Riflessioni sulle parate del karate

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Offline metal storm

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #45 on: January 12, 2012, 17:12:55 pm »
0
ottimo Shuriman... un bel post veramente.

magari, per chi di noi ha praticato solo il karate "classico", potrebbe essere dato dal fatto che si dice sempre "considerate braccia e gambe del vostro avversario come altrettante spade"? le uscite seguite da parate sono un classico dello stile, sicuramente influenzato dalla storia giapponese. un po' come le posizioni basse, dovute al tipo di terreno ed all'assenza di strade lastricate. questo è un po' la mia riflessione, fatta sulle poche conoscenze che ho.

anche se poi, a dirla tutta, il karate non colpisce mai per primo... a meno che non si tenga presente il principio del sen no sen; oppure del karate che "esce" dall'avversario, a meno che non si partecipi ad uno stage con Yoshoka, dove il maestro ti entra dentro di prepotenza e ti passa attraverso di potenza.

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Offline Saburo Sakai

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #46 on: January 12, 2012, 17:35:44 pm »
0
Ciao Shuriman... mi unisco agli apprezzamenti e mi permetto di suggerire una quarta parata.

4) fare della parata un colpo.  ;)
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Shurei-Kan

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #47 on: January 12, 2012, 17:42:16 pm »
+1
Saburo le sa ......tutte!


Uchikomi
« Last Edit: January 13, 2012, 08:38:54 am by Shurei-Kan »

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Offline Ragnaz

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #48 on: January 12, 2012, 22:15:03 pm »
+2
Infatti per quella che è la mia idea e la mia esperienza le vere parate sono 2:
La deviazione così come ben descritta da shuriman (col quale concordo anche a riguardo del fatto che spesso si "pari" dopo aver già schivato, inutilmente quindi)
Come detto il proprio corpo resta dov'è e il colpo viene deviato, quindi fiducia al 100% nella parata e, se fatta bene, ti mette in condizione di grande vantaggio
Viene poi la parata "dura" e cioè la parata-colpo che serve sia come difesa che come attacco per ledere l'arto avversario (imho ne fanno parte le classiche parate del karate, sotouke gedan barai etc.) Sempre imho in quelle (come soto uke e gedan barai appunto) in cui nel karate si usa l'avambraccio, sarebbe ideale invece usare tetsui, o pugno a martello.
Concludo dicendo che una tecnica di parata si può definire tale solo ti mette in vantaggio sull'avversario, altrimenti è davvero solo scappare :)
Ragnaz - alias Luca


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Offline Paguro49

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #49 on: January 13, 2012, 08:23:56 am »
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Spesso i confini sono labili.
Parata, uscita e distanze simili, possono dare effetti diametralmente opposti, perchè se concedi la possibilità di proseguire l'azione di attacco, sei semplicemente fuggito dal colpo, se invece attrai l'avversario li dove ti occorre per entrare, hai concluso un'ottima azione.
Il più delle volte, il limite è determinato dall'eccesso di attenzione data al singolo momento, finendo per perdere di vista il contesto generale, la trama del combattimento, così che si finisce altrettanto spesso, per non riconoscere più il senso di un gesto, una postura, un passaggio, eliminandoli perchè superflui.
Un pò come la questione dei "20 secondi prima", ossia il "come siamo arrivati a questa situazione?", che è un aspetto importantissimo per la comprensione del Kihon, diversamente si finisce per pensare che quella posizione, quella "partenza", sono improponibili nella realtà, relegandole a pura forma, per poi tralasciarle in favore di qualcosa maggiormente affine alla realtà.
In questo modo si perdono davvero molte cose, sia in termini di soluzioni che di efficacia.
Se però si cerca di tenere aperta la visuale, la parata, può davvero essere leva, colpo, presa o quel che serve.
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita


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Offline steno

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #50 on: January 13, 2012, 11:58:41 am »
0
il problema è che non si riesce a distinguere tra metodologia del kihon e quella del combattimento reale, e molti pensano che il kihon serva a essere applicato in kumite...
Soto chudan uke non è una paratya media e gedan barai non è una parata bassa.
L'ho dimostrato.

 :gh: :gh: :gh: :gh: :gh:


Penso che qui lo sappiamo tutti.
Il problema é che cazzo mi insegni una cosa sbagliata?
A che cazzo di scopo?
Perché perdere tempo a insegnare cose errate?
A parte la volgarità dialettica, che nel mio dojo è proibita, poni le domande che mi pongono le cinture bianche, ti rispondo come a loro.

I kihon sono le tecniche ed i principi di base, di braccia, gambe e spostamenti.
Se non conosci questi principi basilari su cui si basa il karate, come puoi pretendere di capire ed applicare tutto il resto?
La logica del kihon nel karate si evolve nel bunkai, in cui ti accorgi di cose non visibili nel kata, in quanto mancante di avversario.
Ma una volta apprezzato il senso del principio di una cosa, puoi applicarla nel kumite con tutte le sue moltissime applicazioni possibili, nei contesti in cui la cosa ci stà, ma devi saperne la base.
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Offline Ebony Girls Lover

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #51 on: January 13, 2012, 14:11:53 pm »
0
Vedi Steno quello che non capisco é ad esempio perché insegnare ad usare il gedan barai per parare un mae geri a fine corsa stando li ad assorbirlo sappiamo tutti e due che é sbagliato.

Shuri man veramente un bel post.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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muteki

Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #52 on: January 13, 2012, 15:40:51 pm »
0
sì chiama errore di interpretazione. il kihon è come un esercizio di bella grafia. il kata come una poesia. il kumite lo studio della sintassi

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Offline Saburo Sakai

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #53 on: January 13, 2012, 17:31:59 pm »
0
Vedi Steno quello che non capisco é ad esempio perché insegnare ad usare il gedan barai per parare un mae geri a fine corsa stando li ad assorbirlo sappiamo tutti e due che é sbagliato.

