Spesso quando parliamo di AM,ma anche nella vita di ogni giorno,sentiamo tirare in ballo il discorso delle opinioni.
Ora,in questa barbara epoca dove nessuno è un uomo normale,ma tutti si sentono speciali,tutti sono "qualcuno" e dove vige la legge del "lei non sa chi sono io",sembrano tutti convinti che la loro opinione sia speciale,qualcosa di sacro,e difendono il loro diritto a perpetrarla nonostante tutto,come se l'esistenza della loro opinione,dimostrasse implicitamente la loro capacità di pensiero.
Ora questa sorta di "cogito ergo sum" collettivo,questo "De gustibus non est disputandum" ci ha portato sempre più alla deriva in un mare di opinioni infondate,di pareri espressi senza cognizione di causa,di velleità di conoscienza su tutto,di tuttologi improvvisati.
Ci ha portato a credere che le opinioni siano tutte uguali.
Che il parere di un archeologo valga quanto quello di dieci metalmeccanici quando parliamo di vasi etruschi.
Ci ha portato a credere che un opinione valga quanto un fatto provato e sperimentato.
Che il fissismo sia valido tanto quanto l'evoluzionismo per dirne una.
Ed è quindi questa la vera forza della soggettività; l'ignoranza.
La pigrizia mentale nello studiare,nel provare,nello sperimentale,ha portato la massa a credere che la loro opinione sia unica e speciale,che quando il 90% fa oggettivamente schifo,loro rientrino nel 10%;TUTTI rientrano nel 10%.
Mi chiedo che razza di 10% sia...
E' quindi il caso di dare una stretta.
Di sottolineare con forza che un parere informato vale un infinità di volte un parere non informato.
Che l'ignoranza non vale quanto la conoscienza e che le opinioni si devono inchinare ai fatti.
E questo è l'unico modo di progredire;nella pratica,nella vita e in ogni manifestazione umana.
E questo è un fatto