Tertium non datur

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Offline n.loy nonno bassotto

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Re:Tertium non datur
« Reply #240 on: January 09, 2012, 19:43:47 pm »
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Può darsi, però ho riscontrato personalmente come i miei successi negli studi fossero direttamente proporzionali alla quantità di tempo trascorso con il sederino attaccato sulla sedia e questo sfortunatamente non è cambiato!

io invece dopo un po' di ore divento improduttivo, e a quel punto mi conviene andare a fare altro, sennò perdo solo tempo. bisogna allenarsi, ed anche tanto.. ma non è vero che basta allenarsi per ottenere tutto. serve metodo, intelligenza, ed un approccio scientifico alla pianificazione del lavoro
Si certo!

scusa nonno, ma se sei d'accordo convieni con me che, per la difesa personale, l'approccio migliore rimane qualcosa di fortemente specifico, in cui tutto sia ottimizzato per essere adatto ad un certo tipo di situazioni, e per ottenere un determinato tipo di risultato? cioè, io ne so poco, ma da quel poco che ho potuto imparare attraverso il forum, mi sembra che tra un approccio al problema come quello - ad esempio - del ckm, e quel che invece faccio io nel corso di muay thai, o magari fai tu nel corso di karate, ci sia una differenza più che sostanziale
Ho un po di diffidenza verso i metodi troppo specifici, sono dell'opinione che non portino troppo lontano se non c'è una solida preparazione di contorno. Da quello che vedo tutti quelli che propongono questi sistemi di difesa personale hanno solidi curriculum di tipo militare, sportivo etc. per cui ritengo molto difficile per non dire impossibile che qualcun altro, basandosi solo sul lavoro ultraspecifico senza tutto il resto riesca  ad arrivare qualche risultato!
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Offline DJ scanner

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Re:Tertium non datur
« Reply #241 on: January 09, 2012, 19:45:15 pm »
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Rispondendo a SCanner : non sono certo di capire , puoi approfondire ?

nel romanzo (e nel film), la società imponeva che tutti i cittadini dovessero vestirsi allo stesso modo (una tuta da lavoro dello stesso colore) e si comportassero tutti con le stesse convenzioni, non erano tollerate obiezioni e i gradi più alti controllavano i gradi più bassi secondo le direttive e non potevano obiettare, questo sistema era instaurato per rendere impossibile concepire un pensiero critico individuale.
il capo del partito socing era chiamato "the big brother".

cito un estratto:L'unica forma di pensiero ammissibile è il Bispensiero, un pensiero che esige che la mente si adatti senza resistenze alla versione della realtà così come definita dal Partito Socing e cancelli ogni dato divergente e ogni forma di obiezione.
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Offline n.loy nonno bassotto

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Re:Tertium non datur
« Reply #242 on: January 09, 2012, 19:46:16 pm »
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Da un po' oramai sono giunto alla conclusione che TUTTE le discipline di combattimento possono venire inserite in uno dei due grandi insiemi :
SDC e DP o combat survival ( strada , guerra , riunioni di condominio ecc ecc )
Qualunque pratica che affondi le sue radici nella " tradizione " sono giunto a credere che possa essere esclusivamente sportiva ( nel senso che uno sport ha delle regole più o meno fisse che dunque rendono il confronto più o meno sempre simile sebbene si evolvano le metodologie di allenamento e si affini la tecnica stessa ) o rievocativa mentre una disciplina rivolta al " combat suvival " per la strada o la guerra deve necessariamente mutare col mutare del luogo e del tempo e non può dunque avere una base tradizionale ...
Questo è quello che ha scritto! Bbene ti ho dimostrato, o meglio quei signori dimostrano, come un arte marziale possa essere, rievocativa, sportiva, reale!
se poi non vuoi leggere.....è tutto un altro discorso!!!

