Sei stato chiaro.
Faccio solo una precisazione: quando parlo di postura intendo "una qualunque postura". Voglio dire che sono assolutamente d'accordo sul fatto che la tensegrità è funzionale a 360° rispetto a qualunque postura assumibile dal corpo quindi non necessariamente solo per le AM, ma necessariamente per le AM. Secondo me, senza tensegrità non c'è abilità nelle AM. In particolare non c'è l'abilità di muovere il corpo come se fosse una cosa sola.
Si, sono d'accordo in linea di principio. Secondo noi il corpo (generalmente parlando) DOVREBBE muoversi seguendo la funzione "tensegrità", ma nella realtà/pratica viene fatto tutt'altro... da qui tutte le posture lasse e "schiacciate" dalla gravità che si vedono "in giro".
Quindi è un funzione che va ricercata/ritrovata (perchè persa a seguito di come apprendiamo a muoverci).
Il video è quello del vostro sito.
Stimolo esterno che non cercate di contrastare con la forza però. L'adattamento a uno stimolo esterno al fine di far scaricare la forza del compagno è comunque un allenamento alla sensibilità di percepire la direzione della pressione (visto che fate questi esercizi a contatto). Ecco, anche se ho capito che l'obiettivo è un altro, pur vedendo un atteggiamento posturale che coinvolge tutto il corpo in questo esercizio specifico non vedo unità strutturale o meglio non vedo appunto una "forte" unità strutturale.
Come riprogrammazione, anche se sarebbe interessante approfondire, anche secondo me potrebbe avere un suo senso.
Assolutamente vero, noi lavoriamo per sviluppare una struttura adattabile/elastica; al contrario quello che viene "visto" come (posture/posizione) forte in realtà è anche fermo e poco adattabile... ma qui si entra in un altra tipologia di lavoro, affrontata in genere da molte AM: noi spostiamo l'attenzione su altro.
Inoltre è vero che viene coinvolto tutto il corpo, ma è anche vero che lavorando sulla struttura e sulla tensegrità è possibile "svincolare" ogni sezione del corpo in modo da renderla indipendente. In un contesto di "scontro", se siamo coinvolti in un tentativo di presa/blocco da parte dell'avversario la parte/area bloccata del nostro corpo non coinvolge/compromette il movimento della struttura nel suo totale.... come dicevo è un lavoro simile ma anche molto differente da quello che viene portato avanti in altri sistemi/AM.
Verissimo. Se però intendi che le AM in qualche modo limitino le capacità di movimento attraverso un modello predefinito penso che il modello nelle AM sia (o debba essere) limitato solo al miglior movimento biomeccanico atto a produrre un determinato gesto tecnico.
Detto in altre parole il taiji, per esempio, non limita in alcun modo la piena libertà di movimento. Semplicemente, nel rispetto dei principi anche di tensegrità, quello che può apparire come una limitazione della libertà di movimento io la vedo come il miglior movimento possibile nel rispetto dei principi delle AM e nello specifico dello stile.
Naturalmente sto concentrando le mie riflessioni sulle AM.
Allora, qui dobbiamo differenziare il concetto di postura/posizione dalle possibilità di movimento del nostro corpo (non parlo tanto di ampiezza ma di qualità del movimento):
- Postura: comporta una posizione da assumere "a comando", inoltre comporta il fatto di dover "seguire" delle regole affinchè la postura sia riconoscibile nel suo contesto (postura del soldato, postura di danza, postura del combattente etc...). La postura è subordinata alla struttura del corpo, nel senso che i "problemi" derivanti da una scarsa struttura ricadono anche sulla postura. Inutile dire che la postura è un qualcosa che viene "imposta", per esempio... se ti dico: "stai dritto" tu assumerai volontariamente la posizione che per te rispecchia nel modo migliore lo "stare dritto"; però nel momento in cui ti "dimentichi" di stare dritto tornerai ad utilizzare la tua struttura "naturale" (e i modelli di movimento "naturali" possibili con quella struttura).
- Possibilità di movimento: qui non ci riferiamo alla capacità/abilità di fare una spaccata o robe simili, bensì nel trovare e capire quali azioni mi sono possibili in alternativa al/ai modelli di movimento generalmente adottati. Inutile dire che è un lavoro "interno" e che senza un "aiuto" è davvero difficile percepire e cambiare il movimento stesso. Noi affrontiamo il problema da 3 punti di vista: movimento in "solitario" (non sono forme di AM), riprogrammazione in coppia, manipolazione (rolfing e simili).
Inoltre partiamo dal presupposto che un movimento "corretto" non esiste in termini assoluti, quindi quello che a te funziona alla perfezione per me potrebbe non essere così perfetto ---> non ha quindi senso, IMHO, seguire dei canoni estetici e funzionali quando questi canoni sono assolutamente soggettivi (ovviamente se parliamo di efficacia ed efficienza).