Tertium non datur

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Offline Fabio Spencer

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Re:Tertium non datur
« Reply #465 on: January 13, 2012, 21:58:13 pm »
0
per non approfondire poi il discorso 'per rispetto alle mie scelte saluto in ginocchio'. è una frase che non ha nessun senso logico!! io sono sconvolto
Ne abbiamo parlato con i compagni di kenpo proprio ieri in dojo.
Il saluto e la "divisa" csono rituali che nella nostra scuola sono un omaggio al passato.
E sono utilizzati perchè se decido di seguire una scuola che parte da una certa base culturale[1] (userei il termine "filosofia" ma lo farei a sproposito e Mad mi bacchetterebbe) che non è quella che uso tutti i giorni un "rituale" può servire ad entrare meglio nel "mood".
Da un certo punto di vista si potrebbe dire "entrare nel personaggio".
non so se sono riuscito a spiegarmi, se non ce l'ho fatta proverò a fare un esempio più tardi perchè adesso sono un po' di fretta.
Discorso simile, se non uguale, aquello introdotto da Ryu, Jack e Tak sui rituali.
 1. intendo dire che parte da una certa visione del mondo, una certa teoria della realtà
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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muteki

Re:Tertium non datur
« Reply #466 on: January 13, 2012, 23:01:24 pm »
+1
per non approfondire poi il discorso 'per rispetto alle mie scelte saluto in ginocchio'. è una frase che non ha nessun senso logico!! io sono sconvolto
Ne abbiamo parlato con i compagni di kenpo proprio ieri in dojo.
Il saluto e la "divisa" csono rituali che nella nostra scuola sono un omaggio al passato.
E sono utilizzati perchè se decido di seguire una scuola che parte da una certa base culturale[1] (userei il termine "filosofia" ma lo farei a sproposito e Mad mi bacchetterebbe) che non è quella che uso tutti i giorni un "rituale" può servire ad entrare meglio nel "mood".
Da un certo punto di vista si potrebbe dire "entrare nel personaggio".
non so se sono riuscito a spiegarmi, se non ce l'ho fatta proverò a fare un esempio più tardi perchè adesso sono un po' di fretta.
Discorso simile, se non uguale, aquello introdotto da Ryu, Jack e Tak sui rituali.
 1. intendo dire che parte da una certa visione del mondo, una certa teoria della realtà

è giustissimo. anche la stretta di mano o la pacca sulla spalla dicendo bella frate' sono a loro volta una ritualità non necessaria ma comunemente accettata.
quindi, saluto, divisa, terminologie eccetera fanno parte del gioco.
salutare correttamente in ufficio i miei superiori non aumenterà il mio rendimento, ma sarò comunque apprezzato e ciò mi migliorerà come persona e come impiegato.
se il fine ultimo è solo combattere, si sceglie una data attività. ma se si vuole caarsi in un certo tipo di forma mentis e di cultura in modo sincero, allora i rituali sono necessari.

quanto al realismo, fare i test d stress è fondamentale, ma nel nostro caso sono una parte dell'allenamento, non la più importante. cerchiamo di fare un po' tutto ma sappiamo che non si può frare tutto bene. allora ci accontentiamo di basi di lavoro, che poi ognuno può ampliare a seconda delle proprie possibilità e della voglia di fare. e tanto ci basta.

quanto alla filosofia, io un po' ne ho parlato ma sono stato tacciato di essere noiooooosooooo...  :-[

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Offline DJ scanner

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Re:Tertium non datur
« Reply #467 on: January 14, 2012, 01:02:09 am »
0

ma se si vuole caarsi in un certo tipo di forma mentis e di cultura in modo sincero, allora i rituali sono necessari.


non è il tuo caso muteki perchè sei un esperto orientalista, ma può essere molto pericoloso, possono insegnarmi il bushido per essere una persona migliore o per convincermi che è giusto invadere la Cina.

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muteki

Re:Tertium non datur
« Reply #468 on: January 14, 2012, 09:13:54 am »
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il punto è quello. ci sono persone che come me accettano il passaggio culturale. in tal base è ovvio che il punto di vista sia differente.

