Il mio wing chun è differente

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Offline robyhhh

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #30 on: January 16, 2012, 13:31:12 pm »
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Accendi sicuramente il mio interesse, ma dovrei appunto provare.

Il 4 febbraio, sabato, 4 utenti verranno a trovarmi. puoi aggregarti a loro se puoi/vuoi. Porteranno anche la videocamera per documentare le figure del cazzo che mi faranno senz'altro fare...

giusto 5 euro per la sala in palestra e sei dentro.

Quote
Anche qui dovrei provare il tuo sistema. Non credo però che il sistema Leung abbia tramandato l'abbandono della gamba anteriore a se stessa tanto da renderla inapplicabile.

conosci qualche altra disciplina marziale in cui si usa quell'assurda posizione? 

Quote
Per quanto riguarda il chi sao dovrei provare il tuo sistema, potrebbe anche avere senso.
Per quanto riguarda la biomeccanica un tennista in attesa della palla tipicamente distribuisce il peso da una gamba all'altra con un movimento continuo, evitando la stagnazione, proprio ai fini di sfruttare la forza cinetica che il continuo spostamento di peso produce. Tipicamente un tennista in quella posizione ha molto in comune con molti stili di taiji per esempio. Non a caso usa movimenti circolari. Non a caso la palla supera i 100km/h.
Un portiere durante il rigore distribuisce il movimento in modo meno evidente in quanto l'obiettivo non è la torsione per colpire la palla, ma lanciarsi da un lato piuttosto che dall'altro. Il tennista in servizio o nel basket spesso è in elevazione. Quindi la biomeccanica, durante la tecnica, porta il corpo a non
scaricare a terra nessun peso. Per il tennista in servizio così come il calciatore durante la punizione ci sono molti più punti in comune con i principi della thai.
Non credo quindi che tu intenda il 50/50 come una distribuzione duratura del peso con conseguente stagnazione.

infatti. ci si deve muovere in continuazione, ed in un lampo guadagnare qualsiasi direzione necessaria. Tuttavia un conto sono i trasferimenti di carico, un conto è mantenere una posizione con il peso su di una gamba, come insegnato nel "wing chun modificato". Nel wing "modificato" attimi di trasferimento del peso sono diventati "posizioni" di combattimento. Nella realtà non si è mai "statici", nemmeno con il peso 50/50.

Quote
Non te ne voglio assolutamente  :)
Avrai capito dai miei mischioni che più una cosa mi viene venduta come certa e meno me ne affeziono.

avrai capito che per me esiste solo l'efficacia. nomi, date, pareri personali e quant'altro non hanno alcun valore. come dico sempre ai miei allievi andate e provate tutto quello che volete con gente seria. se trovate di meglio smettete subito di studiare ciò che vi insegno ed io per primo andrò a studiare di corsa quella tecnica. e non scherzo. non mi interessa altro. 

Quote
Penso che un'arte si possa praticare e studiare per una vita, ma se è necessaria una vita per impararla e applicarla sicuramente non fa per me. Anzi non la considero neanche un'arte marziale.
Il fatto che il tuo rapporto con il Wc abbia soddisfatto i tuoi bisogni è una cosa positiva.
I miei bisogni sono di non limitare il mio corpo a schemi prefissati per quanto questi siano in grado di risolvere tutti o la maggior parte dei problemi di combattimento. Naturalmente non parlo della creatività che può esserci anche nel Wc pur mantenendone i principi. Intendo proprio la libertà creativa di far praticare al mio corpo altri principi.

andiamo per ordine. uno dei motivi per cui un combattente sportivo che già combatte non andrà mai a studiare il wing chun, facendo finta che lo possa trovare sotto casa, è che dovrebbe studiarlo per almeno dieci anni prima di poterlo utilizzare. fermo restando il fatto che il wing chun è nato per l'esigenza di combattere per strada e non su di un ring. sparare in una gara in poligono non è come fare uno scontro a fuoco, e da militare professionista so di cosa sto parlando. Ma converrai con me che praticare per 5 anni non è come farlo per dieci, o come 20 o come 30 anni, a parità di condizioni ovviamente... Sinceramente non capisco di che limiti parli. O meglio capisco i limiti enormi del "wing chun modificato". In quello che mi è stato insegnato ho la possibilità di fare tutto ciò che voglio, in relazione a cosa vuole fare l'avversario ovviamente. Non ho paletti da rispettare se non i principi. Posso introdurre qualsiasi tecnica ritenuta idonea, anche extra wing chun, l'importante è sopravvivere a qualsiasi costo e che l'introduzione sia coerente con i principi. Che questo comporti dare testate, spallate, morsi, ginocchiate, gomitate, calci, pugni, leve articolari, proiezioni e quant'altro (peraltro tutte tecniche che fanno parte del baglio wing chun).
Però i modi di applicare i principi devono essere quelli, altrimenti non funzionano. Quanto ai principi, purtroppo, il wing chun non ha bisogno di aggiunte. Ha tutti quelli che servono sul serio.


Quote
Sicuramente dovrei provare il tuo Wc per verificare se è davvero così diverso o quanto si discosta da quello che ho praticato io.

sono due cose totalmente diverse.

