La lezione ideale

  • 33 Replies
  • 4650 Views
*

Offline Saburo Sakai

  • ***
  • 2.403
  • Banzai
  • Respect: +819
  • Pratico: tokubetsu kōgeki tai
Re:La lezione ideale
« Reply #15 on: January 23, 2012, 11:30:41 am »
+1
Secondo me la lezione ideale è così fatta:

- nessun tipo di riscaldamento
- kihon immediato a vuoto a tutta forza
- kata fatti a ritmo di musica pop di Shakira
- condizinamento della fronte tramite utilizzo di makiwara
- raro sparring con compagno, ovviamente simulando i colpi a 10 cm dall'ipotetico bersaglio lanciando kiai disumani
- finale di lezione sulla teoria dell'applicazione di quanto appreso, in un contesto di DP contro 10 avversari armati

Forse alcuni di voi potrebbero non condividere questa metodologia, ma altrimenti di che si discuterebbe sui forum di AM ?

Ah... già... il Wing Chun...  :dis:
Lo spirito viene prima della tecnica.

*

Offline Hitotsu

  • *
  • 122
  • L'Apostata
  • Respect: +53
  • Pratico: karate
Re:La lezione ideale
« Reply #16 on: January 24, 2012, 10:20:59 am »
0
Credo che la lezione "ideale" non esista per il semplice fatto che i contenuti tecnici siano talmente tanti che è impossibile vedere tutto quello che serve in maniera ottimale in una unica seduta.
Ritengo quindi che si debba parlare di "programma" più che di lezione in sè.

L'obiettivo definisce poi il programma effettivo.

Per amatori e bambini, la regola delle tre K, con riscaldamento e stretching iniziale e finale, va più che bene.
Per utenti esperti è necessario approfondire di volta in volta una delle tre K, di volta in volta o seguendo un percorso di studio. Anche perchè se uno ad esempio si prefigge di studiare un bunkai di certo non può sviscerarlo in una lezione di 2 ore, dal momento che quella successiva lo si è già dimenticato.

"Se fate in quattro tempi anzichè due, campate poco". H.S.

*

Offline Takuanzen

  • ***
  • 2.427
  • Respect: +913
  • Pratico: BJJ (principiante), sperimentazione marziale e atletica casalinga
Re:La lezione ideale
« Reply #17 on: January 25, 2012, 09:37:48 am »
0
Per chi non amasse il termine "esercizi posturali" - ammetto che con questa parola intendevo le pratiche di "Zhang Zhuan" o esercizi del palo eretto, tipici dell'Yiquan e da questo stile sviluppati in maniera specifica, ma presenti anche in molte altre arti marziali cinesi; ma anche dei metodi occidentali so che hanno elaborato metodiche analoghe - può sostituirlo con un altro aspetto molto importante nella storia del Karate (ma non solo in questa): la meditazione.

Shoshin Nagamine, vero e proprio cultore del "Zen Ken Ichinyo", letteralmente 'lo Zen e il Pugno (arte marziale) sono una cosa sola', faceva praticare Zazen, la classica meditazione zen da seduti, sia all'inizio che alla fine delle sue lezioni di Karate Shorin Ryu, introducendolo come studio obbligatorio all'interno del suo dojo.
Anche grandissimi karateki come Oyama ed Egami consideravano fondamentale l'integrazione del Karate con la meditazione e con lo Zen. :thsit:
« Last Edit: January 25, 2012, 09:41:35 am by TakuanZen »

*

muteki

Re:La lezione ideale
« Reply #18 on: January 25, 2012, 09:44:57 am »
0
qui andiamo su un campo delicato assai. lo zen e il karate. personalmente sono cristiano ma riconosco il valore dello zen e la centralità del concetto di via, che però è anche taoista. do è infatti tao. questo non andrebbe dimenticato. e il tao è un concetto simile a quello del dio monoteista. al di là di questo la meditazione dovrebbe essere già di per sé parte della pratica quotidiana.

*

Joker

Re:La lezione ideale
« Reply #19 on: January 25, 2012, 09:47:07 am »
0
... può sostituirlo con un altro aspetto molto importante nella storia del Karate (ma non solo in questa): la meditazione.

Shoshin Nagamine, vero e proprio cultore del "Zen Ken Ichinyo", letteralmente 'lo Zen e il Pugno (arte marziale) sono una cosa sola', faceva praticare Zazen, la classica meditazione zen da seduti, sia all'inizio che alla fine delle sue lezioni di Karate Shorin Ryu, introducendolo come studio obbligatorio all'interno del suo dojo.
Anche grandissimi karateki come Oyama ed Egami consideravano fondamentale l'integrazione del Karate con la meditazione e con lo Zen. :thsit:

Lo trovo interessante. Non me ne intendo, però penso che sia utile avere un momento di raccoglimento spirituale all'inizio ed al termine della lezione, per questo l'avevo già scritto nella mia lista  ;)


*

Offline Mentore

  • 87
  • Respect: +50
Re:La lezione ideale
« Reply #20 on: January 26, 2012, 13:38:04 pm »
+1
Secondo me la lezione ideale è così fatta:

- nessun tipo di riscaldamento
- kihon immediato a vuoto a tutta forza
- kata fatti a ritmo di musica pop di Shakira
- condizinamento della fronte tramite utilizzo di makiwara
- raro sparring con compagno, ovviamente simulando i colpi a 10 cm dall'ipotetico bersaglio lanciando kiai disumani
- finale di lezione sulla teoria dell'applicazione di quanto appreso, in un contesto di DP contro 10 avversari armati

Forse alcuni di voi potrebbero non condividere questa metodologia, ma altrimenti di che si discuterebbe sui forum di AM ?

Ah... già... il Wing Chun...  :dis:

Uno schema perfetto, mi complimento  ;D

A mio parere, nella nostra disciplina il carico maggiore è relativo al sistema nervoso più che all'apparato muscolare. Di conseguenza forse sarebbe opportuno strutturare le lezioni per cicli settimanali, in cui decidere quale sia l'argomento su cui lavorare maggiormente.

In questo senso concordo con l'impostazione iniziale del mio Maestro (che però ormai non la segue più, ahimé :( ):

- Lunedì: principalmente lavoro su kihon e kihon kumite, combattimento alla fine (diciamo che serve da "gratifica" finale)

- Mercoledì: kata (e niente bunkai, e su questo non sono d'accordo... Ma dovremmo reistanziare il discorso sui bunkai e sarebbe davvero troppo lungo)

- Venerdì: kumite.

La singola lezione, per il mio punto di vista, dovrebbe strutturarsi così:

- Saluto iniziale (ritsu o zarei: se l'atteggiamento mentale è valido, l'uno vale l'altro), qualche secondo di raccoglimento per cambiare impostazione mentale (da "fuori" a "dentro"). L'insegnante spiega l'argomento della lezione rapidamente, poi

- Riscaldamento: scioglimento di tutte le articolazioni (dalle più lontane a quelle centrali, dall'alto in basso), vari tipi di camminata, si inizia a riscaldare i muscoli.

- Breve intervallo di corsa lenta, niente scatti o sforzi, esercizi di coordinazione (SNC fresco = allenamento efficace).

- Esercizi di stretching dinamico per gambe e braccia: se nella lezione sono previste tecniche di gamba, meglio ancora ripeterli prima di ogni esercizio.

- Vari esercizi generici per il riscaldamento. Stretching funzionale specifico per le tecniche di gamba.

- Il tutto per circa 10' - 15', dopo di che si passa all'argomento. Per esempio, per lavorare specificamente su tecniche o combinazioni di tecniche, ritengo sia utile spezzarle non solo nei singoli fondamentali, ma anche elaborare il singolo fondamentale nei suoi componenti e quindi unire tutto insieme per cercare fluidità. Lo stesso vale per la parte formale di un kata, elaborando singole sottosequenze da ripetere come "frasi" di un singolo "discorso".

- Se c'è tempo: un breve intervallo di combattimento, che potrebbe essere un kihon kumite studiato in precedenza oppure un combattimento libero (o, in caso di attività sportiva/agonisti, regolamentato).

- Potenziamento (con o senza attrezzi, cercando di lavorare sui gruppi maggiori: ultimi esercizi riservati agli addominali).

- Stretching statico rilassato al termine.

