Ciao a tutti, dato che ho letto questo trend con interesse condividendo quello che c'è scritto, dico anche io la mia opinione essendo praticante di Aikido.
Già al secondo anno di pratica in Aikikai ho iniziato ad avere i primi dubbi sul modo di fare Aikido e sulla funzionalità degli allenamenti e di determinate tecniche. Ho capito però che l'esigenza marziale che avevo ed ho io tutt'ora, non è condivisa da molti praticanti.
L'Aikido ha sicuramente fascino da vendere, ma si è talmente dovuto vestire di una veste 'artistica' da aver perso la sua vera essenza.
Fa ridere leggere i libri che si sciacquano la bocca con le parole del fondatore che dichiarava che essenzialmente l'AIkido è un Budo antico per poi però essere i primi a tirarsi indietro nel provare una pratica un po' meno 'finta'.
Non discuto la componente 'artistica' di vario tipo che può nascondere una disciplina particolare come l'Aikido, ma lo stesso studio dei princi Aiki non determina necessariamente l'esclusione della via del guerriero.
Purtroppo, parlando per es. dell'Italia, ho capito che nella maggior parte dei casi si vuole mostrare solo il lato più estetico della disciplina, cancellando il resto, dato che è essenzialmente più comodo. Personalmente se non avessi conosciuto il Kankukan Aikido avrei mollato, ma ho avuto la fortuna di conoscere il lato marziale dell'AIkido grazie a questa scuola e li mi si sono aperti gli occhi.
Paguro sa di quel che parlo dato che il primo stage l'abbiamo fatto assieme ed io praticavo solo da 2 anni. In questo periodo sono venuto a conoscenza che la maggior parte delle scuole ignora una bella fetta tecnica di quello che era l'Aikido e che ora non esiste più o raramente viene insegnato e mostrato. Basti pensare che l'AIkikai (che cmq continuo a praticare) ha tolto ultimamente anche i Koshinaghe dal programma didattico perché ritenuti pericolosi.....
Non capisco poi con che coraggio alcuni affermino che l'Aikido non ha attacco o colpi quando il fondatore stesso ha sempre affermato che in una situazione reale essenzialmente l'Aikido diventerebbe Irimi e Atemi. E' chiaro quindi che se si ragiona con questo modo di intendere la disciplina, difficilmente si avranno risposte sull'efficacia od altro. Fortunatamente però esistono anche delle realtà che vedono l'AIkido come una forma di Budo antico e come tale lo studiano. (o perlomeno sperano di poterlo fare tra mille difficoltà...).
Concordo nel ritenere valide poi proposte di allenamenti più reali con forme di combattimento, però prima di arrivare a ciò è necessario un po' di tempo, dato che il vero Aikido, per usare le parole del fondatore, inizia dal 3 dan, ossia da quando ci si stacca dalla forma. Non dico di aspettare così tanto ma nemmeno si può proporre subito altrimenti non si capirebbe nulla.
In quanto all'applicabilità di alcune forme rispetto ad altre anche li continua ad esserci un errore. Infatti non si può fare sempre tutto da qualunque attacco. Bisogna invece concentrarsi sui principi per poterli applicare senza collaborazione, ma senza appesantire il tutto in modo indiscriminato e poco funzionale. Tutte le forme nascono in campo di battaglia dove ciò che funzionava semplicemente ti salvava la vita, e non in qualche palestra di fighetti. Ma purtroppo ci sono scuole e maestri che per es. continuano ad insegnare che la presa è un attacco senza dire che invece è una fase di un combattimento e via dicendo... :'(
Cmq ad ognuno il suo, spero solo che la politica dell'Aikido nel futuro un po' cambi altrimenti fra un po' sarà relegata ad una particolare forma di Yoga Giapponese (tanto per citare Tada sensei e la scuola più praticata in Italia....).
Saluti e che la forza sia con voi!