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Offline Fabio Spencer

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Re:Tertium non datur
« Reply #469 on: January 14, 2012, 10:43:40 am »
0

ma se si vuole caarsi in un certo tipo di forma mentis e di cultura in modo sincero, allora i rituali sono necessari.


non è il tuo caso muteki perchè sei un esperto orientalista, ma può essere molto pericoloso, possono insegnarmi il bushido per essere una persona migliore o per convincermi che è giusto invadere la Cina.
Sta all'onesta e all'integrità di chi insegna.
Mi spiace leggere delle esperienze negative che hai passato.
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Offline Dipper

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Re:Tertium non datur
« Reply #470 on: January 14, 2012, 11:01:01 am »
+3
non è il tuo caso muteki perchè sei un esperto orientalista, ma può essere molto pericoloso, possono insegnarmi il bushido per essere una persona migliore o per convincermi che è giusto invadere la Cina.
Sì, ma questo succede con ogni cultura.
C'è chi in nome della croce, simbolo di fratellanza e di amore, ha torturato, stuprato e bruciato delle donne innocenti, tanto per dirne una.
Il pericolo non è in questa o quella cultura in se', quanto nelle storpiature di chi ne fa uso per giustificare la sua devianza.
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Offline Menosse

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Re:Tertium non datur
« Reply #471 on: January 14, 2012, 12:42:20 pm »
0
Bè forse mettersi la divisa, fare il saluto, e magari allenarsi in un dojo di legno con le porte scorrevoli in carta di riso, sono come ha detto fabry aiuti per entrare nel personaggio. In quest'ottica io credo che questi "orpelli" possano aiutare anche il praticante (che sente una affinità culturale, che è attratto dall'estetica di quei rituali) psicologicamente ad impegnarsi di più...
Come la musica è provato scientificamente che sia dopante, così un effetto "dopante" (con i dovuti confronti) può avere il rituale all'interno dell'allenamento.
Ovviamente sono solo supposizioni mie.
 :)

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Offline DJ scanner

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Re:Tertium non datur
« Reply #472 on: January 14, 2012, 12:54:47 pm »
0
il punto è quello. ci sono persone che come me accettano il passaggio culturale. in tal base è ovvio che il punto di vista sia differente.
esatto, è proprio così, c'è chi come te sa il perchè di quello che fa e ne è un forte appassionato e chi invece vuole solo calarsi nel maschio alfa.
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Offline Fabio Spencer

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Re:Tertium non datur
« Reply #473 on: January 14, 2012, 21:38:54 pm »
0
Bè forse mettersi la divisa, fare il saluto, e magari allenarsi in un dojo di legno con le porte scorrevoli in carta di riso, sono come ha detto fabry aiuti per entrare nel personaggio. In quest'ottica io credo che questi "orpelli" possano aiutare anche il praticante (che sente una affinità culturale, che è attratto dall'estetica di quei rituali) psicologicamente ad impegnarsi di più...
Come la musica è provato scientificamente che sia dopante, così un effetto "dopante" (con i dovuti confronti) può avere il rituale all'interno dell'allenamento.
Ovviamente sono solo supposizioni mie.
 :)
Più che dare spinta psicologica a impegnarsi di più a me serve per accettare dei paradigmi estranei alla mia cultura o al mio vivere comune.
Provo a spiegarmi adesso un po' più in dettaglio tramite esempi.
Ragionare in termini di "hara", quindi il centro del mio io è il mio baricentro cozza con l'istintiva e radicata sensazione che il mio "io", la mia coscienza sia nella testa, dietro gli occhi.
Forse perchè la vista è un senso preponderante, forse perchè la mia cultura prevede corpo e mente (anima) come separati e a volte in antitesi.
Oppure il concetto taoistico del "wu-wei" del non agire, del lasciare che le cose fluiscano cozzano con il mio cercare un controllo della seituazione, magari con una pianificazione a monte, con quello che per me invece sarebbe un comportamento "razionale".
Con un rito mi predispondo a "sospendere" la mia forma mentis e dispormi ad ascoltare come la "coppa vuota" della celeberrima storiella zen.
WW, questo si ricollega in parte con il mio discorso sui "trucchetti" fatti a fin di bene.
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Offline Max

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Re:Tertium non datur
« Reply #474 on: January 15, 2012, 10:26:16 am »
0
Scusate ma non per smontare la cosa ma credo semplicemente che saluto e divisa alla fine siano un accessorio presente ovunque
Il dogi (karategi, judogi etc etc) è ne più ne meno una tuta da ginnastica il saluto un modo di rispettarsi tra praticanti.
Se vado a correre per allenarmi alla maratona indosso ridicoli pantaloncini corti e canottiera (magari in fibre dai nomi impronunciabili) e metto delle scarpette tecniche che mi giurano essere il top del runner
Se vado a nuotare metto un costumino risicato che mette in mostra il pacco (se lo posseggo) e una cuffietta da deficiente e magari degli zori (blasfemia ho mischiato oriente e occidente) per raggiungere la vasca.
Ma di fatto potrei andare a correre in costumino e zori e nuotare in canotta pantaloncino e runner shoes ... solo che le mie prestazioni ne risentirebbero (oltre all'esser sbertucciato da chiunque mi vedesse.
I nuotatori quando salgono sul blocco di partenza salutano il pubblico alzando un braccio o due e mandando baci, ugualmente lo fanno i pugili o i calciatori entrando nello stadio (alcuni si segnano con la croce per chieder preventivo perdono per le chilati di bestemmie che tireranno in partita)

O no??


