #29 on: December 07, 2011, 11:22:59 am »
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Dimenticavo: ciao e a presto :)
継続は力なり 空手の修業は一生である
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