La ritualità del combattimento, l'impostazione duellistica e leale, sono un fatto necessario se si imposta una appendice agonistica in una AM, il problema è che andava mantenuta ben chiara la differenza con lo scontro, evitando che in così tanti si convincessero che "succede così" salvo poi, ritrovarsi tutti acciaccati perchè il tal balordo non ha fatto il saluto, non ha rispettato le regole, non ha dato il tempo per prepararsi, ha colpito dove non si può......
A questo va aggiunto il normale cammino di qualsiasi cosa nasca, cresca e si diffonda, dovendo lasciare per starda X elementi sia tecnici, che didattici e metodologici, che qualitativi, per far fronte alle esigenze di un bacino d'utenza più vasto.
Oggi in quanti Dojo di karate si potrebbe lasciare un dente a terra, un naso rotto, in allenamento? In quante palestre si potrebbe lavorare calcando la mano senza perdere una consistente fetta di iscritti? Senza incorrere in grane assicurative e legali?
Eppure l'argomento sono le botte, mica la danza tradizionale....ma tant'è.
Ovvio che, alleggerire, addolcire, rendere fruibile a tutti, impostare per lo scontro agonistico senza tenere presente le differenti dinamiche di uno vero, allontana parecchio certe distanze fra molte discipline e il concetto di DP, nonostante potesse essere il concetto fondante all'origine.
Ma anche quando si lavora sulle dinamiche dello scontro vero, capita di incorrere in false illusioni, proprio perchè lo scontro vero, ha come prima caratteristica l'imprevedibilità, quindi canonizzare, prevedere e codificare l'imprevedibile, non può che portare a false certezze.