Scrivo dopo tantissimo tempo, rubando un po’ di tempo al lavoro, per condividere un episodio appena avvenuto.
Mi ha chiamato al telefono qualche ora fa un mio allievo, trentenne, studente universitario, tranquillo, fisico normale.
Mi racconta che mentre era in auto, ad un incrocio un'altra autovettura è passata col semaforo rosso tagliandogli la strada, Lui ha frenato di colpo ed ha evitato la collisione. L’altro autista, ritenendo di essere dalla parte della ragione, ha puntato il dito alla testa come per dire “tu sei matto”, lui ha risposto alzando indice e mignolo a indicare la probabile scarsa fedeltà coniugale della moglie.
Fatto sta che quest’altro blocca la macchina e fa il gesto di scendere; l’allievo (farole sue) mi dice che – memore quanto avevo detto più volte in dojo – non potendo allontanarsi perché bloccato in fila da altre macchine, invece di scendere decide di rimanere in auto e di non reagire alle provocazioni.
Il tizio di circa sessant’anni normofisico, a qualche metro di distanza scende dalla macchina, e apre il cofano posteriore, al che l’allievo comincia un po’ a preoccuparsi (essendo periodo di caccia e lavori agricoli, le alternative temute erano fucile, zappa, accetta o roncola) ma “per fortuna” il tizio tira fuori una stampella e brandendola a mo’ di bastone si avvicina inveendo all’auto dell’allievo.
Questi rimane ancora in auto senza reagire (a questo punto IMHO avrebbe fatto bene a chiamare polizia o carabinieri, ma vabbè…) ed il tizio gli apre la portella, gli mente le mani addosso e mostra di voler usare la stampella per motivi diversi dal normale.
A questo punto l’allievo esce, i tono di voce si alzano, c’è qualche spintone ma tutto finisce così, e ciascuno per la sua strada.
Nessun livido, nessuna percossa, nessuna caduta, nessun danno alle auto.
A questo punto l’allievo mi chiede un consiglio, che fare? Denunciare l’accaduto?
Dopo essermi complimentato per la freddezza e il controllo dimostrato nell’occasione, gli consiglio di raggiungere il commissariato di PS (ipoteticamente più “elastici” rispetto ai CC) e di spiegare l’accaduto, fornendo gli elementi necessari ad identificare simaticamente la controparte e l’autovettura, evidenziando come lui abbia sino all’ultimo evitato di abboccare alla provocazione e che la sua reazione è stata solo quello di allontanare una persona che inveiva contro di lui e lo minacciava fisicamente.
Ho insistito molto sull’evidenziare a prova di cretino che:
1) lui (l’allievo) è uscito dall’auto non per aggredire la controparte ma solo quando questa ha aperto la portella della sua (dell’allievo) auto e l’ha praticamente tirato fuori.
2) che per sfatare eventuali pregiudizi “giovane, quindi debosciato violento e vandalo” versus “anziano, quindi saggio, maturo e tranquillo” il suo atteggiamento davanti agli agenti di PS doveva essere evidentemente tranquillo, pacato, anche un po’ spaventato, comunque chiaramente ed evidentemente quello di uno che non cercava rogne.
3) Evidenziare che il tutto si era risolto senza percosse, cadute o azioni tali da danneggiare persone o cose.
Concludo qui, ringraziando i tanti – ma Cooks71 e John Spartan su tutti - che nel tempo su questo ed altri forum mi hanno fornito tante utili indicazioni da “passare” ai miei allievi, chiedendo anche un eventuale commento sulla situazione.
Ritengo che la PS non accetterà denuncia su un episodio simile, in questo caso che fare per tutelarsi “a futura memoria” da eventuali denuncie, portate magari col supporto di testimoni compiacenti?
Cosa ritenete migliorabile nell’azione dell’allievo? Come valutate la sua capacità di gestione della situazione?
A voi la parola, e grazie ancora!