Storm, il maestro con cui attualmente mi alleno è molto bravo come praticante e non proverei a combatterci neanche fra 10 anni, qualsiasi cosa faccia. Ma stiamo parlando di una persona che si è allenata quotidianamente per una vita; se vogliamo fare paragoni bisognerebbe farlo con un semi-professionista degli sdc. E io sono sicuro che farebbe una buona figura pure col semi professionista, ma mi chiedo: è perché in fondo anche il suo modo di combattere va bene, oppure perché si è condizionato fino a diventare d'acciaio?
Seconda cosa: io, ma penso che valga pure per Ryujin, Davide, e altri[1], non ho mai detto che tutto il karate è da buttare, né mai lo farò. Ma è altrettanto sbagliato ignorare che si può ancora perfezionare, sostituire quel che è obsoleto con altro; se in altre arti marziali troviamo elementi utili per arricchire il nostro karate, perché non aggiungerli? E bada che io non ho parlato solo delle tecniche in sè, anzi più per altro: ho fatto il discorso per uno stile che non si è aperto neppure ai più evidenti progressi della medicina sportiva. Le conoscenze in materia di preparazione fisica sono costantemente migliorate e ne puoi avere la prova se guardi gli sport di velocità (atletica, nuoto,...): a parità di tempi d'allenamento, i record mondiali vengono ripetutamente infranti![2]
Allora io, che non ho velleità di conservazione storica dello stile, mi sto chiedendo quanto effettivamente c'è di buono in quello che faccio. Mi sembra una domanda legittima...o forse suggerisci che il karate è l'arte marziale perfetta così com'è?
Ma per me il sostituire è relativo, io più che sostituire le tecniche voglio solo poterle sfruttre in maniera secondo me più logica e sensata. Per me il karate stile x sta nei kata e nel caso di stili come il goju o uechi nelle pratiche acessorie come l'hojo undo, il kakie ecc. Sono queste a formare il corpus dello stile, quindi per me una volta che faccio condizionamento che lo faccia usando i vasi, i manubri o la sbarra me ne frego, l'importante è che se voglio usare i vasi per scelta mia li so usare. Coi kata è lo stesso discorso. se sono sempre stati una cosa così importante gli va trovato un senso pratico. per come la vedo io la grande vastità di opzioni e di conoscenze del mondo moderno è la chiave per ritrovare quel nesso.
Mi spiace se ti ho attribuito idee non tue, ma secondo me in fondo la pensiamo allo stesso modo; provo a spiegarmi con un paio d'esempi
Innanzitutto il mio discorso, ripeto, è rivolto ai metodi di allenamento e preparazione fisica più ancora della tecnica. In questo senso, mi sembra più che giusto modificare,
sostituire quelgi esercizi di junbi undo per i quali le scienze dello sport offrono alternative migliori oggi. Visto che pratichi anche tu uno stile tradizionale di Okinawa, è probabile che anche a te sia stato insegnato l'uso preponderante dello stretching balistico (quello molleggiato per intenderci). Io non sono espertissimo sull'argomento, ma iniziando a far ricerche mi sono reso conto che in certi casi sarebbe più opportuno avere un diverso approccio allo stretching. In questo senso
sostituiamo un esercizio con uno più efficace.
Ma pure la tecnica, perché no? Se, ad esempio, mi accorgo che le gomitate di Muay Thai sono più efficaci di quelle che mi hanno insegnato, mi sembra giusto modificare,
sostituire le hiji waza con quello che altre arti marziali offrono. Altro esempio: nello shotokan mi sembra che il mawashi tsuki sia pressoché inesistente, al suo posto però ci sono attacchi circolari come shuto uchi. Ma se sono convinto (e io lo sono) che è più facile arrivare a bersaglio col pugno circolare piuttosto che con shuto, che non ci perdo in potenza del colpo, allora non mi faccio problemi a sostituirlo.
detto ciò, io sono d'accordissimo con te che nel karate tradizionale c'è un patrimonio di applicazioni da ritrovare e testarne l'efficacia
In questo senso, tramite lo studio, l'integrazione e l'aggiunta e l'apertura mentale e non tanto con la sostituzione che il karate evolve. Alla fine quello che auspico io è un cambiamento nella testa dei praticante, la tecnica è relativa. una volta che mi spacchi la faccia con un pugno che sia un cross o uno tsuki poco me ne importa, le distanze si assottigliano molto.
Per quello che ho scritto, secondo me: è più importante come ci si allena della tecnica che si allena, ma anche questa va modificata al meglio.