Ryu, questa cosa che io e te si vada così d'accordo mi preoccupa. Per te, ovviamente.
In effetti non me l'aspettavo
LOL
Scherzi a parte, io tendo a chiamare "kaisetsu" questo tipo di "studio" sui kata. Proprio perché, più che "smontare", significa "mostrare" la casa, dire "Qui c'è il bagno, qui la cucina, qui il disimpegno, ora levatevi dalle palle" senza far vedere che hai una centralina elettronica e l'impianto audio diffuso in tutte le stanze con controllo individuale, ma soprattutto senza far capire come si usa.
Una volta venne in palestra da noi un Maestro (VII dan SKI) siciliano, il quale per la prima volta usò il termine "kaisetsu", cosa che tra l'altro combacia perfettamente con alcuni lavori che fanno (facevano?) nel Makotokai.
A "casa mia" (e intendo proprio casa mia, mica palestra!! ), il kata (e ci sarebbe da chiedersi "quali kata, di quanti anni fa, una volta tolte quali modifiche"........) è una raccolta di schemi motori. Qualcosa che non va usato in presenza della tale tecnica, ma in considerazione di un dato movimento... Qualcosa che somiglia molto al kung fu tradizionale di alcuni stili (Hung gar per esempio).
Ma sono ancora alla superficie del tutto.
Kaisetsu è la prima volta che lo sento. Quindi secondo te i video che ho postato non mostrano bunkai, ma kaisetsu?
Mi faresti un esempio di differenza tra uno e l'altro sulla stessa sequenza?
Esempi non ne ho: o meglio, non ne ho sottomano.
Muteki mi correggerà, dato che di nihongo ne sa più di me, ma se non erro (con la scrittura opportuna) "kaisetsu" vuol dire "mostrare casa", bunkai "smontare casa" o qualcosa di abbastanza simile. Da questo e da altro io (ma non solo io, anche altra gente che di dan e di esperienza ne ha più di me) ho dedotto che i kata non hanno mosse segrete o altro, ma movimenti. Movimenti che, prima ancora che di braccia o di gambe, sono movimenti di anche, busto, spalle e corpo, che... Ma questo lo sapete meglio di me, che ve lo dico a fare.
Se avessi il tempo di spezzare in contributi uno stage di Makotokai che feci nel 2005, potrei postare qualcosa di più chiaro.
Già dire "In heian shodan il primo movimento non è necessariamente una parata verso un calcio che arriva da sinistra" è un passo avanti ENORME rispetto a quello che si dice nella maggior parte dei dojo... Eppure nella maggior parte dei dojo la cosa è data per assodata. Idem per gli altri heian, per le rotazioni di 180° "perché abbiamo un avversario da dietro, lo sentiamo, pariamo shuto barai basso e"... e ci spezziamo la mano perché ci ha tirato una pedata fortissima, oppure ci rompiamo la faccia perché invece di un calcio ci è venuto addosso con una ginocchiata.
E le modifiche fatte a scopo di gara? E le posizioni più o meno estremizzate, i tagli fatti ai kata per semplificarli? I kata spezzati in più parti? Anche questo è soprattutto rumore.
Quando feci una ricerca sui Gojushiho, per l'esame di IV dan, pur nella sua brevità questa mi mostrò l'ENORME numero di cambiamenti fatti al kata dalle versioni di Okinawa a quelle shotokan. Con tante contraddizioni storiche, tra l'altro (venne prima lo Sho o il Dai? E il cambio dei nomi? E nello Shito perché ne studiano uno solo? Chi formò due kata invece di uno, Itosu o qualcun altro? Troppe domande, poche fonti.).
I "bunkai" vanno anche bene, eh, come primissimo passo, ma
a mio parere andrebbero saltati quasi subito per spezzare singole sequenze (e nemmeno tutte) e capirne il senso, prima di provarle in contesto collaborativo o meno (anzi, meglio se non collaborativo).