Quote
Per le ginocchiate faccio un esempio che non mi piace fare: è stato già dimostrato scientificamente che una ginocchiata o un calcio thai scaricano sul punto di impatto una pressione maggiore di qualunque altro tipo di calcio. Quindi questo potrebbe confortare la tesi sul cosa è migliore.

io ragiono diversamente. Una ginocchiata è una ginocchiata ed esiste biomeccanicamente un solo modo per tirarla. Quindi che la tiri un praticante di thai o di wing chun non fa differenza alcuna. Un gancio, tirato correttamente è una tecnica demolitrice. Che lo tiri correttamente un pugile o un praticante di wing chun non fa alcuna differenza. e così via. Bisogna però smettere di pensare "ai colpi", ma guardare ai "principi" che stanno dietro. Purtroppo un pugile si allena ad affrontare altri pugili di pari peso, così per i thai boxers... e per un'infinità di altri combattenti sportivi e non. Il wing chun non è stato concepito per affrontare altri praticanti di wing chun, ma di qualsiasi altra cosa. Ecco perché i colpi vengono studiati come conseguenza e mai come obiettivo. Ci si concentra su ciò che permette di tirare quei colpi. Ecco, per esempio, il principio di controllare i gomiti dell'avversario.


Quote
Naturalmente dovrei vedere come tirate le ginocchiate nel vostro stile di Wc tenendo presente che mi aspetto che nel farlo manteniate fede ai principi.

ovviamente.

Quote
Come detto sopra non faccio i mischioni perché non ho studiato il tuo wing chun. Non mi interessa che il wing chun sia teoricamente perfetto. Tutti le AM sono teoricamente perfette.
Teoria e pratica, per me, coincideranno nel WC quando vedrò il vivaio di combattenti di WC, anche del tuo stile, partecipare ad incontri sportivi interstile e combattere dall'inizio alla fine mantenendo fede ai principi.

Guarda. Non puoi dire cosa avresti fatto o meno se avessi studiato il wing chun che pratico. Non lo saprà mai nessuno. Ma stai pur sicuro che a me non interessa la teoria, ma la pratica. Se ciò che faccio non funzionasse non avrei continuato per vent'anni. Avrei cercato altrove le risposte. Esattamente come hai fatto tu rendendoti conto dell'inadeguatezza di cosa stavi studiando, andando poi a cercare delle toppe da altre parti. Cosa che comprendo benissimo. Il combattimento sportivo non è il motivo per cui è nato il wing chun. Nel wing chun non esiste nemmeno lo sparring inteso come negli SDC. Ci si allena in combattimenti da 4/5 secondi in cui ognuno può fare tutto quello che vuole e si vede chi rimane in piedi. Per esempio. Così sono stato addestrato. Niente arbitri, niente protezioni, niente regole, nessuna categoria di peso. Altrimenti si va a studiare SDC. Ed è per quello che sono ancora quà... Del resto la S.W.A.T. di Hong Kong non studia SDC ma wing chun...

Con stima.

Roberto
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Offline Aliena

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #31 on: January 16, 2012, 13:42:55 pm »
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assurda posizione? 

Esprimere un giudizio è certamente lecito, ma lasciarlo privo di qualsiasi argomentazione che esplichi il ragionamento che vi sta dietro e porta a tale affermazione, rende tale giudizio totalmente inutile ai fini della discussione e del confronto.
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Offline robyhhh

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #32 on: January 16, 2012, 13:56:25 pm »
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assurda posizione? 

Esprimere un giudizio è certamente lecito, ma lasciarlo privo di qualsiasi argomentazione che esplichi il ragionamento che vi sta dietro e porta a tale affermazione, rende tale giudizio totalmente inutile ai fini della discussione e del confronto.

Fammi allora un esempio di qualche combattente serio che usa quella posizione extra wx modificato. Se uno domani mattina si mette ad insegnare a combattere stando su di una gamba sola e dice che quello mostrato è thai come lo definiresti se non assurdo?

E nessuno si permetterebbe di dirti: Aliena... alrgomenta perché stare su di una gamba e dire che quello è thai, è assurdo... ci sono cose talmente evidenti nella loro assurdità che doverlo pure spiegare è svilente.

Comunque... Il peso sulla gamba dietro è nato con Leung Jun, quando alla fine del 1800, si rese conto che il terzo allievo, Cha Wah Sun, era più grosso e forte dei figli. Temendo che battesse questi ultimi, divise la forma, che era unica, in tre parti, tolse dei pezzi essenziali e la insegnò separatamente a tutti e tre. Spostò il peso permanentemente sulla gamba posteriore, eliminò gran parte del footwork e modificò alcuni principi cardine. Il più anziano degli allievi di Cha insegnò ad YM, che però, ad HK, incontro anche Leung Bik, il primogenito di Leung Jun.  Leung Bik spiegò a YM le differenze con il sistema corretto, ma YM continuò ad insegnare ad HK la versione modificata... Il resto è storia e sotto gli occhi di tutti.
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Offline Fabio Spencer

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #33 on: January 16, 2012, 14:02:24 pm »
0
assurda posizione? 

Esprimere un giudizio è certamente lecito, ma lasciarlo privo di qualsiasi argomentazione che esplichi il ragionamento che vi sta dietro e porta a tale affermazione, rende tale giudizio totalmente inutile ai fini della discussione e del confronto.

Fammi allora un esempio di qualche combattente serio che usa quella posizione extra wx modificato. Se uno domani mattina si mette ad insegnare a combattere stando su di una gamba sola e dice che quello mostrato è thai come lo definiresti se non assurdo?

