Spiego cosa significa il saluto per me (o meglio, come mi è stato insegnato).
All'inizio della lezione, quando si effettua il mokuso (si chiudono gli occhi e si rimane per qualche istante in silenzio) si cerca di sgomberare la mente da tutti i pensieri che devono restare fuori dall'allenamento. I problemi al lavoro, le tasche vuote, il battibecco con la ragazza... tutto in questi secondi viene lavato via.
Inchinandosi l'uno di fronte all'altro si mette come un segno: qui finisce la giornata con tutti i suoi cazzi e adesso inizia
la lezione, ci si prepara a dare il massimo, tutto il resto rimane fuori dalla porta del dojo.
Utilità della cosa? A livello pratico nulla, non mi insegna a prendere a calci i cattivi. E' un esercizio mentale, ci si allena a trovare il proprio centro, cosa che all'inizo è difficilissima ai più ma che, ripetendo nel tempo il saluto, si acquisisce e se ne diventa capaci anche senza fare necessariamente il saluto stesso, con tutte le ripercussioni positive che questo comporta.
Alla fine, sempre col mokuso, dopo una lezione (si spera) intensa, si rifiata un attimo ed è il momento di
ringraziare.
I ragazzi mandano un pensiero di ringraziamento ai genitori, che li mantengono e permettono loro di frequentare la lezione. Chi è religioso ringrazia la sua divinità. In ogni caso si è grati soprattuto verso se' stessi per essersi impegnati al massimo, e si è grati del fatto che si ha avuto la salute e la forza necessaria per affrontare una nuova lezione ed imparare qualcosa.
Secondo il mio sensei esprimere mentalmente la propria gratitudine ha un effetto molto potente sullo spirito e si nota che è abbastanza coerente con la spiritualità shinto-buddista.
Capisco che per qualcuno sia imbarazzante adottare un rituale di un'altra cultura, ma chi lo fa, di solito, vi si sente vicino.
Io per esempio trovo molto più imbarazzanti molti elementi della cultura nostrana... è questione di affinità.
Ma non basta sgomberare la testa senza tante cerimonie? Non secondo le teorie più accreditate, l'effetto sulla mente di qualunque pratica è più forte se coadiuvato dal movimento del corpo, perchè spirito, mente e corpo sono collegati, e l'effetto è ancora maggiore se sono gesti che non si ripetono quotidianamente (dunque si sta dicendo alla propria mente che
adesso inizia qualcosa di speciale, suggellandolo con un gesto).
Ad ogni modo è chiaro che non c'è solo il sauto in ginocchio per ottenere tutta quanto scritto sopra, ma praticando una disciplina orientale trovo coerente che si utilizzi il metodo orientale. Non che altre tecniche di rilassamento o visualizzazione più occidentali siano meno efficienti.
OK, volevo solo spiegare quslcosa che mi pareva oscuro ai più, partite pure con gli insulti ora