Kata e kumite due mondi diversi

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #300 on: March 21, 2012, 08:36:22 am »
+1
Io concordo con quello che dice Ryujin, ma aggiungo che il punto è nella pigrizia e nell'atteggiamento pavido.
Se studio la tal tecnica, usando il tal attacco perchè mi permette uno studio ugualmente pulito, come  eseguissi a solo, ma con Uke che mi da il senso della distanza e tutto il resto, allora va bene, sto studiando la tal tecnica, non la difesa da quell'attacco che è solo uno strumento.
Quando invece si finisce per confondere le cose, li si cade nel ginepraio delle millemila giustificazioni tanto al Kata quanto a sti benedetti Bunkai.
Talvolta è più comodo così, perchè da quel pugno mi difendo bene, e preferisco convincermi che sia una vera difesa.
Invece si tratta di imparare bene la tecnica, con tutti i suoi crismi, per poi disporne indipendentemente dal tipo di attacco, in una situazione dove arriveranno dei colpi a segno, dove cercherò la mia distanza, dove porterò quella tecnica o un'altra, ammesso che le abbia abbastanza studiate.
Ovvio che per poterlo fare, ad un certo punto sarebbe il caso di mollare li il pugno congelato e passare, magari anche gradualmente, a cose un filo più verosimili.
Diversamente, qualsiasi Bunkai o applicazione, non potrà che rimanere a livello di esibizione per non addetti, semplice semplice, chiara e facile da capire, con ogni movimento ben visibile, quindi congelato.
Nulla a che fare con lo studio del combattimento.
Un pò come fermarsi al "Dettato" senza mai provare a comporre un pensiero proprio, in prosa, in rima eccetera, ci si può convincere di essere bravissimi scrittori, ma non si sarà in grado di andare oltre il dettato o la copia, fermi ai primi step della didattica sulla scrittura, mentre altri vanno avanti e esplorano.
Rifugiarsi nel "così però non è tradizionale" è solo la tecnica dello struzzo, perchè i tradizionalisti veri, proprio perchè mettevano sul piatto qualcosa più che una medaglia o un lividino, esploravano di brutto, altro che fossilizzarsi sul pugno congelato, ma è talmente ovvio che.... :whistle:
« Last Edit: March 21, 2012, 08:49:28 am by PaguRonin »
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Offline Dipper

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #301 on: March 21, 2012, 08:55:01 am »
+1
lo studio del bunkai è una base. il pugno bloccato serve solo a permettere all'altro di capire il movimento. poi si passa a lavori come il kakie, che sono un'evoluzione tecnica, e infine all'applicazione sempre più libera e sciolta. si capisce che le posizioni non vanno bloccate ma sono passaggi fluidi e ci si allena su quelle. se un movimento non viene, si torna alle basi cercando di acquisirne la struttura, e quindi si ricomincia a esplorare le possibilità applicative in modo non collaborativo. allora il bunkai assume un senso e il karate diventa karate, e non kickboxing o mma.
ryu quindi ha raigone solo in parte. manca, alla sua analisi, il processo che conduce dal bunkai tecnico e con colpi bloccati, allìapplicazione reale.

poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate
Il passaggio di cui parli purtroppo non c'è.
La tecnica a solo può anche essere scomposta, ma non la reazione a un attacco. Difendere un pugno bloccato e statico implica uno sforzo assolutamente diverso da uno in dinamicità. Conosco benissimo il discorso della presunta propedeuticità, non è certo un concetto così difficile da immaginare. Il problema è che sì fonda su un assunto falso. Non solo non aiuta, ma peggiora l'apprendimento.

Non essendoci una definizione univoca e condivisa di Karate, nessuno può dire cosa lo sia e cosa no in assoluto. Per me ad esempio attaccarsi a dei metodi obsoleti o a tecniche non funzionali non è Karate ma rievocazione storica.
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Offline Dipper

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #302 on: March 21, 2012, 08:59:20 am »
0
Io concordo con quello che dice Ryujin, ma aggiungo che il punto è nella pigrizia e nell'atteggiamento pavido.
Se studio la tal tecnica, usando il tal attacco perchè mi permette uno studio ugualmente pulito, come  eseguissi a solo, ma con Uke che mi da il senso della distanza e tutto il resto, allora va bene, sto studiando la tal tecnica, non la difesa da quell'attacco che è solo uno strumento.
Quando invece si finisce per confondere le cose, li si cade nel ginepraio delle millemila giustificazioni tanto al Kata quanto a sti benedetti Bunkai.
Talvolta è più comodo così, perchè da quel pugno mi difendo bene, e preferisco convincermi che sia una vera difesa.
Invece si tratta di imparare bene la tecnica, con tutti i suoi crismi, per poi disporne indipendentemente dal tipo di attacco, in una situazione dove arriveranno dei colpi a segno, dove cercherò la mia distanza, dove porterò quella tecnica o un'altra, ammesso che le abbia abbastanza studiate.
Ovvio che per poterlo fare, ad un certo punto sarebbe il caso di mollare li il pugno congelato e passare, magari anche gradualmente, a cose un filo più verosimili.
Diversamente, qualsiasi Bunkai o applicazione, non potrà che rimanere a livello di esibizione per non addetti, semplice semplice, chiara e facile da capire, con ogni movimento ben visibile, quindi congelato.
Nulla a che fare con lo studio del combattimento.
Un pò come fermarsi al "Dettato" senza mai provare a comporre un pensiero proprio, in prosa, in rima eccetera, ci si può convincere di essere bravissimi scrittori, ma non si sarà in grado di andare oltre il dettato o la copia, fermi ai primi step della didattica sulla scrittura, mentre altri vanno avanti e esplorano.
Rifugiarsi nel "così però non è tradizionale" è solo la tecnica dello struzzo, perchè i tradizionalisti veri, proprio perchè mettevano sul piatto qualcosa più che una medaglia o un lividino, esploravano di brutto, altro che fossilizzarsi sul pugno congelato, ma è talmente ovvio che.... :whistle:
Purtroppo i filmati ci mostrano che così ovvio non è :dis:
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Offline Darth Dorgius

