X Ryujin: Figther in the wind è piacevole, anche se alterna i momenti.
X John: non mi dispiace se ci sono eccessi, Zatoichi lo trovo un ottimo film, ma fa degli eccessi un punto di forza voluto, non ha momenti involontari.
A me non piace quando nel mettere in atto stereotipi o macchiette, autori e registi ci credono davvero, quando davvero dipingono così i personaggi credendo di renderli realistici, quando davvero pensano di metter su delle scene di lotta realistiche facendole durare una eternità, con gente che al 15° calcio in faccia e sprangata sulla schiena si rialza e ne mena 10.
Se si eccede in modo manifesto, diventa anche artistico.
Ma qui intendevo parlare di film ben scritti, ben diretti e ben recitati.
Ad esempio Twilight Samurai mi è piaciuto, come adoro Kurosawa e Kitano, così come non mi è dispiaciuto, pur con le sue allegorie, 13 assassini, o Kuro Obi.
Di Red Belt non mi è piaciuta la conclusione della trama, decisamente scontata e stereotipata.
La tigre e il dragone è più un dipinto che un film di AM, quindi ci sta.
Warrior mi è piaciuto.
Steven Seagal, che ha fatto vedere belle cose di Aikido in Nico e poi stop, è l'emblema della pessima scrittura, con battute da supereroe senza paura, sempre con sti cazzo di servizi nel passato, sempre li che ammazza gente come se spegnesse sigarette, mai che finisca nei guai per quei 20 o 30 morti.
Ecco, uno così, che dice quelle battute, io spero sempre che venga asfaltato in malo modo.