Il tutto, temo, non può durare meno di un'ora, ma a saper fare le cose per bene credo che 1h 20' possano essere un tempo sufficiente per fare tutto. In un'ora ci si sta, ma strettini.

Mentore

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:La lezione ideale
« Reply #21 on: January 26, 2012, 13:59:33 pm »
0
A mio parere, nella nostra disciplina il carico maggiore è relativo al sistema nervoso più che all'apparato muscolare. Di conseguenza forse sarebbe opportuno strutturare le lezioni per cicli settimanali, in cui decidere quale sia l'argomento su cui lavorare maggiormente.

In questo senso concordo con l'impostazione iniziale del mio Maestro (che però ormai non la segue più, ahimé :( ):

- Lunedì: principalmente lavoro su kihon e kihon kumite, combattimento alla fine (diciamo che serve da "gratifica" finale)

- Mercoledì: kata (e niente bunkai, e su questo non sono d'accordo... Ma dovremmo reistanziare il discorso sui bunkai e sarebbe davvero troppo lungo)

- Venerdì: kumite.

La singola lezione, per il mio punto di vista, dovrebbe strutturarsi così:

- Saluto iniziale (ritsu o zarei: se l'atteggiamento mentale è valido, l'uno vale l'altro), qualche secondo di raccoglimento per cambiare impostazione mentale (da "fuori" a "dentro"). L'insegnante spiega l'argomento della lezione rapidamente, poi

- Riscaldamento: scioglimento di tutte le articolazioni (dalle più lontane a quelle centrali, dall'alto in basso), vari tipi di camminata, si inizia a riscaldare i muscoli.

- Breve intervallo di corsa lenta, niente scatti o sforzi, esercizi di coordinazione (SNC fresco = allenamento efficace).

- Esercizi di stretching dinamico per gambe e braccia: se nella lezione sono previste tecniche di gamba, meglio ancora ripeterli prima di ogni esercizio.

- Vari esercizi generici per il riscaldamento. Stretching funzionale specifico per le tecniche di gamba.

- Il tutto per circa 10' - 15', dopo di che si passa all'argomento. Per esempio, per lavorare specificamente su tecniche o combinazioni di tecniche, ritengo sia utile spezzarle non solo nei singoli fondamentali, ma anche elaborare il singolo fondamentale nei suoi componenti e quindi unire tutto insieme per cercare fluidità. Lo stesso vale per la parte formale di un kata, elaborando singole sottosequenze da ripetere come "frasi" di un singolo "discorso".

- Se c'è tempo: un breve intervallo di combattimento, che potrebbe essere un kihon kumite studiato in precedenza oppure un combattimento libero (o, in caso di attività sportiva/agonisti, regolamentato).

- Potenziamento (con o senza attrezzi, cercando di lavorare sui gruppi maggiori: ultimi esercizi riservati agli addominali).

- Stretching statico rilassato al termine.

Il tutto, temo, non può durare meno di un'ora, ma a saper fare le cose per bene credo che 1h 20' possano essere un tempo sufficiente per fare tutto. In un'ora ci si sta, ma strettini.

Mentore
Like.

Non posso dire se sia perfetto o meno, ma sicuramente è uno schema molto migliore di quello "classico".
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL

*

Offline Saburo Sakai

  • ***
  • 2.403
  • Banzai
  • Respect: +819
  • Pratico: tokubetsu kōgeki tai
Re:La lezione ideale
« Reply #22 on: January 26, 2012, 14:35:15 pm »
0
Like.

Non posso dire se sia perfetto o meno, ma sicuramente è uno schema molto migliore di quello "classico".

Ma... non ho capito allora cosa intendi per "classico"... perché per me un allenamento "classico" ricalcava nei punti fondamentali quello esposto da Mentore...  :om:
Lo spirito viene prima della tecnica.

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:La lezione ideale
« Reply #23 on: January 26, 2012, 14:45:45 pm »
0
Allora forse non è così classico :P

Il più gettonato ricalca l'intramontabile salutojunbiundokihonkatabunkaikumitesaluto.
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL

*

Offline Saburo Sakai

  • ***
  • 2.403
  • Banzai
  • Respect: +819
  • Pratico: tokubetsu kōgeki tai
Re:La lezione ideale
« Reply #24 on: January 26, 2012, 14:50:04 pm »
0
Ok, capito.