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #303 on: March 21, 2012, 09:00:52 am »
+3
poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate

Non sono d'accordo con questo.

Uno può continuare a sfoltire le tecniche come proprio percorso, tirando fuori quanto trova di essenziale... Il karate non penso sia un insieme di tecniche quanto un modo di approcciarsi al combattimento (e, di conseguenza, alla vita).
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #304 on: March 21, 2012, 09:02:34 am »
0
Si e no Ryujin. ;)
Io cerco ancora di scindere il marketing, la pubblicità o la propaganda, dalla pratica di molti protagonisti di quei video, video di cui condivido il giudizio ;)
Diciamo che è un pò come valutare la pratica di un Figther da ciò che mostra in un Film dove è pure protagonista, oppure decidere che, nel film, deve essere invincibile per ragioni di copione, nonchè comprensibile nei movimenti per ragioni di fruibilità delle immagini dal pubblico.
Magari il tizio è pure uno che mena come un fabbro in gabbia, magari è un rissaiolo, ma se lo giudichi dalle scene del film non potrà che essere un buon ballerino ;)
« Last Edit: March 21, 2012, 09:06:00 am by PaguRonin »
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Offline nameganai

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #305 on: March 21, 2012, 09:04:20 am »
0
poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate

Non sono d'accordo con questo.

Uno può continuare a sfoltire le tecniche come proprio percorso, tirando fuori quanto trova di essenziale... Il karate non penso sia un insieme di tecniche quanto un modo di approcciarsi al combattimento (e, di conseguenza, alla vita).

il kara kune do?
un vincente trova sempre una Via,
un perdente trova sempre una scusa....

www.nameganaidojo.135.it

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Offline Saburo Sakai

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #306 on: March 21, 2012, 09:07:10 am »
0
Il karate non penso sia un insieme di tecniche quanto un modo di approcciarsi al combattimento (e, di conseguenza, alla vita).



Un mondo in un rigo... sono commosso.  :'(

 :-* :-* :-* :-* :-* :-*
« Last Edit: March 21, 2012, 09:08:50 am by Saburo Sakai »
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Dipper

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #307 on: March 21, 2012, 09:15:42 am »
0
Si e no Ryujin. ;)
Io cerco ancora di scindere il marketing, la pubblicità o la propaganda, dalla pratica di molti protagonisti di quei video, video di cui condivido il giudizio ;)
Diciamo che è un pò come valutare la pratica di un Figther da ciò che mostra in un Film dove è pure protagonista, oppure decidere che, nel film, deve essere invincibile per ragioni di copione, nonchè comprensibile nei movimenti per ragioni di fruibilità delle immagini dal pubblico.
Magari il tizio è pure uno che mena come un fabbro in gabbia, magari è un rissaiolo, ma se lo giudichi dalle scene del film non potrà che essere un buon ballerino ;)
Io mi baso su quello che c'è, non su quello che dovrebbe o su quello che si racconta esserci :)
Occhio però che quelli postati non sono film. Non si comprende perché questi problemi di "marketing" non sono presenti alle demo di altre discipline.
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #308 on: March 21, 2012, 09:19:20 am »
+2
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Paguro49

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #309 on: March 21, 2012, 09:33:05 am »
0
Anche qui si e no.
Se vedi un match di judo, vedi X cose, da competente riesci a cogliere la tal proiezione, la tal leva o bloccaggio, ma da non competente, è più facile vedere un groviglio, è più facile chiedere dove stia la differenza con la libera o la greco romana.
Se però vedi un video didattico, una esibizione, allora tutto è più chiaro, caricamenti e proiezioni sono chiarissime, la gente fa dei voli bellissimi.
Credo che, chi più chi meno, valga per tutti.
Che poi nel Karate si sia esagerato un pò non c'è dubbio.
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Offline nameganai

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #310 on: March 21, 2012, 09:44:34 am »
0
quoto l'ultimo intervento di paguro.

vero che nel karate e affini questa modalità di video è estremizzata.

ma ho assistito a discussioni su video di nage no kata e ancor più sul ju no kata...
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Offline Shurei-Kan

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #311 on: March 21, 2012, 09:46:30 am »
+1
Ora che ho qualche minuto libero, qualche considerazione anche su vecchi post di cui i filmati non mi erano visibili da cell.
Rispondo qui per non inquinare il 3d sulle applicazioni.
Vediamo se riesco a farvi notare il problema...
...................................................
............................ecc, ecc

Dico la mia e spero poi di laciare il campo sgombro a voi..........

