il pilum, un giavellotto pesante, lungo 2,10 m., composto per un terzo circa da un sottile e lungo gambo in ferro non temperato alla cui estremita' vi era una poco piu' grande punta in ferro temperato e per i due terzi da un pesante manico in legno, per un totale di circa 2 Kg di peso; il gambo in ferro era fermato nel manico da un tassello di legno tenero che all'impatto con il bersaglio si rompeva, facendo piegare proprio in quel punto il giavellotto, ma non consentendo alle due parti di separarsi, rendendo cosi' disagevole da parte del nemico estrarlo dagli scudi colpiti, e, ancor di piu', rilanciarlo al mittente; l'impatto di questa geniale arma sul bersaglio era impressionante e letale: spinto dal peso del manico, il lungo e sottile gambo, trovando la strada apertagli dalla sua punta in ferro temperato, penetrava lo scudo del nemico continuando la sua corsa fino al corpo dello stupito nemico; veniva lanciato quando il nemico era a circa 20 - 30 metri (subito dopo quelli lanciati dai veliti); ogni fante ne aveva due.
Quindi il pilum era usato solamente come arma da lancio a distanza?
Non veniva impiegato anche a modo di lancia negli assalti frontali di mischia?