Diciamo che anche quello che esponi è uno schema consolidato e diffuso, ma più che altro (per quello che ho visto e provato io) si utilizza con scopi di preparazione agonistica, ma poi viene anche esteso agli allenamenti degli "amatori".

Tuttavia anche secondo me non è un allenamento molto stimolante, almeno per i miei modestissimi gusti... infatti più o meno è il modello che ho proposto sopra !  :D
Lo spirito viene prima della tecnica.


*

Offline Mentore

  • 87
  • Respect: +50
Re:La lezione ideale
« Reply #25 on: January 26, 2012, 14:50:57 pm »
+3
Ma... non ho capito allora cosa intendi per "classico"... perché per me un allenamento "classico" ricalcava nei punti fondamentali quello esposto da Mentore...  :om:

Vedi Saburo, evidentemente ti sei trovato in realtà in cui già questi discorsi sono stabili. Non è un miracolo, grazie al cielo, e non è nemmeno MasterCard :D

L'allenamento "classico" che ho visto fare, e ho praticato, personalmente, in una MAREA di società, è questo:

corsa
stretching statico
piegamenti sulle braccia
addominali

quando sei bello stanco e svuotato, ti tremano le gambe e l'acido lattico ti ha rovinato tutto il SNC:

kihon
altro kihon
un altro kihon, sempre diverso "se no gli allievi si scocciano"
ancora kihon

Ora che sei completamente rincoglionito (a meno che tu non sia un agonista, nel qual caso te ne stai a fare solo la cosa che fai per le gare e nient'altro, e non azzardarti a fiatare):

kata
kata
kata
bunkai stilizzato quando va bene

Naturalmente, niente spiegazioni, tu fare poi capire.

kumite per rinfrescarsi un po'
doccia

E' chiaro che ho fatto una descrizione con l'accetta :) ed è anche chiaro che ci sono delle grosse differenze... Ma tante volte è veramente quel che mi è capitato, da parte di insegnanti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in tante situazioni diverse manifestando spesso e volentieri un'ignoranza caprina, unita a un'arroganza impressionante.

Vuoi un esempio?

"Per riscaldarci facciamo un po' di stretching statico". RISCALDARSI?  :ohiohi:

Dopo un riscaldamento massacrante: "ORA FACCIAMO PLIOMETRIA!!!" urlato con tono da Sgt. Hartmann.
Pliometria?
Dopo 40' di corsa e lavoro lattacido?
In uno stage?
A 40 persone che manco sanno cosa sia e come si fa?

Ma sei SCEMO?  :nin:

Te ne ho fatti due ;)

Mentore

*

Offline Saburo Sakai

  • ***
  • 2.403
  • Banzai
  • Respect: +819
  • Pratico: tokubetsu kōgeki tai
Re:La lezione ideale
« Reply #26 on: January 26, 2012, 14:52:24 pm »
0
Ok, ti rimando a quanto ho scritto sopra.  ;)

A grandi linee siamo d'accordo.
Lo spirito viene prima della tecnica.

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:La lezione ideale
« Reply #27 on: January 26, 2012, 14:53:40 pm »
0
Ma... non ho capito allora cosa intendi per "classico"... perché per me un allenamento "classico" ricalcava nei punti fondamentali quello esposto da Mentore...  :om:

Vedi Saburo, evidentemente ti sei trovato in realtà in cui già questi discorsi sono stabili. Non è un miracolo, grazie al cielo, e non è nemmeno MasterCard :D

L'allenamento "classico" che ho visto fare, e ho praticato, personalmente, in una MAREA di società, è questo:

corsa
stretching statico
piegamenti sulle braccia
addominali

quando sei bello stanco e svuotato, ti tremano le gambe e l'acido lattico ti ha rovinato tutto il SNC:

kihon
altro kihon
un altro kihon, sempre diverso "se no gli allievi si scocciano"
ancora kihon

Ora che sei completamente rincoglionito (a meno che tu non sia un agonista, nel qual caso te ne stai a fare solo la cosa che fai per le gare e nient'altro, e non azzardarti a fiatare):

kata
kata
kata
bunkai stilizzato quando va bene

Naturalmente, niente spiegazioni, tu fare poi capire.

kumite per rinfrescarsi un po'
doccia

E' chiaro che ho fatto una descrizione con l'accetta :) ed è anche chiaro che ci sono delle grosse differenze... Ma tante volte è veramente quel che mi è capitato, da parte di insegnanti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in tante situazioni diverse manifestando spesso e volentieri un'ignoranza caprina, unita a un'arroganza impressionante.