E nessuno si permetterebbe di dirti: Aliena... alrgomenta perché stare su di una gamba e dire che quello è thai, è assurdo... ci sono cose talmente evidenti nella loro assurdità che doverlo pure spiegare è svilente.

Comunque... Il peso sulla gamba dietro è nato con Leung Jun, quando alla fine del 1800, si rese conto che il terzo allievo, Cha Wah Sun, era più grosso e forte dei figli. Temendo che battesse questi ultimi, divise la forma, che era unica, in tre parti, tolse dei pezzi essenziali e la insegnò separatamente a tutti e tre. Spostò il peso permanentemente sulla gamba posteriore, eliminò gran parte del footwork e modificò alcuni principi cardine. Il più anziano degli allievi di Cha insegnò ad YM, che però, ad HK, incontro anche Leung Bik, il primogenito di Leung Jun.  Leung Bik spiegò a YM le differenze con il sistema corretto, ma YM continuò ad insegnare ad HK la versione modificata... Il resto è storia e sotto gli occhi di tutti.
interessante.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Aliena

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #34 on: January 16, 2012, 14:22:30 pm »
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assurda posizione? 

Esprimere un giudizio è certamente lecito, ma lasciarlo privo di qualsiasi argomentazione che esplichi il ragionamento che vi sta dietro e porta a tale affermazione, rende tale giudizio totalmente inutile ai fini della discussione e del confronto.

Fammi allora un esempio ...omissis...
Non sto partecipando alla discussione, l'uso del colore rosso è appositamente pensato affinchè questo sia chiaro.
Faccio in modo che la discussione mantenga toni costruttivi.

Mi ripeto: esprimere un giudizio negativo è lecito, non supportarlo con alcuna motivazione e dare per scontato che chiunque sia d'accordo dandogli valore assoluto lo rende superfluo alla discussione.
Giudizio certamente lecito, ma non utile.

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Offline Luca Bagnoli

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #35 on: January 16, 2012, 16:21:13 pm »
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assurda posizione? 

Esprimere un giudizio è certamente lecito, ma lasciarlo privo di qualsiasi argomentazione che esplichi il ragionamento che vi sta dietro e porta a tale affermazione, rende tale giudizio totalmente inutile ai fini della discussione e del confronto.

Fammi allora un esempio di qualche combattente serio che usa quella posizione extra wx modificato. Se uno domani mattina si mette ad insegnare a combattere stando su di una gamba sola e dice che quello mostrato è thai come lo definiresti se non assurdo?

E nessuno si permetterebbe di dirti: Aliena... alrgomenta perché stare su di una gamba e dire che quello è thai, è assurdo... ci sono cose talmente evidenti nella loro assurdità che doverlo pure spiegare è svilente.

Comunque... Il peso sulla gamba dietro è nato con Leung Jun, quando alla fine del 1800, si rese conto che il terzo allievo, Cha Wah Sun, era più grosso e forte dei figli. Temendo che battesse questi ultimi, divise la forma, che era unica, in tre parti, tolse dei pezzi essenziali e la insegnò separatamente a tutti e tre. Spostò il peso permanentemente sulla gamba posteriore, eliminò gran parte del footwork e modificò alcuni principi cardine. Il più anziano degli allievi di Cha insegnò ad YM, che però, ad HK, incontro anche Leung Bik, il primogenito di Leung Jun.  Leung Bik spiegò a YM le differenze con il sistema corretto, ma YM continuò ad insegnare ad HK la versione modificata... Il resto è storia e sotto gli occhi di tutti.

e quanti praticano questo wc vero ? e chi soprattutto ( a parte te ) ?

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Offline Bingo Bongo

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #36 on: January 16, 2012, 16:53:38 pm »
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Accendi sicuramente il mio interesse, ma dovrei appunto provare.

Il 4 febbraio, sabato, 4 utenti verranno a trovarmi. puoi aggregarti a loro se puoi/vuoi. Porteranno anche la videocamera per documentare le figure del cazzo che mi faranno senz'altro fare...

giusto 5 euro per la sala in palestra e sei dentro.

Prima di luglio non posso, ma verrò a trovarti sicuramente.


Quote
Anche qui dovrei provare il tuo sistema. Non credo però che il sistema Leung abbia tramandato l'abbandono della gamba anteriore a se stessa tanto da renderla inapplicabile.

conosci qualche altra disciplina marziale in cui si usa quell'assurda posizione? 

Se per posizione assurda intendi quella "tipica" tramandata da Lenug direi che essendo tipica è corretto che altri stili non la usino.
Per quanto riguarda il peso sulla gamba posteriore è una posizione tipica di tutti gli stili tradizionali giapponesi, vietnamiti o cinesi. La "posizione del gatto" dove nel parare si richiama la gamba avanti scaricandola del peso per risparmiare un tempo (anche nell'idea del Wx) per la tecnica successiva che tipicamente è un calcio frustato, ma la compressione sulla gamba posteriore permette anche di sfruttare lo spostamento a molla in diverse direzioni e contemporaneamente, per esempio, usare tecniche di mano. Gli assetti posturali sono differenti, ma in entrambi i casi la gamba vuota rimane sotto il controllo dell'addome e quindi "viva".