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Offline 14K

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Re:Tertium non datur
« Reply #475 on: January 15, 2012, 10:43:30 am »
0
Quoto Max.
In ogni caso nonostante per me non esistano divise da oltre vent'anni, ho sempre avuto l'idea che la divisa fosse qualcosa per togliere incognite. E la ritenevo una cosa utile.
Vi ricordate il cercare di portare il tutto ai casi reali? Il discorso sugli scenari...mi viene già sonno. LOL
La divisa serve per chiudere la bocca a quelli che ti dicono: "ok ma se arriva uno coi dr.martens e tu hai le infradito?".
Non la ritengo una cosa funzionale allo scopo, ma abbastanza funzionale alla pratica, quindi pur non essendoci divise, si sconsiglia l'uso di anelli voluminosi con teschi, piercing e scarpe anitnfortunistiche  ;)
« Last Edit: January 15, 2012, 10:48:02 am by 14k »

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Offline happosai lucifero

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Re:Tertium non datur
« Reply #476 on: January 15, 2012, 11:48:13 am »
+2
per non approfondire poi il discorso 'per rispetto alle mie scelte saluto in ginocchio'. è una frase che non ha nessun senso logico!! io sono sconvolto
Ne abbiamo parlato con i compagni di kenpo proprio ieri in dojo.
Il saluto e la "divisa" csono rituali che nella nostra scuola sono un omaggio al passato.
E sono utilizzati perchè se decido di seguire una scuola che parte da una certa base culturale[1] (userei il termine "filosofia" ma lo farei a sproposito e Mad mi bacchetterebbe) che non è quella che uso tutti i giorni un "rituale" può servire ad entrare meglio nel "mood".
Da un certo punto di vista si potrebbe dire "entrare nel personaggio".
non so se sono riuscito a spiegarmi, se non ce l'ho fatta proverò a fare un esempio più tardi perchè adesso sono un po' di fretta.
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 1. intendo dire che parte da una certa visione del mondo, una certa teoria della realtà

si chiama consuetudine. sono italiano, ma la disciplina che pratico viene dal giappone. me l'ha portata un giapponese, che per questo mi ha dato una divisa giapponese, perché in giappone si pratica così, ed io lo pago per insegnarmi come si allenano in giappone. mi è stato insegnato a fare così, ed io continuo a fare così

è pacifico, non c'è assolutamente nulla di male. però se uno poi pretende di dare una qualche giustificazione superiore alla cosa (tipo 'per rispetto delle mie scelte' o cose del genere), ai miei occhi scade semplicemente nel ridicolo
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muteki

Re:Tertium non datur
« Reply #477 on: January 15, 2012, 19:17:51 pm »
-1
@happosai: che ci trovi di ridicolo nell'essere coerenti con le proprie scelte?

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Offline happosai lucifero

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Re:Tertium non datur
« Reply #478 on: January 15, 2012, 19:27:34 pm »
0
@happosai: che ci trovi di ridicolo nell'essere coerenti con le proprie scelte?

questo è ostinarsi a non capire

io trovo lodevole l'essere coerenti, ma la coerenza di un individuo e la sua capacità di sposare le proprie scelte prescindono dal fatto di allenarsi in pigiama o dal salutare in ginocchio. o vuoi forse dire che tutti quelli che non si allenano in pigiama sono degli incoerenti? oppure pensi che se un karateka non mette il keikogi il suo karate debba essere necessariamente scarso e mal compreso?

se un domani queste cose, per un qualunque motivo, dovessero venire a mancarti, potresti benissimo continuare ad essere una persona coerente, che affronta le conseguenze delle proprie scelte in modo consapevole

stai facendo confusione tra un simbolo e la sostanza che dovrebbe esserci dietro. io non ce l'ho con la sostanza. sto dicendo che il simbolo è solo un simbolo, e di per sè non è importante
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muteki

Re:Tertium non datur
« Reply #479 on: January 15, 2012, 19:45:37 pm »
0
capisco e in parte concordo. ma ce lo vedi un pugile in tutù?