Vuoi un esempio?

"Per riscaldarci facciamo un po' di stretching statico". RISCALDARSI?  :ohiohi:

Dopo un riscaldamento massacrante: "ORA FACCIAMO PLIOMETRIA!!!" urlato con tono da Sgt. Hartmann.
Pliometria?
Dopo 40' di corsa e lavoro lattacido?
In uno stage?
A 40 persone che manco sanno cosa sia e come si fa?

Ma sei SCEMO?  :nin:

Te ne ho fatti due ;)

Mentore
:thsit: :thsit:
... e mica solo nel Karate :thsit:
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL

*

Offline Paguro49

  • *****
  • 6.087
  • ussignur
  • Respect: +3102
  • Pratico: Va a ciapà i ratt ryu...ma lasa stà le pantegane della martesana
Re:La lezione ideale
« Reply #28 on: January 26, 2012, 15:05:57 pm »
0
stretching a freddo è una roba vista mille volte......ma non smette di far paura :o
Io non è che sia per chissà quali stravolgimenti, ma è pur vero che massacrare prima di iniziare il lavoro non è cosa che mi garba.
A me piace lavorar per gradi,ma sempre con l'intento di far capire cosa diavolo si sta facendo, per quello ci infilo le digressioni sull'origine (o possibile tale) del movimento che si va a studiare.
Poi preferisco lezioni monotematiche ma approfondite, vedendo il gesto/movimento/tecnica in più salse e situazioni, passando dalla fase "storica" al Kihon, all'applicazione statica, al vedere come si ripropone (e perchè) in Kata, fino a esercizi più dinamici di messa in pratica, sotto stress, per poi chiudere in libertà con il Kumite.
Il programma della lezione rimane ugualmente vasto anche se, in realtà, può essere che si sia trattato di una sola tecnica per due ore.
La speranza è che rimanga più facilmente impressa.

P.S.
Mentore mi appiace :gh:
« Last Edit: January 26, 2012, 15:19:27 pm by PaguRonin »
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

*

Offline Mentore

  • 87
  • Respect: +50
Re:La lezione ideale
« Reply #29 on: January 26, 2012, 15:09:02 pm »
0
stretching a freddo è una roba vista mille volte......ma non smette di far paura :o
Io non è che sia per chissà quali stravolgimenti, ma è pur vero che massacrare prima di iniziare il lavoro non è cosa che mi garba.
A me piace lavorar per gradi,ma sempre con l'intento di far capire cosa diavolo si sta facendo, per quello ci infilo le digressioni sull'origine (o possibile tale) del movimento che si va a studiare.
Poi preferisco lezioni monotematiche ma approfondite, vedendo il gesto/movimento/tecnica in più salse e situazioni, passando dalla fase "storica" al Kihon, allapplicazione statica, al vedere come si ripropone (e perchè) in Kata, fino a esercizi più dinamici di messa in pratica, sotto stress, per poi chiudere in libertà con il Kumite.
Il programma della lezione rimane ugualmente vasto anche se, in realtà, può essere ch esi sia trattato di una sola tecnica per due ore.
La speranza è che rimanga più facilmente impressa.

Chioso le tue parole dicendo che questo metodo è quello che ha maggiore efficacia, dal punto di vista neurologico. Il sistema nervoso (cervello + tutto il resto) si affatica molto di più e va in confusione se vengono insegnate più tecniche in una singola lezione... Lo costringi a fare diramazioni scorrelate tra loro, e non è uno stimolo allenante, crea più problemi che altro.

Vallo a far capire, però.


P.S.
Mentore mi appiace :gh:

Sono etero, eh!!!  :sur: ;D

Prima o poi si fa un raduno... Mi mancano le mazzate, manco da troppo tempo dalla palestra :(