Valutazione del livello e delle qualità nel Karate

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Offline n.loy nonno bassotto

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Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« on: December 18, 2011, 21:39:03 pm »
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Spin off da questo post.

Innanzi tutto ti rinnovo i complimenti, non ci sarebbe nemmeno bisogno di dire che era il minimo che mi aspettassi da te :thsit:

Se vogliamo discutere della modalità di esame in se' (quindi a prescindere dalla tua ottima prova):
1) Sinceramente aprezzo di più che il duro lavoro e l'impegno vadano misurati con costanza e giorno per giorno, esattamente come scrive Mad, per questo preferisco tendenzialmente la modalità di assegnazione delle cinture del BJJ dove uno deve farsi il mazzo sempre e viene valutato nel continuo del suo allenamento, non in un episodio isolato.
2) Se proprio si vuole fare un esame, io credo sia di gran lunga più "misurante" una prova di capacità tecnica piuttosto che di resistenza fisica. Il fisico decade con l'età, mentre la tecnica può crescere per tutta la vita ed è soprattutto su questa che si dovrebbe basare il giudizio su di un karateka[1]
 1. Maggiori dettagli su come la penso al riguardo in questo post
Se non ti impegni giorno per per giorno e duramente, uno l'esame non lo fai, due non lo superi!
Se devi fare 8 , dieci , 13 o più round di kumite, se non ti alleni tutti i giorni, se non vai a correre e se possibilmente non aggiungi anche un po di pesi, non vai da nessuna parte.
« Last Edit: December 21, 2011, 21:40:57 pm by RyuJingle Bells »
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Offline n.loy nonno bassotto

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #1 on: December 18, 2011, 22:01:27 pm »
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Tra l'altro, in un esame, viene valutato anche l'elemento psicologico, cioè la capacità di agire e ragionare sotto pressione. Lo sparring di un esame , non è certamente come un combattimento da gara, ma non è neanche come un semplice sparring da palestra. Eseguire un kata di fronte ad una commissione giudicante, non è la stessa cosa che  eseguirlo nell'allenamento di tutti i giorni etc., etc..
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Offline Dipper

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #2 on: December 19, 2011, 13:50:57 pm »
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Se non ti impegni giorno per per giorno e duramente, uno l'esame non lo fai, due non lo superi!
Se devi fare 8 , dieci , 13 o più round di kumite, se non ti alleni tutti i giorni, se non vai a correre e se possibilmente non aggiungi anche un po di pesi, non vai da nessuna parte.
Senza dubbio. Però nelle palestre di SdC si sfornano altrettanto validi atleti anche senza esami. L'esame per quanto mi riguarda andrebbe fatto giorno per giorno, come nel BJJ. Se proprio in quella data un atleta normalmente ottimo ha la diarrea e fa una prova brutta perché troppo impegnato a tenerla, non è giusto (non in assoluto ma secondo la mia ottica) bocciarlo.
Seconda cosa, il Karate può essere ben fatto anche senza condizione fisica. Dubito che Kase in tarda età avrebbe potuto sostenere 10 round di kumite, non di meno il suo Karate era sopraffino.
Non sto dicendo che la condizione atletica non sia importante, ma il Karate dovrebbe essere per tutta la vita, anche quando essa non permette di essere in condizione. Di qui la mia opinione che il grado debba essere legato a qualcosa di definitivo come la tecnica e non fluttuante con la tendenza a scendere come il fisico.
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Offline n.loy nonno bassotto

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #3 on: December 19, 2011, 21:22:26 pm »
0
Se non ti impegni giorno per per giorno e duramente, uno l'esame non lo fai, due non lo superi!
Se devi fare 8 , dieci , 13 o più round di kumite, se non ti alleni tutti i giorni, se non vai a correre e se possibilmente non aggiungi anche un po di pesi, non vai da nessuna parte.
Senza dubbio. Però nelle palestre di SdC si sfornano altrettanto validi atleti anche senza esami. L'esame per quanto mi riguarda andrebbe fatto giorno per giorno, come nel BJJ. Se proprio in quella data un atleta normalmente ottimo ha la diarrea e fa una prova brutta perché troppo impegnato a tenerla, non è giusto (non in assoluto ma secondo la mia ottica) bocciarlo.
Seconda cosa, il Karate può essere ben fatto anche senza condizione fisica. Dubito che Kase in tarda età avrebbe potuto sostenere 10 round di kumite, non di meno il suo Karate era sopraffino.
Non sto dicendo che la condizione atletica non sia importante, ma il Karate dovrebbe essere per tutta la vita, anche quando essa non permette di essere in condizione. Di qui la mia opinione che il grado debba essere legato a qualcosa di definitivo come la tecnica e non fluttuante con la tendenza a scendere come il fisico.
Negli sdc sfornano ottimi atleti quando li portano in giro a combattere, quando salgono sul ring , quello è il loro esame. Nelle stesse palestre di sdc quando non fanno ne esami ne gare, non ci sono stimoli e gli atleti sono mediocri.
Se uno ha la diarrea e quel giorno non può fare l'esame, non è un dramma se lo ridà quando è più in forma.
Kase , poi, è un esempio estremo perchè esprimeva potenza anche in condizioni fisiche non perfette, ma io parlo per i pinco pallo qualunque che giocoforza devono rassegnarsi a qualcosa di meno :).
P.s. Tra l'altro poi , la totalità di quelli che sono arrivati a livelli tecnici altissimi, sono passati attraverso anni di allenamenti matti e disperatissimi, anche dal punto di vista fisico.
« Last Edit: December 19, 2011, 21:30:26 pm by n.loy nonno bassotto »
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Offline Dipper

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #4 on: December 19, 2011, 22:11:48 pm »
+3
Su una cosa non sono proprio d'accordo: che gli atleti che non fanno gare siano necessariamente dei mediocri :nono:

Kase è un esempio estremo di come la tecnica possa conservarsi e migliorare nonostante il fisico, ma non è stato certo l'unico. Comunque era un essere umano pure lui, penso che sia importante non accontentarsi e dire "non ce la farò mai".

Io per esempio sono fermo da due mesi e per quanto sia in scarsa condizione, sinceramente quando sono entrato nel tatami del dojo di Shurei non ho eseguito nessuna tecnica atleticamente impegnativa, ma per quanto riguarda le strategie, le tecniche semplici e il footwork devo dire che mi sono stupito di come uscissero fluidi e naturali.
E' chiaro che quando mi riprenderò ricomincerò ad allenarmi per recuperare il fisico, ma sinceramente questo periodo di fermo mi sta aiutando a capire che la tecnica deve saper trascendere.
Spoiler: show
No... :nono: non sto dicendo che il vecchietto picchia il campione dell'UFC, è impossibile. Sto piuttosto considerando che quando il fisico per qualunque motivo viene a mancare, bisogna sapersi arrangiare senza, soprattutto se il Karate vuole essere difesa personale


Tengo a precisare che non sono contrario agli allenamenti matti e disperatissimi (non del tutto, diciamo, almeno nella misura in cui definito un certo scopo, non possano essere sostituiti da altri metodi con un miglior rapporto sforzo / risultato), ma piuttosto che già gli esami sono una roba che fatico a concepire, e per questo mi interrogo su cosa deve dirmi un certo grado:

Se mi vuole parlare del livello di "potenza" e distruttività, allora per coerenza secondo me dovrebbe essere previsto il downgrade.
Se mi vuole parlare del livello tecnico, che volente o nolente una volta acquisito non si può dimenticare, di quanto Karate questa persona ha acquisito ed eventualmente può passare ad un'altra, allora una cintura può essere per sempre.

Sono pensieri... mi raccomando di non prenderle come critiche dirette :)
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Offline Fabio Spencer

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #5 on: December 20, 2011, 10:52:22 am »
0
Su una cosa non sono proprio d'accordo: che gli atleti che non fanno gare siano necessariamente dei mediocri :nono:

Kase è un esempio estremo di come la tecnica possa conservarsi e migliorare nonostante il fisico, ma non è stato certo l'unico. Comunque era un essere umano pure lui, penso che sia importante non accontentarsi e dire "non ce la farò mai".

Io per esempio sono fermo da due mesi e per quanto sia in scarsa condizione, sinceramente quando sono entrato nel tatami del dojo di Shurei non ho eseguito nessuna tecnica atleticamente impegnativa, ma per quanto riguarda le strategie, le tecniche semplici e il footwork devo dire che mi sono stupito di come uscissero fluidi e naturali.
E' chiaro che quando mi riprenderò ricomincerò ad allenarmi per recuperare il fisico, ma sinceramente questo periodo di fermo mi sta aiutando a capire che la tecnica deve saper trascendere.
Spoiler: show
No... :nono: non sto dicendo che il vecchietto picchia il campione dell'UFC, è impossibile. Sto piuttosto considerando che quando il fisico per qualunque motivo viene a mancare, bisogna sapersi arrangiare senza, soprattutto se il Karate vuole essere difesa personale


Tengo a precisare che non sono contrario agli allenamenti matti e disperatissimi (non del tutto, diciamo, almeno nella misura in cui definito un certo scopo, non possano essere sostituiti da altri metodi con un miglior rapporto sforzo / risultato), ma piuttosto che già gli esami sono una roba che fatico a concepire, e per questo mi interrogo su cosa deve dirmi un certo grado:

Se mi vuole parlare del livello di "potenza" e distruttività, allora per coerenza secondo me dovrebbe essere previsto il downgrade.
Se mi vuole parlare del livello tecnico, che volente o nolente una volta acquisito non si può dimenticare, di quanto Karate questa persona ha acquisito ed eventualmente può passare ad un'altra, allora una cintura può essere per sempre.

Sono pensieri... mi raccomando di non prenderle come critiche dirette :)
Non dirmi che anche tu cominci ad ipotizzare un "uso superiore del corpo"...  :gh:
A parte la battuta un po' provocatoria che vi prego di prendere, appunto, solo come una battuta il tuo ragionamento lo condivido e ci sto pensando da un po'.
L'ho sentito fare da tante altre persone, non è sicuramente qualcosa di nuovo, ma mi è "entrato dentro" solo da qualche annetto.
E, a mio modo di vedere, si lega strettamente al fatto che la pratica cambi con l'età e che forzatamente l'atleta UFC ed il vecchietto del tuo esempio forzatamente dovranno allenarsi in maniera diversa e ognuno dovrà con la propria pratica tendere a rafforzare/sviluppare i propri punti di forza.
ti do un +1
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Dipper

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #6 on: December 20, 2011, 11:23:19 am »
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"Uso superiore del corpo" no, grazie :sbav: preferisco semplicemente "buona tecnica" :om:

Scherzi a parte, più che allenarsi in maniera diversa, io la intendo come coltivare diversi aspetti in un'unica pratica. Il mio sensei mi raccomandava sempre (e da poco è riaffiorato il ricordo) di sviluppare con costanza la forza (intendeva le capacità atletiche in generale) e di non sottovalutarla, ma di essere capaci di farne a meno, cosa che diventa necessità prima o poi.

Il ché non implica che il vecchietto picchi il Fedor di turno naturalmente.

Grazie per l'appoggio :thsit:
« Last Edit: December 20, 2011, 11:25:25 am by RyuJingle Bells »
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Offline n.loy nonno bassotto

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #7 on: December 21, 2011, 14:40:33 pm »
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Su una cosa non sono proprio d'accordo: che gli atleti che non fanno gare siano necessariamente dei mediocri :nono:Per allenarsi con costanza e dedizione, quanto meno nella maggior parte dei casi, ci vogliono stimoli. Per i praticanti di sdc questi stimoli sono rappresentati dalle competizioni, per i praticanti di karate quest stimoli sono rappresentati o dalle gare o dagli esami. Per esperienza diretta posso dirti che, in tutti i casi in cui nei corsi di sdc che si sono tenuti nella nostra palestra e in altre di mia conoscenza, non c'erano competizioni in vista, la presenza agli allenamenti latitava e conseguentemente anche i risultati. In questo senso, dicevo che gli sdc senza gare o esami producevano atleti mediocri!!


Kase è un esempio estremo di come la tecnica possa conservarsi e migliorare nonostante il fisico, ma non è stato certo l'unico. Comunque era un essere umano pure lui, penso che sia importante non accontentarsi e dire "non ce la farò mai". Come è arrivato Kase al suo livello??Allenandosi, allenandosi e ancora allenandosi!Solo molto dopo è arrivato l'affinamento della tecnica che gli ha consentito di mantenersi ai suoi livelli.Non erano forse suoi gli allenamenti cui parlava Shirai, dei mille keri e dei tremila tsuki??

Io per esempio sono fermo da due mesi e per quanto sia in scarsa condizione, sinceramente quando sono entrato nel tatami del dojo di Shurei non ho eseguito nessuna tecnica atleticamente impegnativa, ma per quanto riguarda le strategie, le tecniche semplici e il footwork devo dire che mi sono stupito di come uscissero fluidi e naturali.Se hai lavorato bene precedentemente, una certa base rimane e quella base li, per un po , di consente di campare di rendita.
E' chiaro che quando mi riprenderò ricomincerò ad allenarmi per recuperare il fisico, ma sinceramente questo periodo di fermo mi sta aiutando a capire che la tecnica deve saper trascendere.
Spoiler: show
No... :nono: non sto dicendo che il vecchietto picchia il campione dell'UFC, è impossibile. Sto piuttosto considerando che quando il fisico per qualunque motivo viene a mancare, bisogna sapersi arrangiare senza, soprattutto se il Karate vuole essere difesa personale


Tengo a precisare che non sono contrario agli allenamenti matti e disperatissimi (non del tutto, diciamo, almeno nella misura in cui definito un certo scopo, non possano essere sostituiti da altri metodi con un miglior rapporto sforzo / risultato), ma piuttosto che già gli esami sono una roba che fatico a concepire, e per questo mi interrogo su cosa deve dirmi un certo grado:

Se mi vuole parlare del livello di "potenza" e distruttività, allora per coerenza secondo me dovrebbe essere previsto il downgrade.Noi in palestra abbiamo la brutta abitudine, dopo la pausa estiva, di ripresentarci tutti con la cintura bianca e di reindossare la nostra soltanto dopo che, più o meno, abbiamo recuperato il nostro livello.
Se mi vuole parlare del livello tecnico, che volente o nolente una volta acquisito non si può dimenticare, di quanto Karate questa persona ha acquisito ed eventualmente può passare ad un'altra, allora una cintura può essere per sempre.Guarda, volenti o nolenti dobbiamo convincerci che il karate non può prescindere da una certa dose di fisicità.  Prova a chiedere a qualche vecchietto di Okinawa quante ore dedica all'allenamento.............

Sono pensieri... mi raccomando di non prenderle come critiche dirette :)Si, si certo!! :) :)
Tra l'altro volevo dirti che almeno nella palestra di Bjj della nuova
Uniao di Cagliari gli esami li fanno. Per il primo esame sono richieste tre proiezioni , tre leve e poi combattimento.
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Offline Dipper

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #8 on: December 21, 2011, 22:29:59 pm »
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Nonno, per cortesia leggi questo topic che spiega una nuova funzione molto utile per dividere i quote.

Per allenarsi con costanza e dedizione, quanto meno nella maggior parte dei casi, ci vogliono stimoli. Per i praticanti di sdc questi stimoli sono rappresentati dalle competizioni, per i praticanti di karate quest stimoli sono rappresentati o dalle gare o dagli esami. Per esperienza diretta posso dirti che, in tutti i casi in cui nei corsi di sdc che si sono tenuti nella nostra palestra e in altre di mia conoscenza, non c'erano competizioni in vista, la presenza agli allenamenti latitava e conseguentemente anche i risultati. In questo senso, dicevo che gli sdc senza gare o esami producevano atleti mediocri!!
Voglio essere sincero, se uno è stimolato a praticare solo per la cintura o per le competizioni, e sono sicuro che non è così nemmeno per voi, secondo me gli manca davvero un pezzo importante del Karate... :pla:

Come è arrivato Kase al suo livello??Allenandosi, allenandosi e ancora allenandosi!Solo molto dopo è arrivato l'affinamento della tecnica che gli ha consentito di mantenersi ai suoi livelli.Non erano forse suoi gli allenamenti cui parlava Shirai, dei mille keri e dei tremila tsuki??
Sono d'accordo con te, nella parte giovanile della pratica l'allenamento fisico è importantissimo. Ti dico di più, io sono convintissimo che la preparazione fisica vada portata avanti sempre. Ma l'evoluzione del metodo ci deve essere, non si può pretendere che la propria tecnica si basi sul fisico a 50 come succedeva quando si aveva 20 anni, e se lo si fa il risultato non è certo Kase ne' Shirai (ad esempio), quanto più probabilmente un uomo di mezza età con le anche rifatte come molti loro allievi della prima generazione.

Se hai lavorato bene precedentemente, una certa base rimane e quella base li, per un po , di consente di campare di rendita.
No no, ti garantisco che sono in condizioni pietose e come scrivevo altrove faccio fatica a fare 10 piegamenti.

Noi in palestra abbiamo la brutta abitudine, dopo la pausa estiva, di ripresentarci tutti con la cintura bianca e di reindossare la nostra soltanto dopo che, più o meno, abbiamo recuperato il nostro livello.
Sì, ma il livello fisico che avevi a 20 a 40 non ce l'avrai mai più, sono cose che non si recuperano ( :'( ).

Guarda, volenti o nolenti dobbiamo convincerci che il karate non può prescindere da una certa dose di fisicità.  Prova a chiedere a qualche vecchietto di Okinawa quante ore dedica all'allenamento.............
Certamente la fisicità è importante, come lo è per ogni disciplina che prevede l'uso del corpo, ma sono convinto che gli antichi metodi di allenamento ormai risentono della loro vetustà.
Non che non producessero risultati (e nemmeno sempre), ma la scienza va avanti e permette di scoprire metodi di allenamento più funzionali ed efficienti che permettono di ottenere uguali o migliori risultati in meno tempo, lasciando spazio ad altre cose.
Il fattore Q è tutt'altro che incomprimibile e laddove rimane necessario può e deve essere ripensato.
Ripetere N*1000 tsuki è molto evocativo ma ormai è assodato che la ripetizione di tante tecniche allo sfinimento comporta il rischio consistente di assimilare schemi motori sbagliati e consolidare dei difetti tecnici nell'esecuzione del movimento. Meglio farne il proprio massimale e quando si perde la forma (perchè la si perde inevitabilmente e solitamente molto prima dei 1000) è ora di fermarsi, la prossima volta si cercherà di aggiungerne altri 10 ma perfetti.

Tra l'altro volevo dirti che almeno nella palestra di Bjj della nuova
Uniao di Cagliari gli esami li fanno. Per il primo esame sono richieste tre proiezioni , tre leve e poi combattimento.
Onestamente è la prima volta che sento che in un corso di BJJ si facciano esami. Mi auguro che almeno non siano a pagamento :whistle:
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Offline Pallozoid

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #9 on: December 21, 2011, 22:33:18 pm »
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Perchè? esistono esami non a pagamento?  :pla:


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Offline Saburo Sakai

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #10 on: December 22, 2011, 10:35:37 am »
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Ieri sono venuti a portarmi a portarmi i mobili nella mia nuova casa, e la cosa mi ha dato spunto per una riflessione.

Erano in 4 per portare al 5° piano, senza ascensore, un bel po' di roba pesante. 3 giovani (poco più di 30 anni e con fisici robusti) ed un ometto che ne dimostrava una sessantina, dall'aspetto asciutto ma minuto.

Allora incredibilmente mentre i tre più giovani faticavano come bestie, sudavano e sbuffavano, l'ometto ha fatto lo stesso numero di viaggi portando pure lui oggetti pesanti, fischiettando allegramente.

La cosa mi ha fatto riflettere non poco sulla gestione delle energie, della distribuzione dei pesi negli sforzi, la conoscenza del proprio corpo... insomma... sull'utilizzo della "tecnica" nella gestione della forza e dell'importanza dell'esperienza in tale ambito.
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline sanchin

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #11 on: December 22, 2011, 11:00:15 am »
+2
Ryujin, oltre ad avermi portato sul forum , oltre ad avermi fatto scoprire un manga sopraffino adesso mi ritrovo in linea con te e il tuo pensiero  :)

Se intendiamo le arti marziali solo tenendo di conto il concetto MARZIALE allora non sarà che Jutsu, con lo scopo di imparare per sopraffare l'avversario, ma la parola arte significa coltivare qualcosa di più, trovare se stessi in una pratica, sia essa di combattimento, pittura o musica.

Se il giovane praticante all'inizio pratica alla ricerca di un'affermazione fisica dopo si rende conto che se vuol proseguire la fisicità conta ben poco ma deve sviluppare il lato artistico per proseguire nell'armonia, perchè è ovvio che un vecchietto non potrà competere con Machida se si mettono a fare i mille metri o functional training.

Nelle arti marziali il corpo è uno strumento, un contenitore anzi, che serve per sviluppare aspetti più profondi rispetto allo sport puro. Poi ognuno è libero di crederci o meno ma io voglio praticare con l'obiettivo di fare oggi quello che potrò fare per sempre altrimenti che imparo a fare la tecnica se poi la devo abbandonare?

Ad esempio gli anziani judoka ad una certa età non possono più permettersi di praticare e subire proiezioni e al kodokan ci sono specifiche lezioni di lotta a terra, tecnica abbordabile, eseguibile in coppia, che aiuta il fisico e in parte coltiva la difesa personale. In linea con il DO!

L'esame è relativo dovrebbe essere solo il culmine di un lavoro evoluto nel tempo ma il fatto di legarsi alla cintura è una cosa che purtroppo in occidente è molto sentita, se in Giappone o in Asia è un simbolo semplice qui in Occidente diventa automaticamente segno di superpoteri e intoccabilità.

La cintura indica le conoscenze nell'ambito di ciò che si pratica e dovrebbe essere corrisposta anche ad una certa evoluzione mentale, pratichiamo per divertirci e star bene solo così le persone si avvicineranno alla nostra pratica se inculchiamo nella testa degli altri concetti strani la gente si limiterà a praticare con obiettivi materiali e invece le arti marziali dovrebbero essere praticate come qualsiasi altra arte, ovvero per il solo gusto della pratica e del miglioramento, come fa un musicista o un pittore e l'illuminazione arriva così, con l'apertura mentale.

Chissà magari ci sono musicisti e artisti illuminati che non si rendono conto di aver raggiunto un certo stato che noi assiduamente cerchiamo e ci porta a volte fuori strada.

OSU
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Offline Hitotsu

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #12 on: December 22, 2011, 11:02:06 am »
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Per quello che ho potuto vedere, escluso casi eccezionali, se non ti alleni costantemente l'esame non lo dai.
Per quanto riguarda i Kyu, essendo assegnati fondamentalmente nel proprio dojo, il maestro ha sotto gli occhi tutti i giorni l'allievo, ne vede i progressi tecnici e mentali, e nel momento in cui decide di cambiargli il colore della cintura proponendogli l'esame, in pratica sa già che lo passerà.
Per quando riguarda il livello di nera, avrà comunque un maestro che ne vede i progressi e che a sua volta deciderà di proporlo alla commissione esaminatrice quando riterrà opportuno. O meglio...così dovrebbe essere senza effettuare la classica penosa "prova", in pieno stile universitario: "non so un cazzo, non mi sento pronto, ma vado lo stesso, magari 18 lo prendo"...

Detta così, io sono pienamente d'accordo sul fatto che l'esame rappresenterebbe una pura e mera formalità, e noi che siamo marzialisti minimalisti, schifettosi verso gli orpelli, lo potremmo vedere come una vera e propria perdita di tempo.
Però... esiste un però...

Un vecchio detto che girava in ambienti sportivi che frequentavo precedentemente recitava: "in allenamento sono tutti campioni del mondo".
Al di là delle capacità tecniche individuali, esistono innumerevoli prove psicologiche che è necessario affrontare e sono quasi tutte difficilissime specialmente in una disciplina individuale. In palestra siamo tutti amici di tutti ed anche le difficoltà che il maestro può inventarsi giorno per giorno per mettere opportunamente in difficoltà l'allievo, alla fine diventano quasi una routine diventando normalità.
Nella normalità non si cresce, non ci si mette alla prova.

Quante volte ho visto allievi preparatissimi impappinarsi agli esami? Di tutte le età e per tutti i gradi. Quindi...una prova in più non guasta, e più c'è il timore di essere bocciati o fare brutta figura, più l'allievo lavora.
Inoltre lavora con lo scopo di passare l'esame, impegnandosi e sudando, acquisendo un piccolo stimolo in più che male non fa.

Per quanto riguarda il livello fisico, mi pare ovvio che una commissione esaminatrice o il maestro, non può che considerare questo aspetto, visto che non può certo valutare un ventenne ed un cinquantenne allo stesso modo. Quindi ci saranno anche altri parametri oltre a quello prettamente fisico.

"Se fate in quattro tempi anzichè due, campate poco". H.S.

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Offline steno

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #13 on: December 22, 2011, 11:53:17 am »
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Ho letto tutte le risposte, alcune sono quasi in antitesi tra loro, eppure io sono concorde con tutte, dalla prima all'ultima, perchè sono tutte soggettive.

La domanda corretta secondo me era: "Come venite valutati VOI all'esame, in base al VOSTRO dojo?"

Per me, tu puoi essere campione intergalattico, ed avere la testa di Goku come trofeo sul comodino, ma se non conosci il programma della tua cintura, non verrai AMMESSO all'esame.
Quindi devi conoscere e saper eseguire i kata fino al tuo grado, saper eseguire i kihon fino al tuo grado, sapere come si unano le tecniche del kihon.

Esempio, mae geri (cintura bianca con striscia rossa) come si esegue, differenze tra kekomi e keage, dove va a colpire l'avversario, con quali potenziali danni a breve medio periodo, differenza tra calcio con gamba davanti e dietro, differenza tra calcio andando avanti e calcio andando indietro.
Differenza quest'ultima, intesa come equilibrio, forza e potenza espresse, motivazioni strategiche alla base della scelta.

Idem per tutto il resto, però sono buono, i bunkai te li chiedo solo per esame di marrone e per esame di consenso all'esame Regionale di DAN, visto che i miei standard, rispetto a quelli fijlkam (adottati da tutti gli EPS Italiani) sono estremamente diversi.
Le mie cinture arancioni, potrebbero avere la cintura nera senza problemi, purchè non gli chiedano kumite, che per gli esaminatori è sportivo, per me decisamente no :gh:

Magari, per voi io posso essere esageratamente esigente, o ridicolmete di infimo livello, ma perchè questo?
Perchè ogni dojo risponde al SUO Maestro, che insegna come ritiene corretto insegnare, quindi abbiamo dei 2° DAN campioni mondiali di kumite, ma non conoscono il becco di un kata, ne un kihon, 2° DAN che hanno il terrore del kumite, ma sono imbattibili campioni mondiali di kata.
Però anche 2° DAN che in kumite (sempre gare fijlkam) vengono arrestati, in kata sono ridicoli secondo il canone estetico vigente, ma loro in DIECI sigillati dentro il pala-fijlkam, potrebbero sterminare tutti i titolari della nazionale, di tutte le categorie di età, sesso, peso e quant'altro, che si scaglino contro di loro contemporaneamente.

Cosa non impensabile, dato che nel kiokushinkai, esiste la terrificante "prova dei 100 uomini", al cospetto della quale, quanto da me asserito è certamente meno improponibile.
la fijlkam è alla frutta

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Offline steno

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Re:Valutazione del livello e delle qualità nel Karate
« Reply #14 on: December 22, 2011, 12:16:55 pm »
+2
Dimenticavo, visto che fino a cintura marrone compresa, l'esame te lo fa il tuo maestro, dire che "tal giorno c'è l'esame", è una vaccata assurda.

IO t'insegno, IO decido se puoi andare all'esame, IO decido se sei promosso oppure no...
Dai su, facciamo i seri...

Per me la cosa è molto più semplice, quando vedo qualcuno che secondo me, ha imparato abbastanza, ritengo quindi che si possa ufficializzare la cosa, ergo, da fine settembre a metà giugno, in qualsiasi istante, un istante prima del saluto finale dopo la lezione, quando siamo tutti in seiza esclamo:

"Tizio, Caio, Sempronio, dalla prossima lezione siete sotto esame, fino a nuovo ordine"!

Poi che passino due lezioni o un mese, quello lo decido esclusivamente io, ma loro sanno che sono oggetto di valutazione, in qualunque istante posso porre loro domande, chiedere spiegazioni, metterli con un grado inferiore per insegnare una cosa che devono già saper fare bene.
Quando ho deciso che hanno sofferto abbastanza, subito dopo il saluto iniziale, consegno loro la nuova cintura.


Per la cronaca:
esame per la striscetta rossa da apporre sulla cintura binca + budopass 5€;
esame di cintura colorata + cintura, totale 5€, 
esame di accesso all'esame regionale 1°DAN + cintura marrone\nera 5€
esame di accesso all'esame dal 2° DAN in su gratuito.

Ritengo vergognoso chiedere oltre 15 euro come fanno taluni, inventando fantomatiche spese di iscrizione del kiu alla fed. visto che alla fed. si iscrivono solo i dan.
la fijlkam è alla frutta