L'uso di Jo e Ken lo trovo fondamentale, al di la del mio piacere di studiare le armi, credo che proprio l'impostazione data da ueshiba, che porta il praticante all'Aikido attraverso proprio le armi in esso previste, da quelle alle mani nude, sia determinante.
In primis si imparano e si comprendono molte ragioni riguardo posizioni, guardie, Ma ai, gesti e tecniche, laddove le mani rifanno lo stesso gesto con e senza l'arma, ne scaturisce una tecnica assolutamente efficace, mentre quando la stessa tecnica è studiata solo e soltanto a mani nude, fatalmente manca di qualcosa, non è così funzionale senza collaborazione di Uke.
Ueshiba aveva perfettamente compreso i principi fisici in questione, per quello insisteva sull'importanza della correlazione fra tecniche armate e disarmate.
Oltre a ciò, rimane ben chiaro in mente il concetto di tutela, di non essere colpiti, di far partecipare alla tecnica ogni parte del corpo.
Se non esci a dovere su un attacco di spada, vieni trafitto o affettato, ma allo stesso tempo, senza la giusta uscita (ne troppo ne troppo poco) viene meno la capacità di portare a termine la tecnica a prescindere dalla collaborazione o meno di Uke.
Giusta posizione delle mani e delle braccia, giusta postura del tronco, giusta apertura o chiusura del bacino, giusta posizione dei piedi, portano ad una tecnica che funziona, mentre uno solo di questi elementi mancante, compromette tutta la tecnica.
Da Karateka è davvero utile per capire quanto sia importante la strategia in combattimento, la tecnica eseguita in modo preciso e non grossolano, l'evitare di fronteggiarsi prendendo quasi tutti i colpi avversari.
Quando hai l'arma davanti, ti accorgi subito di ogni "perchè" in merito a ogni aspetto della tecnica, sia in fase iniziale, quando vieni trafitto se non esci a dovere, sia nel proseguio quando vieni affettato se sei uscito troppo, scappando dal colpo invece di controllarlo, e offri a Uke l'opportunità di proseguire l'attacco.