Quote
Per quanto riguarda il chi sao dovrei provare il tuo sistema, potrebbe anche avere senso.
Per quanto riguarda la biomeccanica un tennista in attesa della palla tipicamente distribuisce il peso da una gamba all'altra con un movimento continuo, evitando la stagnazione, proprio ai fini di sfruttare la forza cinetica che il continuo spostamento di peso produce. Tipicamente un tennista in quella posizione ha molto in comune con molti stili di taiji per esempio. Non a caso usa movimenti circolari. Non a caso la palla supera i 100km/h.
Un portiere durante il rigore distribuisce il movimento in modo meno evidente in quanto l'obiettivo non è la torsione per colpire la palla, ma lanciarsi da un lato piuttosto che dall'altro. Il tennista in servizio o nel basket spesso è in elevazione. Quindi la biomeccanica, durante la tecnica, porta il corpo a non
scaricare a terra nessun peso. Per il tennista in servizio così come il calciatore durante la punizione ci sono molti più punti in comune con i principi della thai.
Non credo quindi che tu intenda il 50/50 come una distribuzione duratura del peso con conseguente stagnazione.

infatti. ci si deve muovere in continuazione, ed in un lampo guadagnare qualsiasi direzione necessaria. Tuttavia un conto sono i trasferimenti di carico, un conto è mantenere una posizione con il peso su di una gamba, come insegnato nel "wing chun modificato". Nel wing "modificato" attimi di trasferimento del peso sono diventati "posizioni" di combattimento. Nella realtà non si è mai "statici", nemmeno con il peso 50/50.

Si. E' una possibile soluzione.


Quote
Non te ne voglio assolutamente  :)
Avrai capito dai miei mischioni che più una cosa mi viene venduta come certa e meno me ne affeziono.

avrai capito che per me esiste solo l'efficacia. nomi, date, pareri personali e quant'altro non hanno alcun valore. come dico sempre ai miei allievi andate e provate tutto quello che volete con gente seria. se trovate di meglio smettete subito di studiare ciò che vi insegno ed io per primo andrò a studiare di corsa quella tecnica. e non scherzo. non mi interessa altro. 

Su questo punto credo che, in questo forum, siamo entrambi in buona compagnia.

Per me l'efficacia non è dello stile, ma quanto il mio rapporto con esso renda efficace me.



Quote
Penso che un'arte si possa praticare e studiare per una vita, ma se è necessaria una vita per impararla e applicarla sicuramente non fa per me. Anzi non la considero neanche un'arte marziale.
Il fatto che il tuo rapporto con il Wc abbia soddisfatto i tuoi bisogni è una cosa positiva.
I miei bisogni sono di non limitare il mio corpo a schemi prefissati per quanto questi siano in grado di risolvere tutti o la maggior parte dei problemi di combattimento. Naturalmente non parlo della creatività che può esserci anche nel Wc pur mantenendone i principi. Intendo proprio la libertà creativa di far praticare al mio corpo altri principi.

andiamo per ordine. uno dei motivi per cui un combattente sportivo che già combatte non andrà mai a studiare il wing chun, facendo finta che lo possa trovare sotto casa, è che dovrebbe studiarlo per almeno dieci anni prima di poterlo utilizzare. fermo restando il fatto che il wing chun è nato per l'esigenza di combattere per strada e non su di un ring. sparare in una gara in poligono non è come fare uno scontro a fuoco, e da militare professionista so di cosa sto parlando. Ma converrai con me che praticare per 5 anni non è come farlo per dieci, o come 20 o come 30 anni, a parità di condizioni ovviamente... Sinceramente non capisco di che limiti parli. O meglio capisco i limiti enormi del "wing chun modificato". In quello che mi è stato insegnato ho la possibilità di fare tutto ciò che voglio, in relazione a cosa vuole fare l'avversario ovviamente. Non ho paletti da rispettare se non i principi. Posso introdurre qualsiasi tecnica ritenuta idonea, anche extra wing chun, l'importante è sopravvivere a qualsiasi costo e che l'introduzione sia coerente con i principi. Che questo comporti dare testate, spallate, morsi, ginocchiate, gomitate, calci, pugni, leve articolari, proiezioni e quant'altro (peraltro tutte tecniche che fanno parte del baglio wing chun).
Però i modi di applicare i principi devono essere quelli, altrimenti non funzionano. Quanto ai principi, purtroppo, il wing chun non ha bisogno di aggiunte. Ha tutti quelli che servono sul serio.

Per i punti in neretto mi fa piacere, sono d'accordo e dovrebbe valere per tutte le AM.
Sui tempi per me la differenza sta nel fatto che dopo 20 anni cambia il modo con cui si pratica rispetto a 10 prima. Non credo che siano necessari 10 anni per imparare. Se si vuole imparare. Altrimenti non può bastare neanche tutta la vita. Nell'altro caso che si capiscono i principi e li si allena può bastare molto poco. E una volta imparato a rimanere in equilibrio i chilometri che si fanno dipendono solo da noi.
Per quanto riguarda i limiti parlo di ciò che faccio io. Per esempio le forme di Wx (per lo meno quelle classiche correttamente o erroneamente tramandate): a me piace passare da una posizione della forma a una tecnica thai, taiji o della capoiera. L'efficacia in combattimento è la pennellata del pittore data nel punto giusto e al momento giusto. Tante pennellate possono fare un'opera d'arte oppure no. Quando mi vedrai combattere vedrai in me solo efficacia (spero :) ). Non vedrai uno stile di combattimento. Proprio perché mi interessano solo i principi.

