Né io né le mie piante abbiamo la minima cultura di botanica o di giardinaggio. Avrei difficoltà a distinguere un castagno da un ciliegio. Eppure quello che mi hanno insegnato attraverso un'esperienza soggettiva è obiettivamente qualcosa che nessuno, per quanto colto possa essere, potrà mai cambiare.
Bè se le coprivi in inverno, gli davi l'acqua e le mettevi al sole, avevi un minimo di cultura botanica a mio parere....Poi hai detto che gli toglievi anche i parassiti ecc....Cioè quanto basta per farle sopravvivere...Da qualcuno lo avrai imparato. Ecco quella è cultura anche se te lo hanno detto i tuoi nonni contadini o se lo hai visto in un documentario.
Quello che dici è molto logico e io una base fatta delle 4 cose da te indicate, involontariamente appresa, c'è l'ho ma soprattutto so osservare e capire quando le mie piante o le mie AM hanno bisogno di qualcosa.
In oltre se avessi studiato botanica ,agraria o magari biologia sicuramente avresti avuto delle piante ancora più rigogliose. Avresti saputo quali tipi di elementi e in quale fase della crescita della pianta somministrarglieli per esempio.
Poi certamente l'esperienza diretta è qualcosa di importante ed è per questo che anche nelle università ci sono i laboratori, i progetti nelle aziende, tirocini, ecc....
Il punto non è quanto bene in più farei alle mie piante se fossi un esperto botanico. Il punto è quanto bene io e le mie piante e le AM ci facciamo a vicenda.
Io vorrei che fosse chiara la differenza fra ciò che ho capito e che mi serve per la vita e ciò che potrei conoscere studiando a livello professionale tutto ciò che riguarda il mondo delle piante o delle AM.
Il secondo punto è esattamente l'opposto di quello per cui servono le AM. Sia le AM che le piante sono qualcosa il cui risultato non è la somma delle nozioni del bagaglio tecnico della disciplina o delle botanica.
Una volta ho chiesto cosa fosse necessario per essere saggi e mi è stato risposto: "basta dire cose banali" io ho obiettato che la differenza fra chi dice cose banali e il saggio è che il saggio non le dice, le applica.
Non mi piacciono le atmosfere che, nelle possibili variazioni semantiche, in qualche modo hanno l'odore implicito di cose tipo "La violenza è sempre sbagliata, ma se devo difendere la mia vita è giusta". Questa è la vera atmosfera da cazzari.
E' il continuare a ragionare invece di imparare. E' il continuare a conoscere invece di capire. E' il continuare a parlare invece di ascoltare. E' il continuare a guardare gli altri invece di guardare se stessi.
Naturalmente anch'io non sono esente dal cadere, ma poi mi rialzo e ci riprovo.