Constatando dall'andamento di questa discussione che gli scenari di aggressione sono cambiati nel tempo e di conseguenza pure i tentativi di soluzione alle esigenze di dp, qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi perchè guardando filmati sul coltello di dichiarata altra provenienza (diciamo moderna), tranne casi molto sporadici (in pratica quasi solo scherma occidentale, “stile Giannizzero” in cui percepisco si facciano cose simili se non identiche ma in cui almeno intravedo una fonte diversa), continuo però immancabilmente a vedere approcci a cui fatico non associare matrici tradizionali (immagino quindi siano desuete) filippine?
Per esempio ho visto video di un paio di insegnanti israeliani (che reputo tra l'altro bravi e competenti, tutt'altro che gente improvvisatasi per moda) e mostravano col coltello applicazioni e concetti esattamente identici a quelli basici tradizionali filippini, con una ricodificazione didattica leggermente modificata ma con tutta la buona volontà non mi basta vedere indicare le direzioni con le ore dell'orologio per non riconoscere l'esecuzione di un basico “triangolo femmina” filippino, oppure non notare una catalogazione persino delle linee d'offesa identica con i 5 angoli base (cinco teros) oppure leggere la didascalia “special drill similar to wc chi sao” per non riconoscere un kadena de mano.
Ho strabuzzato pure gli occhi davanti a filmati di insegnanti considerati grandi e affidabili esperti di sopravvivenza reale con coltello, sentendo prima criticare le am filippine identificandole con coreografie da esibizione (le stesse che ho sentito identificare dagli stessi insegnanti filippini come shows, con lo scopo di essere solo spot pubblicitari in cui si mostra qualcosa senza voler mostrare nulla di davvero rappresentativo) e poi mostrare come metodo superefficace quello che nelle amf ho visto mostrare dal vivo come repertorio di normale amministrazione, ponendo spesso e con maggiore precisione l'accento su potenziali errori di esecuzione e sui rischi delle azioni (ossia tutt'altro che come panacea per lo scenario rappresentato ma sottolineandone oltre ai pregi soprattutto i lati negativi e del come l'avversario avrebbe potuto boicottarle o girare la situazione a proprio favore, a seconda di chi prende il tempo a chi).
Pur essendo tutt'altro che un esperto di am filippine mi sono stupito di quante volte dopo video sul coltello (e sinceramente non solo di quello) di insegnanti accreditati e con nomi altisonanti di altre discipline più moderne mi son detto tra me e me “beh, tutto qua? Il ripasso dell'abc non fa mai male ma mi aspettavo di vedere anche un accenno di qualcosa per me nuovo e meno basic!”.
Sul cambiamento delle modalità di aggressione, ho sorriso alla risposta di un insegnante che vive negli Stati Uniti al quale sapendo che aveva collaborato con forze dell'ordine americane (quindi con dati statistici di scenari reali con le ricostruzioni di reati denunciati incrociati con la medicina legale) avevo chiesto gli attacchi più comuni con arma da taglio. In pratica mi aveva risposto a parole e mimandomi un paio di attacchi che corrispondevano alla stragrande maggioranza dei casi e corrispondevano esattamente a quelli che avevo visto identificare come più comuni da maestri filippini, gli attacchi sui quali insistevano di più “perchè per la nostra esperienza (nelle Filippine), di solito nella realtà funziona così”, “perchè i maestri ci hanno sempre insegnato così”.
Se qualcuno mi indica filmati con approcci innovativi sul coltello sarò felice finalmente di vedere l'argomento affrontato con un'ottica diversa (visto che negli ultimi mesi mi sto sgranchendo col km vedere l'approccio israeliano non mi dispiacerebbe).