Comunque in strada puoi anche incontrare Fedor e Petrosyan appena usciti dal ristorante e incazzati neri perché sono stati lasciati dalle rispettive fidanzate e magari con la voglia di massacrare il primo che vedono e putacaso.....  :)
Ma penso che anche per te esiste quell'1% di imponderabilità nella vita dove non c'è WC, SdC o AM che tenga...



Quote
Sicuramente dovrei provare il tuo Wc per verificare se è davvero così diverso o quanto si discosta da quello che ho praticato io.

sono due cose totalmente diverse.

Capito. Ma anche in termini di principi? Es. principio di difesa della linea centrale?


Quote
Per le ginocchiate faccio un esempio che non mi piace fare: è stato già dimostrato scientificamente che una ginocchiata o un calcio thai scaricano sul punto di impatto una pressione maggiore di qualunque altro tipo di calcio. Quindi questo potrebbe confortare la tesi sul cosa è migliore.

io ragiono diversamente. Una ginocchiata è una ginocchiata ed esiste biomeccanicamente un solo modo per tirarla. Quindi che la tiri un praticante di thai o di wing chun non fa differenza alcuna. Un gancio, tirato correttamente è una tecnica demolitrice. Che lo tiri correttamente un pugile o un praticante di wing chun non fa alcuna differenza. e così via. Bisogna però smettere di pensare "ai colpi", ma guardare ai "principi" che stanno dietro. Purtroppo un pugile si allena ad affrontare altri pugili di pari peso, così per i thai boxers... e per un'infinità di altri combattenti sportivi e non. Il wing chun non è stato concepito per affrontare altri praticanti di wing chun, ma di qualsiasi altra cosa. Ecco perché i colpi vengono studiati come conseguenza e mai come obiettivo. Ci si concentra su ciò che permette di tirare quei colpi. Ecco, per esempio, il principio di controllare i gomiti dell'avversario.

Sei la seconda persona che mi dice che c'è un solo modo biomeccanico corretto per per eseguire una determinata tecnica e fate 2 stili completamente diversi.
Il punto è che non c'è differenza fra la ginocchiata del tuo stile e quella thai solo se nel tirarla lanciate il braccio all'indietro, con uno proteggete la testa, chiudete il tronco in avanti, vi sollevate sull'avanpiede e usate l'anca in supporto a tutto questo. In questo caso non esiste differenza perché state tirando una ginocchiata thai. Se solo nel tirare la ginocchiata non sollevate il tallone, sarà magari altrettanto efficace, ma dal punto di vista biomeccanico state facendo un'altra cosa.
Per la parte in neretto sono d'accordo.


Quote
Naturalmente dovrei vedere come tirate le ginocchiate nel vostro stile di Wc tenendo presente che mi aspetto che nel farlo manteniate fede ai principi.

ovviamente.

Bene :)


Quote
Come detto sopra non faccio i mischioni perché non ho studiato il tuo wing chun. Non mi interessa che il wing chun sia teoricamente perfetto. Tutti le AM sono teoricamente perfette.
Teoria e pratica, per me, coincideranno nel WC quando vedrò il vivaio di combattenti di WC, anche del tuo stile, partecipare ad incontri sportivi interstile e combattere dall'inizio alla fine mantenendo fede ai principi.

Guarda. Non puoi dire cosa avresti fatto o meno se avessi studiato il wing chun che pratico. Non lo saprà mai nessuno. Ma stai pur sicuro che a me non interessa la teoria, ma la pratica. Se ciò che faccio non funzionasse non avrei continuato per vent'anni. Avrei cercato altrove le risposte. Esattamente come hai fatto tu rendendoti conto dell'inadeguatezza di cosa stavi studiando, andando poi a cercare delle toppe da altre parti. Cosa che comprendo benissimo. Il combattimento sportivo non è il motivo per cui è nato il wing chun. Nel wing chun non esiste nemmeno lo sparring inteso come negli SDC. Ci si allena in combattimenti da 4/5 secondi in cui ognuno può fare tutto quello che vuole e si vede chi rimane in piedi. Per esempio. Così sono stato addestrato. Niente arbitri, niente protezioni, niente regole, nessuna categoria di peso. Altrimenti si va a studiare SDC. Ed è per quello che sono ancora quà... Del resto la S.W.A.T. di Hong Kong non studia SDC ma wing chun...

Con stima.

Roberto
Io apprezzo la tua convinzione, non lo dico con ironia, credo che sia corretto essere convinti. Anch'io lo sono di quello che faccio. Credo che sia corretto confrontarsi col maggior numero di problemi di combattimento rispettando i principi del proprio stile. Se è quello che si vuole fare. E penso che tu e il tuo Wc vi troviate bene e che sia lo stile adatto a te. Non bisogna però dare per scontato che possa essere "indossato" da tutti e stare bene a tutti solo perché sta bene a noi o solo per che ci rende efficaci. Per esempio in Israele usano il KM.
Io penso che nel WC che pratichi ci sia molto di ciò che tu hai scoperto, sicuramente partendo dai principi, più che quello tramandato da uno o l'altro lineage.

Apprezzo la passione e la convinzione quando finalizzata in modo costruttivo.

Con stima.

