Potrei rivalutarle se ci fosse una spiegazione del perchè il principio sotteso alla tecnica venga spiegato e allenato proprio con QUELLA tecnica e non con un'altra ...
A mio avviso per un mix di ignoranza, pigrizia e scarsa umiltà.
Che una tecnica abbia bisogno di una "partenza" per poter essere acquisita e spiegata, mi pare sia ovvio, se però quella "partenza" utile allo studio principiante, solo esemplificativa, rimane e diventa l'unica......allora si sta buttando via la tecnica.
Ma vale per tutto, se così non fosse, in situazione di aggressione, l'Aikidoka dovrebbe star li a prenderne una valanga in attesa che l'aggressore si posizioni correttamente, oppure in vocare l'Arimo e spiegare che "così non vale"
Al contrario, in Aikido come in altre discipline, credo che la tecnica X debba essere possibile portarla da una moltitudine di attacchi e situazioni, o non serve a una mazza.
Ti faccio un esempio extra Aikido, una cosa già fatta dal vivo con altri Forumisti.
Il primo Kata dello Shotokan, ha svariati momenti singolari, come le tre parate alte in sequenza, che come tali sono una cazzata, non fosse altro che il coglione che attacca con tre oi tsuki indietreggiando non è ancora nato, così come i tre oi tsuki successivi.
Prendo l'ultimo dei tre oi tsuki....fatto quello succede che giro (tenkan) e mi rivolgo a 45° con gedanbarai.
A questo punto si può discutere una vita sia sullo tsuki che su gedanbarai, trovandoci tutto l'inutile e l'irrealistico possibile.
Se però succede che, a termine di un attacco, quello tsuki sia una presa al bavero con la mano destra, se la sinistra blocca e prende il braccio destro di Uke, quel tenkan a 45°, mantenendo pari pari il caricamento di Gedan Barai, con quel Gedan Barai nella nuova direzione, non è diventato altro che una classica proiezione da judo.....ma allora il senso c'è
Certo che se passo la vita a studiare solo pugno/attacco, parata bassa da calcio eccetera, sarà auspicabile che qualche perplessità mi nasca.
Mi spiego?