La lezione ideale

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Offline sanchin

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La lezione ideale
« on: January 20, 2012, 21:07:38 pm »
0
Perchè ogni karateka presente non scrive la tipologia di lezione ideale secondo lui? potrebbero nascere spunti e riflessioni riguardo alle varie metodologie di impostazione delle proprie lezioni.

Comincio io ovviamente ;)

Da insegnante io imposto così le mie lezioni

-Riscaldamento (in cui comprendo anche un certo ritmo per il "fiato")
-Stretching
-Kihon
-Potenziamento (flessioni, addominali, etc)
-Kata o Colpitori
-Potenziamento
-Sequenza tecnica in coppia, il cosiddetto yakusoku kumite
-Condizionamento (tipo calci alle gambe, parate abbastanza dure sui colpi, makiwara)

Questa secondo me è la lezione ideale voi cosa proponete o anche cosa praticate?

OSU
OSU

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muteki

Re:La lezione ideale
« Reply #1 on: January 20, 2012, 23:52:43 pm »
0
riscaldamento. attrezzi. lavoro a coppia. alternati, una volta kata e una combattimento libero basandosi se possibile sul lavoro a coppie di cui sopra. x esempio, se sì sono allenare tecniche a terra ci sì dovrà concentrare su quelle anche nel kumite e così via

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Offline Davide.c

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Re:La lezione ideale
« Reply #2 on: January 21, 2012, 13:20:53 pm »
+1
- riscaldamento, stretching e potenziamento
- lavoro sui colpitori e a vuoto
- lavoro in coppia preordinato
- mazzate
- doccia e birra (lemon soda per me, perché sono la fetenzia di tutti i karateka essendo astemio  :D)
- Fondatore del dojo rinnegato e della BUFF Caverna
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"Strength is born in the deep silence of long-suffering hearts; not amid joy." - Sir Arthur Helps

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Joker

Re:La lezione ideale
« Reply #3 on: January 21, 2012, 14:33:35 pm »
0
La mia lezione ideale è da 1:40 - 2 ore; di più ho sperimentato che è controproducente.

All'aperto se tempo e smog lo permettono. Personalmente mi piace il contatto con la natura  :thsit:

Obbligo di indossare il karategi: a meno di esercizi in cui è chiaramente controproducente, penso che non abbia particolari controindicazioni. Naturalmente quando serve si può togliere l'uwagi. Il motivo di tutto ciò è che sono affezionato al gi  :-[

Lezione così suddivisa (indicativamente):

  • saluto e un momento di silenzio e raccoglimento per darsi carica o liberarsi dei problemi fuori dojo
  • Esercizi di avviamento: riscaldamento (ad esempio corda), stretching
  • Hojo Undo/fondamentali, essenzialmente tecniche a vuoto, combinazioni semplici con pochi spostamenti. Aboliti i fondamentali del tipo "3 avanzamenti e ritorno"
  • Colpitori "morbidi": Sacco, pao et similia su cui tirare le tecniche.
  • Lavoro tecnico a coppie: Yakusoku kumite e kata bunkai. I Kata a vuoto invece sono sostanzialmente aboliti, insegnerei direttamente il bunkai a coppie opportunatamente spezzettato. Questo punto non lo farei ad ogni allenamento (e quando lo faccio tolgo tempo ai punti precedente e successivo)
  • Confronto libero di vario genere: sparring con guantoni o anche cose più libere con guantini o senza protezioni tipo kyokushin. Il livello di contatto dipende dalle capacità dei praticanti. Per i novizi, invece dello sparring, sanchin condizionato e altro lavoro tecnico.  (per il primo mese direi)
  • ancora stretching (diverso dal precedente) prima di andare a casa.
  • Come punto uno.
  • doccia. La birra solo una volta a settimana

*alla lista si aggiunge la parte di potenziamento fisico o i circuit training, ma nella mia attuale ignoranza non saprei in quale momento dell'allenamento sia più opportuno inserirlo.

Ho volutamente omesso il condizionamento: tra sparring (o sanchin per i principianti), colpitori morbidi e lavoro a coppie il corpo è già sollecitato a sufficienza. Sicuramente insegnerei le tecniche per il condizionamento, ma lo lascerei fare agli allievi a loro discrezione. Naturalmente la mia palestra ideale sarà provvista di makiwara di diverso tipo e gli allievi infaticabili potranno servirsene a fine allenamento.  :thsit:

Se gli allenamenti sono più di 3 volte a settimana invece è doveroso differenziarli e creare un programma settimanale unitario. Ad esempio ai tempi del nuoto facevo lunedì fondo/aerobico, martedì lattato, mercoledì "ad cazzum" e tecnica, giovedì misto scatti/ distanza media, venerdì scatti, sabato lavoro soprattutto tecnico.