Il discorso di Ryujin non fa una grinza, è coerente e logico e non non posso che condividerlo.
Anche se non conoscessi il soggetto (Ryujin), come lavora, l'onestà con cui si approccia alla pratica e la stima che provo....non potrei far altro che dargli ragione.
Per inciso sono ragionamenti che in età scolare hanno assalito anche me[1], come credo sia capitato ad ogni buon praticante di Karate.
Il Karate Shotokan (io solo quello conosco un pochino) ha certamente dei punti di forza evidenti per quanto riguarda lo striking (si dice cosi?). Evidenti non lo dico io, che in realtà ne vedo ben pochi, ma lo dicono certi utenti navigati più di me e a ben pensarci io posso portare un numero alto di esempi.
Ho uno Yudansha che è stato un bravo Judoka, ora si diverte parallelamente con il Quan Ki Do (?) vince un sacco di competizioni e con mia grande sorpresa è entrato diritto nella squadra nazionale italiana.....nei miei corsi non è uno di quelli bravi (!).
Ho un ragazzo rumeno ancora cintura marrone, ancora un po' acerbo ma bravo, è andato a divertirsi un po' frequentando un corso di Muay Thai e in capo a qualche mese è diventato il primo della classe e il pupillo dell'insegnante (!).
(Questi 2, se ricordo bene, hanno giocato un po' con Ryujin).
Ho diversi ex compagni che sono diventati nel giro di un batter d'occhio campioncini di Jeet Kune Do  , Ju Jitsu e Kick Boxing,,,,ora quasi tutti tecnici delle loro discipline. A dire il vero erano tutti bravini anche nel nostro Karate, ma nella loro nuova pratica mi hanno confessato di aver trovato la strada spianata e di aver surclassato gente che ci provava da diversi anni prima di loro.
Vi risparmio le mie esperienze perchè sono uno scarso, ma nonostante questo ho avuto da dire la mia sempre e comunque......(tranne quando c'era da remare verso nord/ovest, gettare la rete e scrutare l'orizzonte!  :-X).
Questo non significa nulla di scientifico, ma senz'altro va a sostegno della tesi di chi vede nel Karate alcune potenzialità e peculiarità.
Senzaltro non andraà a genio a quanti dicono che il Karate può essere preso e buttato nel cesso in toto.
Ora.....
Io ho smesso di credermi il migliore praticante e il più bravo insegnate di Karate dal giorno dopo che l'ho intimente pensato per un solo istante. Non credo più che il Karate sia sbagliato e che possa, soprattutto che io possa migliorarlo eliminando tutto quello che secondo me non serve e tenendo il ciò che secondo me serve. Oramai credo che il Karate sia questo che vediamo e che segua un suo lento percorso evolutivo (migliorativo o peggiorativo non lo so) e che se voglio fare il bene del Mio Karate devo cercare di dare il massimo e capire in profondità tutto il "pacchetto" e non starmene sulla superficie cercando di prendermi la "polpa" e scartando "buccia e nocciolo".
Certo che ora io so chi sono, so di essere stato e, sotto sotto di essere ancora, un facinoroso rissaiolo. So perfettamente cosa mi piace e cosa non mi piace del Mio Karate, ma se un giorno decidessi di mettere da parte un pezzo della mia pratica definitivamente, allora dovrei essere onesto con me stesso, togliermi il Gi e la Kuro Obi e dire che non pratico più Karate ma una cosa nuova e tutta mia......migliore o peggiore non sta certo a me dirlo.


EDIT-PS Ma quanto cazzo crivete?  :-X :-X :-X
 1. forse è per questo che sono un po' stanco di ri-ri-ri-sentirli

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Offline Dipper

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #312 on: March 21, 2012, 10:00:29 am »
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Certo che ora io so chi sono, so di essere stato e, sotto sotto di essere ancora, un facinoroso rissaiolo. So perfettamente cosa mi piace e cosa non mi piace del Mio Karate, ma se un giorno decidessi di mettere da parte un pezzo della mia pratica definitivamente, allora dovrei essere onesto con me stesso, togliermi il Gi e la Kuro Obi e dire che non pratico più Karate ma una cosa nuova e tutta mia......migliore o peggiore non sta certo a me dirlo.
Non sono d'accordo. Quanto dici é stato da sempre fatto a ogni passaggio generazionale e il gi è sempre indossato.
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Offline etciù-ryu (raffreddato!!)

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Re:Kata e kumite due mondi diversi
« Reply #313 on: March 21, 2012, 10:03:53 am »
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ho deciso che inizierò a praticare WC così almeno tutte queste paranoie non ci sono!!
 ;D

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Offline Saburo Sakai

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