Giuseppe


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Offline beppegg

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #37 on: January 16, 2012, 17:22:13 pm »
0
Comunque... Il peso sulla gamba dietro è nato con Leung Jun, quando alla fine del 1800, si rese conto che il terzo allievo, Cha Wah Sun, era più grosso e forte dei figli. Temendo che battesse questi ultimi, divise la forma, che era unica, in tre parti, tolse dei pezzi essenziali e la insegnò separatamente a tutti e tre. Spostò il peso permanentemente sulla gamba posteriore, eliminò gran parte del footwork e modificò alcuni principi cardine.

Ciononostante, Cha Wah Sun fece il sederino a strisce ad i succitati figli, che però si consolarono dall'ospedale sapendo di avere si, perso... Ma di possedere un wing chun molto superiore a quello (errato) insegnato dal padre a CWS e con il quale avrebbero potuto facilmente batterlo, se solo avessero voluto...

I corsi e ricorsi della storia! :halo:
Dio c'è, ma non sei tu: Rilassati!!!!

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Offline robyhhh

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #38 on: January 17, 2012, 09:54:37 am »
-1

Prima di luglio non posso, ma verrò a trovarti sicuramente.

sarai il benvenuto.


 

Se per posizione assurda intendi quella "tipica" tramandata da Lenug direi che essendo tipica è corretto che altri stili non la usino.[/quote]

ti sei mai domandato perché?

Quote
Per quanto riguarda il peso sulla gamba posteriore è una posizione tipica di tutti gli stili tradizionali giapponesi, vietnamiti o cinesi. La "posizione del gatto" dove nel parare si richiama la gamba avanti scaricandola del peso per risparmiare un tempo (anche nell'idea del Wx) per la tecnica successiva che tipicamente è un calcio frustato, ma la compressione sulla gamba posteriore permette anche di sfruttare lo spostamento a molla in diverse direzioni e contemporaneamente, per esempio, usare tecniche di mano. Gli assetti posturali sono differenti, ma in entrambi i casi la gamba vuota rimane sotto il controllo dell'addome e quindi "viva".

infatti non si stavo parlando dei "trasferimenti" di peso, che durano istanti, ma le "posizioni"... ancora oggi, purtroppo, nella stragrande maggioanza delle scuole di wx (modificato) si insegna il pinocchietto, ed a tenere un foglio di carta sotto il tallone... dura realtà... si ignora totalmente l'uso dell'anca e si ignora totalmente il footwork...


Quote

Su questo punto credo che, in questo forum, siamo entrambi in buona compagnia.

Per me l'efficacia non è dello stile, ma quanto il mio rapporto con esso renda efficace me.

parli dell'apporto dell'uomo, che è imprescindibile. buona auto, ma buon pilota.


Quote
Per i punti in neretto mi fa piacere, sono d'accordo e dovrebbe valere per tutte le AM.
Sui tempi per me la differenza sta nel fatto che dopo 20 anni cambia il modo con cui si pratica rispetto a 10 prima.

beh... si chiama esperienza...

Quote
Non credo che siano necessari 10 anni per imparare.

il wing chun è un'arte complessa. Il solo imparare ad utilizzare due barccia simultaneamente richiede diversi anni di pratica. I primi dieci anni di pratica ho tenuto una media di 4/5 ore al giorno con punte di 6/7. Senza falsa modestia ho talento da vendere, perciò se ci ho messo quel tempo con quei ritmi di allenamento significa che di meno... ovviamente parlo di intteriorizzare l'arte, di saperla esprimere in modo naturale ed inconscia indipendentemente dall'avversario. Nel computo degli anni metto anche il fare esperienza, non solo l'acquisizione tecnica... non so se riesco a farmi capire...

Quote
  Se si vuole imparare. Altrimenti non può bastare neanche tutta la vita. Nell'altro caso che si capiscono i principi e li si allena può bastare molto poco. E una volta imparato a rimanere in equilibrio i chilometri che si fanno dipendono solo da noi.
Per quanto riguarda i limiti parlo di ciò che faccio io. Per esempio le forme di Wx (per lo meno quelle classiche correttamente o erroneamente tramandate): a me piace passare da una posizione della forma a una tecnica thai, taiji o della capoiera. L'efficacia in combattimento è la pennellata del pittore data nel punto giusto e al momento giusto. Tante pennellate possono fare un'opera d'arte oppure no. Quando mi vedrai combattere vedrai in me solo efficacia (spero :) ). Non vedrai uno stile di combattimento. Proprio perché mi interessano solo i principi.

taiji e wing chun, sono parenti stretti... su alcuni aspetti due facce della stessa medaglia... la capoera è nata pe camuffare sotto una danza l'addestramento degli schiavi... peraltro con le mani incatenate... le attinenze coi principi del wing chun sono pressoché nulle... per la thai il discorso è più complesso...


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Comunque in strada puoi anche incontrare Fedor e Petrosyan appena usciti dal ristorante e incazzati neri perché sono stati lasciati dalle rispettive fidanzate e magari con la voglia di massacrare il primo che vedono e putacaso.....  :)

se per questo puoi anche incontrare me... ma le possibilità sono davvero esigue  :)


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Ma penso che anche per te esiste quell'1% di imponderabilità nella vita dove non c'è WC, SdC o AM che tenga...

meno male... altrimenti la  vita sarebbe particolarmente noiosa...

