Ho letto a scrocco in un supermarket l'articolo.
Non è roba per me.
In un contesto professionale,per chi si allena con estrema intensità (leggi "stile di vita")la cosa può avere un suo perché.
Del resto,anche se non per gli stessi scopi "alchemici"l'astinenza veniva(viene ancora?)raccomandata ai pugili nella preparazione ad un incontro,ed in generis agli sportivi in "ritiro di allenamento";certo ci si basa in maniera molto terraterra sulla carica emotiva che così viene a prodursi.
Ma uno come me,che si allena 1 o 2 ore al di.....preferisco vivere,con la consapevolezza dei miei limiti,di certo non valicabili con una pratica di questo genere;prima dovrei aver la possibilità di allenarmi di più,poi...poi credo che rinuncerei comunque volentieri.
Nutro una diffidenza istintiva per tutte le pratiche forzate.magari a torto...ma tant'è!
Avendo praticato anche a livello agonistico posso dire che le vecchie convinzioni astinenza=miglior risultato o migliore resa sono veramente obsolete!
Secondo la "scienza occidentale" è ormai accertato l’accordo tra attività sessuale e le successive prestazioni fisiche, queste, si dice, in generale vengono migliorate dal praticare sesso piuttosto che da un’astinenza forzata che imporrebbe il cambiamento delle abitudini e quindi potrebbe essere fonte di stress 'ulteriore', oltre a quello da agonismo..
Per il discorso 'Jing', non so, sarebbe da sperimentare, ma a livello concettuale mi sembra una 'privazione' e quindi non la ritengo una cosa buona, e poi si parla di ricerca dell'istinto animale nel combattimento, di attivazione dei centri del piacere nell'allenamento e ci si priva della fonte di piacere per eccellenza...non so!
Ciao!