Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale

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Offline DJ scanner

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #60 on: January 08, 2012, 17:02:13 pm »
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che bella vaccata! mi spiace veramente Matusa, ma questo è lo schifo della commercializzazione del karate (e di altre discipline) che alla fine hanno smerdato i praticanti, spesso mettendoli in mano a maestri assolutamente inadeguati.
quindi mi perdonerai col sorriso se ogni tanto mi libero lo stomaco dalle tonnellate di cacca che ho mangiato :vomit:

 :D
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Offline metal storm

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #61 on: January 08, 2012, 17:12:32 pm »
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non sei il solo, purtroppo... ed ecco perchè a volte mi incazzo  :dis:

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Offline DJ scanner

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #62 on: January 08, 2012, 17:17:02 pm »
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comunque Matusa, io non mi sento frustrato, perchè continuo a lavorare seriamente e a buttare sudore e tempo nella mia disciplina...

e continuo a studiare i kata  XD XD
giusto, nessuno dovrebbe sentirsi frustrato per le discussioni in un forum :)
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Offline Fabio Spencer

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #63 on: January 08, 2012, 19:01:00 pm »
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e fondamentalmente c'è un solo modo per sfruttare il corpo nelle tecniche, ovvero quello di buttare il peso nella tecnica, e si fa in maniera più o meno uguale da tutte le parti (tranne dove si utilizza l'uso superiore del corpo  :thsit:), quindi per me le distanze si assottigliano.

no, si cerca di usare il peso al meglio anche dove si cerca "un uso superiore del corpo"
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Davide.c

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #64 on: January 09, 2012, 02:27:51 am »
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e fondamentalmente c'è un solo modo per sfruttare il corpo nelle tecniche, ovvero quello di buttare il peso nella tecnica, e si fa in maniera più o meno uguale da tutte le parti (tranne dove si utilizza l'uso superiore del corpo  :thsit:), quindi per me le distanze si assottigliano.

no, si cerca di usare il peso al meglio anche dove si cerca "un uso superiore del corpo"
Lo so, ma volevo bullare un pochino anche io l'uso superiore del corpo, non l'avevo mai fatto e mi sentivo poco parte della famiglia  :-[
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Offline Paguro49

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #65 on: January 09, 2012, 10:01:39 am »
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"Uso superiore del corpo" (di chiara ispirazione, Marvel, DC o Pornobiz) o "Uso della parte superiore del corpo"?

Chiedo così, per vedere se è il caso di inserire "Uso superiore del vocabolario" :gh: :gh: :gh: :gh: ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline Saburo Sakai

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #66 on: January 09, 2012, 10:14:38 am »
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al tempo!

il karate si evolve e deve evolversi. non è l'arte ultima nè quella perfetta. non si può pensare di combattere come si faceva 100 anni fa nella campagna okiwanese. cambiano le metodologie di allenamento, di preparazione fisica, le strategie di combattimento e tanto altro. quindi il karate, come ogni altro sport è costretto ad evolversi. a meno che, non si faccia un discorso molto onesto di legame con una tradizione, come faceva il maestro ad inizio discussione. ma quella è una tradizione lontana da noi e per noi difficile da comprendere.

quello che mi scassa è il vomitare in continuazione sul karate tradizionale, sulla sua inefficacia, sull'arrivare a dire che in fin dei conti non facciamo altro che "balletto misto a folklore" come postato da altri utenti.
e non parliamo di dan per favore. dopo otto anni di pratica sono ancora marrone, quindi penso che a me non abbia regalato niente nessuno. e questo ballerino, con un preavviso di tre giorni, prepara il borsone e va a confrontarsi con gli altri utenti, per vedere e imparare, mai per insegnare.

e questo al contrario di tanti altri, che parlano, parlano, ma alla fine nessuno ha mai visto. io di mio ci metto la faccia, il sudore e la fatica. nonostante sia un ballerino di danze folkloristiche giapponesi.

magari, imparare un po' di rispetto per gli altri e quello che fanno, fosse anche uncinetto acrobatico, male non farebbe.

 :-* :-* :-* :-* :-*

Ti capisco ...
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline XinYiMan

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #67 on: January 09, 2012, 11:33:00 am »
+7
Vorrei far notare che sovente si confonde il termine "uso superiore del corpo" con "uso raffinato del corpo" che sono due cose estremamente differenti. La seconda definizione ha senso di esistere in funzione del "massimo risultato con minimo sforzo" più si ottiene un risultato massimizzato e meno si fa sforzo più la risultante è un uso raffinato del corpo. Dove per minor sforzo non si intende solo "non essere in debito d'ossigeno" ma uno sforzo minore in tutto quello che entra in gioco durante il combattimento, che a sua volta non vuol dire non faticare mai in allenamento!
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!

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Offline Dipper

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #68 on: January 09, 2012, 11:43:11 am »
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Solid post!
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Offline Fabio Spencer

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #69 on: January 09, 2012, 13:02:57 pm »
+1
Vorrei far notare che sovente si confonde il termine "uso superiore del corpo" con "uso raffinato del corpo" che sono due cose estremamente differenti. La seconda definizione ha senso di esistere in funzione del "massimo risultato con minimo sforzo" più si ottiene un risultato massimizzato e meno si fa sforzo più la risultante è un uso raffinato del corpo. Dove per minor sforzo non si intende solo "non essere in debito d'ossigeno" ma uno sforzo minore in tutto quello che entra in gioco durante il combattimento, che a sua volta non vuol dire non faticare mai in allenamento!
Grazie, hai espresso quello che penso anche io in maniera molto mi gliore di quanto avrei fatto.
Aggiungo che da questo ne consegue che in un allenamento "tecnico" si cerca di usare la forza il meno possibile proprio per sentire come reagisce il corpo proprio e del compagno (diciamo che è un po' uno studio di "anatomia e biomeccanica applicata"), per poi avere nel proprio arsenale sia la forza che una certa perizia per usarla al meglio.
Da cui di solito consegue altro grosso fraintendimento che semplifico con "rilassatezza=buono, forza fisica=cattivo".
@Davide.c, avevo capito che la tua non fosse una critica ma una battuta bonaria, ho solo provato a colgliere l'occasione per esprimermi su quello che secondo me è un fraintendimento.
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Offline steno

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Re:Riflessioni di un maestro sul karate tradizionale
« Reply #70 on: January 10, 2012, 14:59:09 pm »
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io la vedo così: modernizzazione nella tradizione.
E bastaaaaaa, sempre daccordo noi due? Che noiaaaaaaaa.... :D

Quello che muteki intende dire, è che ci si può allenare in masniera tradizionale anche con metodi moderni, una volta si prendeva una pietra e ci si ficcava dentro un bastone, ottenedo il cishi, oggi si fa di meglio, come mostrerà tra un pochi di giorni il buon muteki.
Oggi si colpisce con gli scudi in materiale composito, una volta si tirava contro altro materiale, oggi si usa il tatami in trocellen, una volta si andava in spiaggia.

Si insomma, se lo spirito, la dedizione ed il desiderio di imparare e migliorare sempre, rimane quello dei tempi di Miyagi San, stiamo facendo karate come lui.
O vogliamo pensare che se ne avesse avuta la possibilità, il nostro non avrebbe adottato i materiali di oggi?
Si fa karate tradizionale, quando ci si allena per gli scopi per i quali ci si allenava a quei tempi, e se preferite il combattimento vero alle gare di point, c'è sempre una bella gabbia ottagonale ad aspettarvi, lo sappiamo tutti. :)
la fijlkam è alla frutta