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Capito. Ma anche in termini di principi? Es. principio di difesa della linea centrale?

credimi. non c'è modo per spiegartelo a parole. E' come voler spiegare i colori ad un cieco dalla nascita. Comprendimi non ti sto offendendo dandoti dello sprovveduto o che hai poca sostanza, è una metafora per darti l'idea di come le parole, a volte siano del tutto inadeguate alle circostanze...

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Sei la seconda persona che mi dice che c'è un solo modo biomeccanico corretto per per eseguire una determinata tecnica e fate 2 stili completamente diversi.

gli stili si differenziano per i principi, non per i colpi.

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Il punto è che non c'è differenza fra la ginocchiata del tuo stile e quella thai solo se nel tirarla lanciate il braccio all'indietro, con uno proteggete la testa, chiudete il tronco in avanti, vi sollevate sull'avanpiede e usate l'anca in supporto a tutto questo. In questo caso non esiste differenza perché state tirando una ginocchiata thai. Se solo nel tirare la ginocchiata non sollevate il tallone, sarà magari altrettanto efficace, ma dal punto di vista biomeccanico state facendo un'altra cosa.

come hai detto tu, conta l'efficacia, ma nel wing chun non si tirerà mai una ginocchiata nello stesso identico modo della thai, per il semplice fatto che di fronte non abbiamo praticamente mai un avversario con la nostra tecnica, ma una qualsiasi altra. Mi spiego, rimanendo nel caso specifico.

1) Il braccio non viene tirato indietro, perché così è morto. Nel wing chun si combatte usando due braccia simultaneamente. Nel momento della ginocchiata quel braccio sta controllando il gomito avanzato dell'avversario, per impedirgli di difendersi e/o contrattaccare. Attraverso il controllo del gomito si impedisce all'avversario di continuarre a combattere. Nel wing chun qualsiasi colpo non è fine a se stesso, ma viene tirato SOLO se abbiamo messo l'avversario nelle condizioni di NON potersi difendere. Deve arrivare nel 100% dei casi. E' un pricipio.

2) Durante quella ginocchiata (thai intendo) NULLA impedisce all'avversario di difendersi, spostarsi, colpire a sua volta.

3) Quando dico che esiste solo un modo biomeccanicamente corretto per tirare una ginocchiata intendevo dire che esiste uno solo che assolva i principi di una particolare arte. Spero di essere chiaro.

3) su anca ed avampiede invece siamo d'accordo.

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Io apprezzo la tua convinzione, non lo dico con ironia, credo che sia corretto essere convinti. Anch'io lo sono di quello che faccio. Credo che sia corretto confrontarsi col maggior numero di problemi di combattimento rispettando i principi del proprio stile. Se è quello che si vuole fare. E penso che tu e il tuo Wc vi troviate bene e che sia lo stile adatto a te. Non bisogna però dare per scontato che possa essere "indossato" da tutti e stare bene a tutti solo perché sta bene a noi o solo per che ci rende efficaci.

ovviamente. occorre una certa predisposizione. Ma come vedi si parla della tecnica e non dei praticanti proprio per evitare di dover analizzare ogni singolo utente. chiaramente poi, dieci persone studiano un qualcosa ed avremo dieci tecniche simili ma non identiche. E' il pricipio di indeterminatezza di Heisenberg... se studi una cosa, inevitabilmente la modifichi...

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  Per esempio in Israele usano il KM.

giusto. ma è un mischione di cose preesistenti, codificate per le necessità di un agente operativo del Mossad e dell'esercito regolare. Gente addestrata, motivata  e professionista. Quindi si tratta di tecniche base da adottare nel caso che i due colpi al bersaglio grosso non siano andati a segno e non si abbia la possibilità di tirarne un terzo. Il KM va benissimo per le esigenze militari per cui è stato creato... va meno bene quando cerchi di insegnarlo alla massaia o al pingue impiegato di banca in un contesto di lotta civile... ma è un altro discorso...

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Io penso che nel WC che pratichi ci sia molto di ciò che tu hai scoperto, sicuramente partendo dai principi, più che quello tramandato da uno o l'altro lineage.

ti sbagli. pur essendo io una persona differente da chi mi ha preceduto, pratico lo stesso wing chun. Certo, l'esperienza conta e non è trasmissibile, ma chi ha fatto determinate esperienze, arriva più o meno alle medesime conclusioni.

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Apprezzo la passione e la convinzione quando finalizzata in modo costruttivo.

Con stima.

Giuseppe


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Offline Shurei-Kan

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #39 on: January 17, 2012, 10:22:34 am »
+5
Chiedo scusa per il disturbo e relativo OT.
Io il WC non lo conosco, non mi appassiona per niente e non ne capisco granchè, ma dico solo una cosa, che nel mio lungo ma insignificante percorso marziale ho conosciuto una miriade di praticanti e insegnanti che vanno dai più seri, onesti e preparati ai più scarsi, esaltati e cazzari e l'unica certezza che ho acquisito è il riscontro e l'interconnessione che ho sempre trovato tra:

- Praticante serio, umile, schivo, pronto a mettersi in gioco e che mai sosterrebbe una presunta superiorità propria e della propria pratica = Praticante valido e coi controcazzi.

- Praticante vanitoso, pieno di certezze, portatore del Verbo, sempre pronto a disquisire (menando il can per l'aia) e/o sfidare (più o meno velatamente) chiunque possa mettere in dubbio cio che dice di riuscire a fare = Praticante abbastanza scarso.

Insomma, a parer mio, chi parla poco e non ostenta generalmente ne sa, chi parla spesso e ostenta........ un po' meno.