Forse per imparare la corretta dinamica della tecnica quando viene portata contro un bersaglio pesante ?
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Offline Ebony Girls Lover

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #54 on: January 14, 2012, 03:27:57 am »
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Non ho capito.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre


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Offline Saburo Sakai

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #55 on: January 16, 2012, 09:27:22 am »
0
Nel senso che è abbastanza chiaro che un gedan barai su un calcio già a fine corsa è velleitario in un'ottica di applicabilità, in tal caso se si vuol colpire la gamba si porterà un attacco su un punto sensibile dell'arto nel tentativo di ridurre le capacità fisiche dell'avversario.

E tuttavia in allenamento è un valido modo per capire come gestire l'impatto braccio vs gamba.  :)
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Offline steno

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #56 on: January 16, 2012, 12:56:01 pm »
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Vedi Steno quello che non capisco é ad esempio perché insegnare ad usare il gedan barai per parare un mae geri a fine corsa stando li ad assorbirlo sappiamo tutti e due che é sbagliato.

In prima elementare, ti hanno insegnato a maneggiare prima la matita, poi la penna, non potevano cominciare subito dalla penna?
Poi ti hanno fatto fare "le aste", in seguito le lettere, prima minuscole e poi maiuscole, non potevano cominciare subito dalle parole?
Poi ti hanno fatto scrivere le parole, in seguito i pensierini, non potevano cominciare subito dal tema?

Ecco, la risposta è tutta li, non puoi imparare a parare, schivare e fare tai sabaki, tutto insieme contemporaneamente, devi pur cominciare da una cosa, quindi meglio cominciare dalla parata.
Alla quale si unisce poi tai sabaki e schivate di vario genere.

Poi quando inizi a padroneggiare un po queste cose, ti accorgi che il principoio dibase di gedan barai e di gedan arai otoshi è identico, ma anche altre cose.
Capisci che spostarsi parando è più utile, capisci che parare all'inizio o alla fine del mae geri offre possibilità diverse, ma soprattutto che tibia contro radio è male.
Anzi, tibia contro polso è malissimo :whistle:
Ecco che allora, la pratica ti permette di elevarti dalla teoria, tenendo però invariate le basi di ciò che hai appreso in linea teorica.
Ripeto, da qualche parte devi pure cominciare, o tu come Maestro, ritieni corretto mettere un novellino a menarsi contro uno shodan, così impara prima?
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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #57 on: January 16, 2012, 13:27:53 pm »
0
In prima elementare, ti hanno insegnato a maneggiare prima la matita, poi la penna, non potevano cominciare subito dalla penna?
Poi ti hanno fatto fare "le aste", in seguito le lettere, prima minuscole e poi maiuscole, non potevano cominciare subito dalle parole?
Poi ti hanno fatto scrivere le parole, in seguito i pensierini, non potevano cominciare subito dal tema?

Ecco, la risposta è tutta li, non puoi imparare a parare, schivare e fare tai sabaki, tutto insieme contemporaneamente, devi pur cominciare da una cosa, quindi meglio cominciare dalla parata.
Alla quale si unisce poi tai sabaki e schivate di vario genere.

Poi quando inizi a padroneggiare un po queste cose, ti accorgi che il principoio dibase di gedan barai e di gedan arai otoshi è identico, ma anche altre cose.
Capisci che spostarsi parando è più utile, capisci che parare all'inizio o alla fine del mae geri offre possibilità diverse, ma soprattutto che tibia contro radio è male.
Anzi, tibia contro polso è malissimo :whistle:
Ecco che allora, la pratica ti permette di elevarti dalla teoria, tenendo però invariate le basi di ciò che hai appreso in linea teorica.
Ripeto, da qualche parte devi pure cominciare, o tu come Maestro, ritieni corretto mettere un novellino a menarsi contro uno shodan, così impara prima?

Credo che il solito esempio di Sifuiana memoria sia na pezza incredibile lì dove na pezza non si dovrebbe mettere,  perchè se è vero quello che sostieni che uchi uke non è una parata allora insegnarla come parata e metterci uke nel nome è stupido e fuorviante, non centra nulla la metodologia di insegnamento  passo per passo quella è ottima per insegnare una parata passo per passo non per insegnare una parata che  invece è un blocco che poi diventa un colpo in un vortice di malintesi insegnante/allievo che ad un allievo non sprovveduto e plagiato fanno sembrare solo l'insegnante incompetente ( l'ultima news dai ragazzi dell'aikido a cui le tecniche vengono insegnate volontariamente sbagliate  per poi correggerle dopo a primo e secondo dan) -.-  è una tecnica sbagliata insegnata male se fosse un movimento l'insegnate, che non ha davanti un pubblico di bambini dal Q.I. di un comodino ma spesso dei ragazzi di 13 o 14 anni se non più grandi, dovrebbe da subito dire: questo è un movimento non serve a niente se non viene contestualizzato, e chiudere lì.

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Offline Ale_ale

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #58 on: January 16, 2012, 14:18:13 pm »
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( l'ultima news dai ragazzi dell'aikido a cui le tecniche vengono insegnate volontariamente sbagliate  per poi correggerle dopo a primo e secondo dan)

...e questa da dove è uscita?  ???

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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Riflessioni sulle parate del karate
« Reply #59 on: January 16, 2012, 15:20:30 pm »
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( l'ultima news dai ragazzi dell'aikido a cui le tecniche vengono insegnate volontariamente sbagliate  per poi correggerle dopo a primo e secondo dan)

...e questa da dove è uscita?  ???

è il nuovissimo metodo di insegnamento che va da queste parti