Il "radicamento", va ricercato nella "mobilità", non certo nella "staticità".
Nel wing chun (non nel WT quindi) il controllo dei gomiti è un pricipio cardine. Così come le uscite laterali, l'usare due braccia simultaneamente, proteggere il centro, ed occupare quello dell'avverario ecc... ecc... Tuttavia ognuno di questi pricipi va applicato in movimento, ed in ogni direzione a seconda delle necessità.
Di solito l'avversario cerca di ruotare per girarci intorno, sottraendosi al controllo del gomito per esempio, così come cercherà di indietreggiare sotto pressione oppure avanzare se la pressione nei suoi confronti è insufficiente. Orbene nel wing chun tra colpi e controlli non c'è alcuna alcuna differenza sostanziale. In entrambi va scaricato il nostro peso corporeo, cambiando solo quindi il punto di impatto e di applicazione. Su bersagli vulnerabili i primi, sulle articolazioni primarie i secondi, ed ovviamente nel medesimo istante. Controlli e colpi devono avvenire simultaneamente, ma unitamente al footwork. Un corpo immobile e facilmente vulnerabile. E' forte e resistente, ha "inerzia" in una direzione ma è contemporaneamente vulnerabilissimo in un'altra. Ecco perché occorre molta esperienza per farlo funzionare in un contesto reale e non collaborativo: le direzioni in cui applicare i controlli cambiano anche due o tre volte al secondo.
Nel 99% dei casi, quello chiamato wx che c'è in giro, non controlla. ma spinge. E le spinte possono essere facilmente annullate con un passo soltanto. Ma visto che l'endogamia è una piaga anche nel wx (in pratica, ci si allena sempre e solo contro chi chi fa la medesima cosa), spessissimo non ci si rende conto di questo importante difetto. Tanto più che non si interviene, non solo spingendo invece che controllando, ma non utilizzando almeno due livelli diversi, tra attacco e controlli.