Scusate il disturbo.


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Offline Fabio Spencer

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #40 on: January 17, 2012, 10:29:06 am »
+1
infatti non si stavo parlando dei "trasferimenti" di peso, che durano istanti, ma le "posizioni"... ancora oggi, purtroppo, nella stragrande maggioanza delle scuole di wx (modificato) si insegna il pinocchietto, ed a tenere un foglio di carta sotto il tallone... dura realtà... si ignora totalmente l'uso dell'anca e si ignora totalmente il footwork...
quella è una delle cose più idiote, antinaturali, frustanti e dannose che abbia provato a fare...  :nono:
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Fabio Spencer

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #41 on: January 17, 2012, 10:33:27 am »
+1
[Per quanto riguarda il peso sulla gamba posteriore è una posizione tipica di tutti gli stili tradizionali giapponesi, vietnamiti o cinesi. La "posizione del gatto" dove nel parare si richiama la gamba avanti scaricandola del peso per risparmiare un tempo (anche nell'idea del Wx) per la tecnica successiva che tipicamente è un calcio frustato, ma la compressione sulla gamba posteriore permette anche di sfruttare lo spostamento a molla in diverse direzioni e contemporaneamente, per esempio, usare tecniche di mano. Gli assetti posturali sono differenti, ma in entrambi i casi la gamba vuota rimane sotto il controllo dell'addome e quindi "viva".

Per come l'ho vista io, stili preminentemente giapponesi (o il Tai Kyoku Ken, quindi "giapponesissazione" di stile cinese) la neko-achi-dachi è una delle posizioni possibili in cui ci si può trovare.
Non è "La Posizione" centrale del sistema.
E spesso viene interpretata nelle forme un "calcio nascosto", come un simbolo.
Dove c'è una Neko-achi-dachi dovrebbe esserci un calcio con il piede avanzato, e tenere quella posizione "allena" la postura e l'equilibrio per poter portare quel calcio.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Shurei-Kan

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #42 on: January 17, 2012, 10:45:28 am »
0
Bravo Fabbbry!  :thsit:

Noi la chiamiamo NekoAshiDachi ma credo sia la stessa identica cosa. (posizione del gatto)

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Offline robyhhh

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #43 on: January 17, 2012, 10:46:42 am »
0
Chiedo scusa per il disturbo e relativo OT.

scusato. ci mancherebbe.

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Io il WC non lo conosco, non mi appassiona per niente e non ne capisco granchè,

è una buona premessa.

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  ma dico solo una cosa, che nel mio lungo ma insignificante percorso marziale ho conosciuto una miriade di praticanti e insegnanti che vanno dai più seri, onesti e preparati ai più scarsi, esaltati e cazzari e l'unica certezza che ho acquisito è il riscontro e l'interconnessione che ho sempre trovato tra:

- Praticante serio, umile, schivo, pronto a mettersi in gioco e che mai sosterrebbe una presunta superiorità propria e della propria pratica = Praticante valido e coi controcazzi.

- Praticante vanitoso, pieno di certezze, portatore del Verbo, sempre pronto a disquisire (menando il can per l'aia) e/o sfidare (più o meno velatamente) chiunque possa mettere in dubbio cio che dice di riuscire a fare = Praticante abbastanza scarso.

Insomma, a parer mio, chi parla poco e non ostenta generalmente ne sa, chi parla spesso e ostenta........ un po' meno.

posso risponderti serenamente. Quello che dici trova anche, spesso ma non sempre, riscontro nella mia altrettanto lunga ed insignificante esperienza. Ma come entrambi sappiamo, le parole contano poco, sono i fatti quelli che contano. Ho trovato maestri seri e piuttosto forti umili e maestri seri e piuttosto forti meno umili. Come ho trovato presunti maestri umili e presunti maestri poco umili... Non sono così poco umile però da sentirmi in dovere di giudicare le presunte qualità umane di chi mi sta di fronte. Non è affar mio. Guardo se chi ho di fronte ha qualcosa da insegnarmi oppure no. L'ultimo uomo perfetto è stato crocifisso se nopn erro, e lo si venera ancor oggi dopo  venti secoli... Nessuno pretende di piacere a tutti.

Ma ognuno di quei maestri o pseudo tali, l'ho conosciuto di persona. Non attraverso le parole scritte su di un forum. Infatti, noterai che di decine di persone che sono venute a conoscermi, nessuna ha mai espresso giudizi negativi, pur non approvando, molto spesso COME dico ciò che dico. 

Ma tu senz'altro, puoi insegnarmi come rendere gradito e digeribile ciò che penso.

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Scusate il disturbo.

scusato di nuovo.

Roberto
L'uomo a volte inciampa nella verità, ma il più delle volte si rialza e tira dritto.

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Offline Shurei-Kan

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Re:Il mio wing chun è differente
« Reply #44 on: January 17, 2012, 10:54:25 am »
0
Roby, io non ho da insegnarti niente e non ho nemmeno la pretesa di farlo, al contrario stavo solo constatando due diversi tipi di approccio al dialogo e penso sia chiaro quale tipo di approccio io giudico apprezzabile e cerco ispirazione e quale invece no.

Non ho nient'altro da aggiungere perchè ribadisco di non conoscere la materia, oltre che ad essere scarso già nella mia.

Ri-Scusate il disturbo e buona discussione.