In questi mesi mi sono convinto che la tradizione nel Uechi-ryu è molto sentita, anche nei dojo occidentali. Da quel che ho potuto vedere, anche più di altri stili tradizionali. E non parlo solo delle tecniche insegnate, ma anche nel modo di insegnarle ed allenarle. In questi mesi di pratica, non ho mai fatto un esercizio che non facesse parte della tradizione, tant'è che pure quelli di riscaldamento-stretching sono catalogati e scritti su un cartellone del dojo. Addirittura ho visto sul tubo dojo americani molto arredati sullo stile di Okinawa (mentre di solito in occidente le palestre sono vuote
) Al contrario, ho visto di persona palestre di Shotokan che, pur mantenendo la tecnica, hanno introdotto nuove metodologie per la preparazione fisica, talvolta rubandole agli stages o consigliate da qualche laureato ISEF. Certo, poi facevano solo kihon, kata e un pochino di point-kumite, ma almeno erano atleti ben allenati.
Per evitare fraintendimenti: a me piace il programma didattico di Uechi-ryu e penso che per i tempi in cui è stato formulato era estremamente avanzato e certi aspetti, come il condizionamento, per me sono ancora al passo coi tempi. Ma è evidente che la medicina sportiva ha fatto progressi che non possono essere ignorati e alla lunga questa fedeltà alle tradizioni comincia a starmi stretta. Perché tra i miei scopi nella pratica non c'è quello di preservare i costumi di Okinawa; non sono giapponese e mio padre non è un maestro di am (purtroppo
).
Questo vale per tutti gli occidentali che studiano uno stile molto tradizionale, eppure c'è chi trova nella routine dell'allenamento qualcosa che lo convince a restare. Shinjo sensei, e come lui molti ad Okinawa, parlano di spirito del karate; secondo me si tratta del piacere di allenarsi in qualcosa in cui si crede e che in fondo trovo anche rilassante.
E gli occidentali che praticano che domande si pongono sull'efficacia? Perché praticano? Permettetemi di condividere le mie riflessioni
Dei praticanti di Uechi-ryu, non solo che conosco ma anche di cui ho letto, mi hanno raccontato e scommetto pure gli allievi nel video, molti sono arrivati qui partendo da shotokan o kung fu o karate del genere. Perché a chi è abituato a praticare un karate fatto di forme, il Uechi offre molti progressi: tecniche più semplici/dirette e quindi sembrano più facilmente applicabili; più lavoro a coppie; solo 8 kata, per i quali il bunkai è ben noto e immediato perché chiesto agli esami di cintura; condizionamento; tradizione. A questo, si aggiunge che però di fatto è scevro dei rischi che comporta il fighting karate: niente sparring full, ergo niente occhio nero e non è necessaria una preparazione fisica estrema.
Così si inizia. Poi, una volta entrati nell'ambiente, l'unica possibilità di confronto è il point karate. A questo aggiungiamo che le qualità che ho elencato sopra permettono di essere ad un gradino evidentemente superiore rispetto a chi non pratica nessuna am; infine mettiamo che manca la voglia di cercare sparring con altri. Oppure pensano: "in verità noi facciamo tutto e anche più di quelli che fanno fighting karate o muay thai. La differenza è che loro fanno tutto assieme nello sparring; noi invece alleniamo ogni qualità singolarmente." Ecco che abbiamo occidentali che praticheranno Uechi-ryu tutta la vita; sicuri che il loro karate è meglio del resto del karate (o pure kung fu).
Ma temo che non sia questa la realtà. E' vero che i colpi di un praticante di alto livello arrivano veloci, ben condizionati e fanno gran male
[1]; i riflessi ci sono, ecc....Ma nel momento in cui si prova a fare uno sparring, quando si prova una pratica libera, succede il disastro. Perché
ammesso e non concesso che veramente alleniamo tutte le qualità singolarmente, quando bisogna unirle non saprei come fare, e qui diciamo che il cervello "va in sovraccarico" e non riesco a tener testa all'avversario...anche perché come dicevo la preparazione fisica è "storica". Qui secondo me sta il problema.
Mi spiace essermi dilungato così tanto, aspetto opinioni
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