La rivista, in inglese, è grandiosa,
ho letto l'articolo di YM e "da anni" mi prometto di rispondervi... ma il tempo
la cosa interessante è che quell'articolo è molto vicino allo "spirito" di una cosa che ho scritto anni e anni fa per un convegno... sulla mistica femminile nel Medioevo cristiano
Ad ogni buon conto, del video mi interessa qualcos'altro - un ricordo ri-evocato dalle parole del signore intervistato.
Dunque. Ricordo un seminario di tuishou, nella seconda metà degli anni '90, in cui mi capitò en passant di fare tuishou con John (1 minuto, o giù di lì, perché mi era di molto superiore, mi fregò e passò oltre) e ricordo due cose dell'esperienza:
1. Le sue braccia erano sciolte e leggere.
2. La sua presa era tremenda - se ti afferrava ti sembrava che, se solo avesse voluto, ti avrebbe potuto strappare la carne dalle ossa. That strong.
Ora, confesso che della storicità del taijiquan di Ip Tai Tak mi interessa fino a un certo punto - è una curiosità intellettuale che non incide sulla mia pratica: ho smesso di praticare con quella scuola dal '98 o giù di lì. Però la presa di John, la reattività e la leggerezza delle sue braccia mi sembra(ro)no reali.
Mi chiedo come sia possibile sviluppare quelle qualità solo col "lavoro interno" - che, in quella scuola, si "riduce" a lavoro posturale, forma, armi e zhan zhuang.
EDIT: "John" qui sopra significa John Ding, che afferma pubblicamente di essere il primo discepolo di Ip Tai Tak.