Concordo con tutti.
Vorrei però specificare che le arti marziali orientali avevano nella società del tempo un ruolo diverso da quello di mero sport che hanno gli sdc oggi.
Questo porta inevitabilmente a delle differenze anche nella didattica.IMHO le AM anticamente non servivano per picchiare, ma come via per migliorare se stessi, mezzo per temprare lo spirito e come forma di educazione "sociale".
La boxe, per esempio è nata con tutt'altro scopo.
Mi pare naturale che queste cose così diverse nello scopo siano diverse anche nei modi in cui si apprendono.
Poi se uno vuole imparare un' AM per gli stessi motivi per cui si impara uno SDC allora direi che la didattica da SDC è la più adatta...
sulla parte in grassetto sono d'accordo.
Sul capoverso successivo meno.
Anticamente le AM servivano per combattere, armati.
Per uccidere e non essere uccisi.
In ambito nipponico quello più rappresentativo continua a rimanere, a mio avviso, la spada.
Ogni Ryu era fondamentalmente "familiare" nel senso di clan e ce ne era una "ufficiale" per ogni daymo, tenuti sempre in fase di paranoia pre-guerra dal potere centrale che aveva adottato quello che per noi è il vecchio "dividi et impera"
[1].
In tale contesto è assolutamente logico che ogni scuola avesse i suoi segreti.
Segreti che magari erano fondamentalmente dei "trucchetti sporchi", magari che sfruttavano l'effetto sorpresa da poter usare una volta sola (tanto se il nemico moriva non poteva allertare altri).
Che poi tale metodologia di "selezione" (selezione che se dovessi metetre in grado qualcuno di usare un coltello per esempio mi sembra ancora adesso sacrosanta) si possa effettuare in maniera diversa e che sia stata applicata anche in altre discipline che in relatà non la meriterebbero è un altro paio di maniche.
Io personalmente piuttosto che così preferirei decidere a chi insegnare e tenermi il diritto di rifiutare persone di cui non mi fidassi.
Certo che se invece la mai sussistenza e quella della mia famiglia dipendesse dalla mia attività di insegnante magari sarei meno intransigente.
Ma "fortunatamente" non facendo l'insegnate professionista questi problemi non ce li ho