Alla fine il concetto è che se non si applica non si capisce e se non si applica seriamente e in maniera veritiera, non si acquisisce la giusta esperienza e quello che facciamo non sarà nulla di più che una danza.
Ma infatti l'essenza della tradizione, non vuol dire praticare uno stile, ma in una determinata maniera.
E la maniera è quella originaria, ovvero karate per difesa. Poi, in questi nuovi secoli, possono esserci anche altri sbocchi, ma pur sempre secondari.
E si badi bene. Se sono ancorato ad uno stile dandolo per autentico e considerando le sue pratiche infallibili, non tengo in considerazione una cosa di cui non si parla mai.
Ovvero che la filosofia del guerreggiare e del combattimento, si è evoluta nei secoli. In base sia alla tattica che all'evoluzione fisica dell'essere umano.
Nel 1700 i soldati napoleonici avanzavano in linea contro il nemico secondo uno "stile" di guerra. Stile che in molti mantennero per tutta la seconda guerra mondiale. In quei secoli era considerato l'unico modo di combattere.
Magari in quegli anni in Cina e poi a Okinawa, molte cose potevano essere paragonate a quello.