 :)
« Last Edit: January 21, 2012, 14:35:49 pm by Jolly Roger »

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muteki

Re:La lezione ideale
« Reply #4 on: January 21, 2012, 19:30:54 pm »
0
tsk... un karateka astemio non sì era mai visto. inconcepibile!


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Joker

Re:La lezione ideale
« Reply #5 on: January 21, 2012, 19:38:32 pm »
0
Non avevo letto!...

 :o :o :o

Tu non sei un karateka!  :P

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Offline Davide.c

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Re:La lezione ideale
« Reply #6 on: January 22, 2012, 02:06:29 am »
0
Però in compenso se si tratta di abbuffarsi di cibo faccio paura é_è
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Offline Dipper

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Re:La lezione ideale
« Reply #7 on: January 22, 2012, 10:35:43 am »
+1
Non penso che sia opportuno stilare un programma unico per tutte le lezioni, a quanto ne so periodizzare (posto che si abbia la conoscenza per farlo) dà risultati migliori.

Ad ogni modo il mantra a cui attenersi è assodato essere questo:
Quote
CORRETTA SUCCESSIONE DEL CARICO D'ALLENAMENTO
Per quel che concerne la corretta successione del carico, è necessario, innanzitutto, eseguire stimoli a forte impegno neuromuscolare e coordinativo:
- Rapidità
- Coordinazione e Tecnica
- Forza esplosiva, massimale e veloce.
Dopodiché si possono curare gli stimoli a forte impegno metabolico, cioè la potenza lattacida (resistenza alla velocità), la resistenza lattacida (resistenza alla fatica intensiva), la potenza aerobica (carichi di durata alla soglia anaerobica) e la resistenza aerobica (carichi di durata, a medio-bassa intensità).
http://www.formaefitness.it/allenamento-sportivo.html

Si notano dunque certi errori importanti nell'ordine degli esercizi nelle scalette delle lezioni di Karate e non solo.
継続は力なり 空手の修業は一生である
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muteki

Re:La lezione ideale
« Reply #8 on: January 22, 2012, 11:10:56 am »
0
ryujin, molto interessante na troppo generico se parliamo di impostazione tecnica della lezione di karate. quel che posti tu tale per tutto, no?

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Offline Dipper

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Re:La lezione ideale
« Reply #9 on: January 22, 2012, 11:55:04 am »
0
:thsit:

Generico sicuramente, ma sufficiente per capire cosa non sì dovrebbe fare, ma si fa.

Data la premessa ho ancora pochi elementi per stilare un programma ma conto di migliorare ;)
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muteki

Re:La lezione ideale
« Reply #10 on: January 22, 2012, 13:46:27 pm »
0
ok, allora proviamo a partire dalla tua citazione per adattare la cosa al karate. per cominciare, dove e come inserire kihon, kata e bunkai? dove il kumite, ecc?

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Offline Dipper

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Re:La lezione ideale
« Reply #11 on: January 22, 2012, 20:32:57 pm »
0
Sottolineo ancora una volta che per quanto abbia ormai una certa conoscenza dela tecnica, non ho assolutamente le conoscenze per stilare un programma, quindi invento sulla base di quello che so, rischiando di dire castronate cosmiche.

Detto questo, alla fine per individuare almeno gli errori più macroscopici, basta leggere il mantra sopra e farsi due deduzioni.

Prima di tutto per me non bisogna necessariamente attribuire univocamente a una delle 3 K un ruolo nello specchietto di cui sopra.
Uno potrebbe voler allenare la rapidità dei movimenti di un kata conosciuto, impararne uno nuovo o dei nuovi bunkai, oppure cercare di svilupare il fiato per l'esecuzione.
Stesso discorso vale per kihon o kumite.

Ovviamente la lezione non deve essere monotematica (altro che fare lo stesso kata tutta l'ora...) e gli elementi si potrebbero anche mixare, tipo, ad esempio, si allena la rapidità di una o due tecniche (chessò, uraken uchi o kizami tsuki) e si fanno esercizi per la reattività, poi sparring condizionato o kumite, lavoro al sacco e colpitori, e magari alla fine della lezione si ripete un kata ben conosciuto e acquisito. Se si vuole insegnare un kata nuovo o lavorare su complicati bunkai questo viene spostato all'inizio.
D'altra parte si potrebbe decidere consapevolmente di spostare il kumite a fine lezione per allenare fiato e resistenza sapendo però che l'allievo sarà meno recettivo nella parte finale della lezione ad apprendere nuove dinamiche e al miglioramento dela tecnica.