nonnetto io vorrei leggere cose sensate. non hai dimostrato niente ma se ti piace credere diversamente accomodati. anzi per piacere bloccami e io blocco te tanto non dai apporto costruttivo ai miei ragionamenti. a mai più risentirsi.
Se si pesta acqua in un mortaio non si ottiene niente, al pari di discutere con te.
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Offline happosai lucifero

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Re:Tertium non datur
« Reply #243 on: January 09, 2012, 19:47:27 pm »
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nonno: capisco il tuo punto di vista.. però è un preconcetto. cioè, per vedere se una cosa funziona o no bisognerebbe vedere i risultati, la preparazione degli allievi. e poi, se ci si dedica ad un'attività del genere in modo serio, studiando tanto, in modo ragionato, e buttando poi sangue e sudore in modo altrettanto ragionato, non vedo su che base dubitarne. insomma, è normale che se uno lavora male ottiene risultati scarsi. ma se uno lavora bene con un obiettivo specifico...
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Offline happosai lucifero

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Re:Tertium non datur
« Reply #244 on: January 09, 2012, 19:52:43 pm »
+6
Se si pesta acqua in un mortaio non si ottiene niente, al pari di discutere con te.

suvvia signori, siamo tra persone civili, intelligenti e capaci di dialogo. pur stante la divergenza d'opinioni, l'evidente incomunicabilità è frutto solo del modo in cui vi ponete l'uno nei confronti dell'altro. e sinceramente a me dispiace, perché dal confronto tra due persone preparate nascono sempre idee e concetti interessanti, di cui mi piacerebbe fruire. se solo metteste da parte i vecchi screzi...
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Offline n.loy nonno bassotto

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Re:Tertium non datur
« Reply #245 on: January 09, 2012, 19:56:02 pm »
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Se si pesta acqua in un mortaio non si ottiene niente, al pari di discutere con te.

suvvia signori, siamo tra persone civili, intelligenti e capaci di dialogo. pur stante la divergenza d'opinioni, l'evidente incomunicabilità è frutto solo del modo in cui vi ponete l'uno nei confronti dell'altro. e sinceramente a me dispiace, perché dal confronto tra due persone preparate nascono sempre idee e concetti interessanti, di cui mi piacerebbe fruire. se solo metteste da parte i vecchi screzi...
Io non mi riconosco in nessuna delle tre categoriemenzionate!!! ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
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Offline Ragnaz

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Re:Tertium non datur
« Reply #246 on: January 09, 2012, 19:58:26 pm »
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Per quanto ne so io alcuni rituali sono retaggi storici, etichetta di comportamento che si riferiva ai tempi in cui certe discipline si sono sviluppate.
penso al come porre una lama al compagno, o alle motivazioni che stanno dietro al fatto di inginocchiarsi prima con la destra (come spiegatoci anche da Ronin).
Ma altri rituali hanno la funzione di farci entrare in uno stato psicologico utile a quello che faremo, come se fosse una specie di riscaldamento (ri penso al saluto di inizio lezione o al saluto verso il compagno prima dell'allenamento).
Le funzioni poi possono essere diverse in uno stesso rituale.
Poi strettamente parlando di DP posso capire che non servano, "se ti aggrediscono non hai tempo di fare riscaldamento", ma è anche vero che se la DP non è il mio obbiettivo fondamentale ma lo è il crescere/conoscermi attraverso il combattimento più o meno ritualizzato, entrare nel "mood" tramite dei gesti rituali, come fare riscaldamento mi permette di lavorare meglio e ottenere di più dall'allenamento.

Quotone  ;)
Ragnaz - alias Luca


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Offline DJ scanner

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Re:Tertium non datur
« Reply #247 on: January 09, 2012, 20:00:06 pm »
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Rispondendo a SCanner : non sono certo di capire , puoi approfondire ?

nel romanzo (e nel film), la società imponeva che tutti i cittadini dovessero vestirsi allo stesso modo (una tuta da lavoro dello stesso colore) e si comportassero tutti con le stesse convenzioni, non erano tollerate obiezioni e i gradi più alti controllavano i gradi più bassi secondo le direttive e non potevano obiettare, questo sistema era instaurato per rendere impossibile concepire un pensiero critico individuale.
il capo del partito socing era chiamato "the big brother".

cito un estratto:L'unica forma di pensiero ammissibile è il Bispensiero, un pensiero che esige che la mente si adatti senza resistenze alla versione della realtà così come definita dal Partito Socing e cancelli ogni dato divergente e ogni forma di obiezione.
scusate, cito me stesso per fare una precisazione, mi riferisco all'ambiente in cui sono nate certe AMT, li giappone militarista del '900.
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muteki

Re:Tertium non datur
« Reply #248 on: January 09, 2012, 20:55:18 pm »
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x luca, non dico che il karate sia dp con una cosa ho più. dico che è una base x tante cose, dp compresa ma con elementi propri e specifici in termini di organizzazione e pensiero

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Joker

Re:Tertium non datur
« Reply #249 on: January 09, 2012, 21:48:07 pm »
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Rispondendo a SCanner : non sono certo di capire , puoi approfondire ?

nel romanzo (e nel film), la società imponeva che tutti i cittadini dovessero vestirsi allo stesso modo (una tuta da lavoro dello stesso colore) e si comportassero tutti con le stesse convenzioni, non erano tollerate obiezioni e i gradi più alti controllavano i gradi più bassi secondo le direttive e non potevano obiettare, questo sistema era instaurato per rendere impossibile concepire un pensiero critico individuale.
il capo del partito socing era chiamato "the big brother".

cito un estratto:L'unica forma di pensiero ammissibile è il Bispensiero, un pensiero che esige che la mente si adatti senza resistenze alla versione della realtà così come definita dal Partito Socing e cancelli ogni dato divergente e ogni forma di obiezione.
scusate, cito me stesso per fare una precisazione, mi riferisco all'ambiente in cui sono nate certe AMT, li giappone militarista del '900.

Che molto del ritualismo sia servito per trasmettere le am in senso univoco, dal maestro agli allievi, senza possibilità di modifica, è indubbio. Ed è altrettanto indubbio che il metodo si è rivelato super efficace. Quindi concordo col paragone con 1984.  ;)

Ma portiamo avanti il discorso: perché si è voluto fare così? Perché questa rigida schematizzazione/codifica/programma o chiamalo come vuoi...? Di solito sui forum la risposta che leggo è "perché i maestri dovevano gestire classi numerose di allievi." Vero, ma non solo. Era anche un modo facile per conservare lo stile ad ogni passaggio generazionale. Mi vengono in mente certe scuole di jujutsu, dove lo stile era completamente descritto da una pergamena che indicava tutti i kata. E tale pergamena era sacrosanta.  :thsit:


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Offline DJ scanner

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Re:Tertium non datur
« Reply #250 on: January 09, 2012, 22:08:13 pm »
0
@jolly, intendo dire che all'epoca era fondamentale "creare soldati" o perlomeno con tale mentalità (le tecniche non erano importanti, c'erano i cannoni e i fucili) già dalle scuole, infatti il kendo, il judo e il karate erano discipline praticate in ambito scolastico, dove ancora oggi in giappone c'è sempre la divisa, ad oknawa si allenavano in mutande, pantaloni da lavoro ecc.
io sono convinto che questo ambiente abbia condizionato pesantemente il futuro di certe arti marziali, poi naturalmente si è cercato di giustificare queste cose con altri argomenti.
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Offline West Wind

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Re:Tertium non datur
« Reply #251 on: January 09, 2012, 22:14:47 pm »
+1
concordo sul gi tanto che pure io lo uso solo a mo' di divisa da lavoro. per il resto ribadisco che le arti tradizionali sono una scelta specifica, che piaccia o meno e che anche per questo una certa ritualità andrebbe rispettata. utilità o meno...

Non capisco perchè se fosse inutile andrebbe comunque rispettata...
« Last Edit: January 09, 2012, 22:34:09 pm by West Wind »
In principio era la parola...e la parola era WAAAGH!!!

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Joker

Re:Tertium non datur
« Reply #252 on: January 09, 2012, 22:32:23 pm »
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@jolly, intendo dire che all'epoca era fondamentale "creare soldati" o perlomeno con tale mentalità (le tecniche non erano importanti, c'erano i cannoni e i fucili) già dalle scuole, infatti il kendo, il judo e il karate erano discipline praticate in ambito scolastico, dove ancora oggi in giappone c'è sempre la divisa, ad oknawa si allenavano in mutande, pantaloni da lavoro ecc.
io sono convinto che questo ambiente abbia condizionato pesantemente il futuro di certe arti marziali, poi naturalmente si è cercato di giustificare queste cose con altri argomenti.

E' in parte quello che pensavo. In parte. (ma sapevo che l'avresti detto  :gh:). Per i seguenti motivi:


Questi sistemi erano diffusi prima che si insegnassero le am nelle scuole e nelle accademie in classi numerose. Ma chi li aveva inventati? Perché? La spiegazione dell'uso negli eserciti ci può stare per i kata a coppie, ma le forme "a vuoto"? Dubito che le forme di am si siano sviluppate in ambiente militare, idem per altre am (specialmente quelle senza armi). O forse hai ragione, in effetti non riuscivo a capire come Gengis Khan, con 4 zotici, abbia potuto terrorizzare tutta la Cina  :gh:

E il wing chun com'è nato veramente?  :whistle:


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Offline Rev. Madhatter

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Re:Tertium non datur
« Reply #253 on: January 09, 2012, 22:58:26 pm »
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concordo sul gi tanto che pure io lo uso solo a mo' di divisa da lavoro. per il resto ribadisco che le arti tradizionali sono una scelta specifica, che piaccia o meno e che anche per questo una certa ritualità andrebbe rispettata. utilità o meno...



Che magari si son persi nella discussione

mad, finalmente mi dai una risposta sensata!


Si,ok,pero' poi rispondi alle domande sulla filosofia e co, altrimenti alla prossima discussione siamo d'accapo  :)

ecco, questo è uno spunto notevolmente interessante. del resto, storicamente parlando, va sottolineato secondo me il ruolo che la politica ha avuto nello smilitalizzare le arti marziai giapponesi e cinesi (prima quelle cinesi in effetti, poi quelle giapponesi con i veti statunitensi). probabilmente prima la situazione era differente.


Ma direi anche ben prima degli statunitensi...

Sicuramente in epoca mejii ma credo che gia' verso la fine del periodo tokugawa, Valignano nei suoi scritti pre-1638 raccontava di come un gruppo di cristiani,composto da contadini,durante le persecuzioni si fosse rifugiato in una roccaforte e,assediato dal daimyo di turno, si premurasse di allegare alle frecce messaggi in cui sfotteva i samurai per non essere in grado di vincere la battaglia "da troppo tempo avete scambiato la spada con l'abacoXD
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Luca Bagnoli

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Re:Tertium non datur
« Reply #254 on: January 09, 2012, 23:39:46 pm »
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@jolly, intendo dire che all'epoca era fondamentale "creare soldati" o perlomeno con tale mentalità (le tecniche non erano importanti, c'erano i cannoni e i fucili) già dalle scuole, infatti il kendo, il judo e il karate erano discipline praticate in ambito scolastico, dove ancora oggi in giappone c'è sempre la divisa, ad oknawa si allenavano in mutande, pantaloni da lavoro ecc.
io sono convinto che questo ambiente abbia condizionato pesantemente il futuro di certe arti marziali, poi naturalmente si è cercato di giustificare queste cose con altri argomenti.

capisco dunque la tua citazione e sono d'accordo con te