Tutto sta secondo me a sapere cosa si vuole sviluppare e soprattutto come e quando (dici niente... XD).
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Offline Pallozoid

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Re:La lezione ideale
« Reply #12 on: January 23, 2012, 00:38:43 am »
0
  • riscaldamento
  • tecniche di combattimento (a vuoto,a 2 e sacco
  • sparring
  • kihon O kata
stretching finale[/list]
Ah,nel mezzo,in qualche maniera,potenziamento!

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Offline Takuanzen

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Re:La lezione ideale
« Reply #13 on: January 23, 2012, 10:29:28 am »
0
Elenco due semplici opzioni o possibilità, che considero schemi generali o modelli modificabili e che non escludono nessun altra alternativa.

Opzione A:
- Riscaldamento;
- Sparring (combattimento libero);
- Tecniche di combattimento (a vuoto, a 2, con colpitori -focus, pao ecc..- sacco) oppure studio degli spostamenti;
- Lavori più lottatori e di sensibilità su spinta, radicamento, studio di squilibri, Sumo-gioco ecc...;
- Potenziamento e stretching;
- Kata o esercizi posturali o esercizi di respirazione .

Opzione B:
- Riscaldamento;
- Kata e/o esercizi posturali;
- Kihon-Kata (studio del singolo movimento) o lavoro su singole tecniche di combattimento;
- Bunkai (applicazione, studio e verifica del singolo movimento studiato);
- Sparring (combattimento libero) e/o lavori più lottatori e di sensibilità;
- Potenziamento e stretching.

Ovviamente non esiste l'ideale da applicare in maniera rigorosa, ma tante gradazioni locali e sfumate dei vari modelli. Queste erano alcune idee di quando praticavo ancora Karate, assieme all'Yiquan, e di come avrei potuto modificarlo, mischiate ad alcuni nuovi suggerimenti, ipotesi, tratti dalle mie esperienze. Questi modelli potrebbero essere però tranquillamente applicati anche ad altre arti marziali tradizionali (io attualmente vedrei il primo più per il Dachengquan/Yiquan e il secondo per il Taijiquan, ma potrebbero essere tranquillamente interscambiabili). Dipende anche da chi ti trovi davanti, dalle sensazioni che ti trasmette il gruppo e da quello su cui vuoi focalizzarti in quel momento. :thsit:

P.S: non sono un istruttore!!
« Last Edit: January 23, 2012, 10:32:12 am by TakuanZen »

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Offline Paguro49

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Re:La lezione ideale
« Reply #14 on: January 23, 2012, 11:26:37 am »
0
Mah non saprei.
Prenderei una tecnica, o un movimento, per farne il "titolo" della lezione.
Dopo il riscaldamento, partirei con il "da dove arriva", al "perchè si fa così", con ciò che occorre a capire la sua eventuale utilità pratica nel contesto originale (o presunto tale) d'uso.
Poi passerei a vedere come quella cosa diventa la tecnica o il movimento in questione nel Karate.
Scopo della cosa è vedere quali e quante parti di quel gesto si siano perse per strada, in modo da capire se si possa studiare quel gesto rendendolo "utile" anche all'atto pratico laddove si tengano presente tutti i suoi aspetti.
Terza parte le variazioni, ovviamente non tutte, ma solo alcune giusto per capire che X può essere anche altro, lavorando a coppie o gruppi in varie situazioni.
Quarta parte, sparring condizionato per chi ha in carico la tecnica studiata, ovviamente libero per Uke, in modo da saggiare lo stress del limite, capire quanto si sia acquisita la tecnica, stimolare l'istinto a far tirar fuori risorse.
Infine sparring libero con obbligo, nel minuto in questione, di portare almeno una volta quella tecnica, pena la sconfitta a prescindere dall'esito.
Finale defaticante attraverso (magari) un Kata, con attenzione ai passaggi in cui ci sia corrispondenza con la lezione appena tenuta.
All'interno di questo tipo di lezione, ovvio spazio al corpo a corpo, quando e come si presenta, quanta parte del suo studio è importante per uno striker.

Ma mentre clicco "invia post" mi vengono altre idee possibili :) :sur:
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita